Un Oss, che affianca infermieri, assistenti sociali e psicologi nell’assistenza di pazienti, può svolgere precise mansioni per favorire il benessere e l’autonomia dei pazienti e soddisfare i bisogni primari della persona, nell’ambito delle proprie aree di competenza, sia sociale che sanitaria, ma, pur avendo competenze tecniche, non può svolgere mansioni che sono di esclusiva competenza medico-infermieristica.
Il ruolo dell'Operatore Socio Sanitario (OSS) è fondamentale all'interno delle strutture sanitarie. Con l'espansione delle loro competenze, gli OSS offrono un supporto essenziale ai pazienti e alle equipe mediche. Questo articolo esamina le mansioni dell'OSS, fornendo una lista aggiornata dei compiti specifici e quelli che invece non possono svolgere.
L'Operatore Socio Sanitario è una figura professionale che si occupa di fornire assistenza di base in strutture sanitarie, socio-sanitarie e socio-assistenziali. Le sue mansioni includono attività di supporto infermieristico, attività igienico-sanitarie, supporto alla mobilizzazione dei pazienti e assistenza psicologica. L'OSS lavora in stretta collaborazione con altri professionisti come medici e infermieri, contribuendo al benessere globale del paziente. Questa figura è essenziale tanto negli ospedali quanto in strutture come RSA, case di riposo e assistenza domiciliare.
La figura dell'OSS è nata ufficialmente con l'Accordo Stato-Regioni del febbraio 2001, che ha riunito diverse professionalità ausiliarie presenti in ambito socio-sanitario sotto un unico profilo. Già dalle origini, il ruolo dell'OSS era stato pensato per soddisfare i bisogni primari della persona, garantendo il benessere e l'autonomia degli utenti sia in contesti sanitari che sociali.
Negli anni successivi, le competenze dell'OSS si sono evolute grazie a ulteriori regolamentazioni e accordi, come quello del gennaio 2003 che ha introdotto la figura dell'OSS con Formazione Complementare in Assistenza Sanitaria (OSSS). Questa specializzazione ha permesso agli OSS di assumere mansioni aggiuntive di tipo infermieristico, come la somministrazione di farmaci e la realizzazione di medicazioni semplici, sotto la supervisione di personale infermieristico.
Il DDL Lorenzin del dicembre 2017 ha ulteriormente consolidato la posizione degli OSS, includendoli tra le professioni socio-sanitarie riconosciute ufficialmente. Questo ha portato a un aumento della domanda di OSS in vari contesti lavorativi, quali ospedali, RSA, case di cura e assistenza domiciliare.
Nel corso degli anni, i percorsi formativi degli OSS sono stati standardizzati e regolamentati per garantire un livello di preparazione adeguato alle sfide quotidiane che questa figura deve affrontare. I corsi OSS sono generalmente strutturati su 1000 ore di formazione, che includono teoria, esercitazioni pratiche e tirocinio sul campo, permettendo agli aspiranti operatori di acquisire le competenze necessarie per operare efficacemente e in sicurezza.
L'Operatore Socio Sanitario (OSS) opera in una vasta gamma di contesti. Tra i principali settori di intervento ci sono gli ospedali, le RSA, le case di riposo e l'assistenza domiciliare.
In ambito ospedaliero, l'OSS collabora strettamente con il personale infermieristico e medico. Le sue mansioni includono la cura e l'igiene personale dei pazienti, la misurazione dei parametri vitali, il supporto nella deambulazione e l'assistenza durante i pasti. Inoltre, l'OSS può partecipare alla gestione delle pratiche burocratiche e al trasporto dei pazienti all'interno dell'ospedale. La sua presenza è essenziale per garantire la continuità delle cure e il benessere dei pazienti.
Nelle RSA e nelle case di riposo, supporta gli anziani e le persone non autosufficienti. Qui, il suo lavoro si focalizza sull'assistenza ai residenti, comprese le attività di igiene personale, la somministrazione dei pasti e l'aiuto nella mobilizzazione. L'OSS lavora in sinergia con altri professionisti, come fisioterapisti e assistenti sociali, per migliorare la qualità della vita degli ospiti.
Nell'ambito dell'assistenza domiciliare, fornisce supporto direttamente presso le abitazioni delle persone che necessitano di cure. Questo servizio è particolarmente importante per chi desidera rimanere nel proprio ambiente domestico pur avendo necessità di assistenza. L'OSS aiuta con le attività quotidiane, come l'igiene personale, la preparazione dei pasti e la somministrazione dei farmaci, permettendo ai pazienti di mantenere una certa autonomia.
L'OSS deve rispettare precisi limiti professionali, non svolgendo attività di competenza esclusiva di medici e infermieri, come somministrazione endovenosa o pratiche invasive. Tuttavia, la collaborazione con il team medico è continua, necessaria per garantire un'assistenza integrata, efficace e sicura per il paziente.
L'Operatore Socio Sanitario ha dei limiti specifici nelle sue competenze professionali, che sono ben delineati per garantire una corretta e sicura gestione del paziente. Innanzitutto, non può eseguire procedure che rientrano nelle competenze esclusive della figura infermieristica o medica.
Queste limitazioni includono:
Importanza della collaborazione interprofessionale
L'OSS lavora a stretto contatto con medici, infermieri, fisioterapisti, psicologi, assistenti sociali e altre figure sanitarie, creando un team multidisciplinare che si prende cura del paziente a 360 gradi. Questo approccio integrato assicura che ogni aspetto del benessere del paziente sia monitorato e gestito in modo efficace, migliorando complessivamente la qualità del servizio erogato.
La collaborazione interprofessionale contribuisce a un'assistenza integrata e di alta qualità. Questa sinergia è essenziale per garantire un trattamento completo e personalizzato, migliorando il benessere del paziente e ottimizzando i risultati clinici. La comunicazione continua e l'interazione coordinata tra i vari membri del team assicurano una gestione tempestiva ed efficiente delle esigenze del paziente, riducendo il rischio di errori e aumentando la sicurezza delle cure.