Marche da bollo 2020 si possono mettere su fatture 2022 o è vietato

La regola fondamentale prevede che la marca da bollo vada applicata sulle fatture con un importo complessivo superiore a 77,47 euro e non assoggettato da Iva in origine.

Autore: Chiara Compagnucci
pubblicato il
Marche da bollo 2020 si possono mettere

Fatture 2022, si può mettere marca da bollo 2020?

La marca da bollo da 2 euro deve avere stampata una data di rilascio precedente a quella dell'emissione delle fattura. Non importa che sia dell'anno precedente ovvero del 2020 rispetto a una ricevuta o a una fattura del 2022. I documenti continua a rimanere valida a tutti gli effetti civili e fiscali per il professionista e per il cliente.

La regola fondamentale sull'utilizzo della marca da bollo sulle fatture è ben nota. Il professionista è chiamata ad applicarla se l'importo è maggiore di 77,47 euro. Il valore della marca da bollo è di 2 euro e laddove è assente, la fattura o la ricevuta è formalmente irregolari.

Sappiamo anche che sulla marca da bollo è stampata la data di emissione e che la stessa marca non può avere una data successiva a quella della fattura. Ci domandiamo allora se, in queste prime settimane dell'anno, le marche da bollo 2020 si possono mettere su fatture 2022 o è vietato. Approfondiamo in questo articolo:

  • Fatture 2022, si può mettere marca da bollo 2020 o no
  • Quando mettere o no marca da bollo sulle fatture 2022

Fatture 2022, si può mettere marca da bollo 2020 o no

Il problema non è quindi l'applicazione di un marca da bollo con data anteriore a quella dell'emissione della fattura bensì l'omissione o l'applicazione di una marca con data posteriore. In queste circostanze scatta infatti una sanzione amministrativa di un importo pari al doppio o al quintuplo dell'imposta di bollo dovuta. E per ogni singola fattura o ricevuta irregolare.

In sintesi, la marca da bollo da 2 euro deve avere stampata una data di rilascio precedente a quella dell'emissione delle fattura.

Non importa che sia dell'anno precedente ovvero del 2020 rispetto a una ricevuta o a una fattura del 2022. I documenti continua a rimanere valida a tutti gli effetti civili e fiscali per il professionista e per il cliente.

Dal punto di vista fiscale, l'imposta di bollo è un tributo alternativo all'Iva. Quando le fatture riguardano pagamenti di corrispettivi assoggettati a Iva, sono esenti dalla marca di bollo. Questa va applicata alle fatture cartacee ed elettroniche emesse senza addebito di Iva solo per un importo maggiore di 77,47 euro.

Nel caso di invio della fattura per posta elettronica, occorre applicare la marca da bollo sull'originale mentre si quella inviata al cliente è necessario scrivere "Imposta di bollo assolta sull'originale", riportando però il numero identificativo della marca da bollo apposta sulla fattura originale.

Quando mettere o no marca da bollo sulle fatture 2022

La regola fondamentale prevede che la marca da bollo vada applicata sulle fatture con un importo complessivo superiore a 77,47 euro e non assoggettato da Iva in origine. Esiste un vero e proprio elenco di operazioni fiscali che devono essere accompagnate dalla marca da bollo.

Si tratta delle fatture relative a operazioni esenti ed escluse Iva, delle fatture non imponibili, in quanto operazioni assimilate alle cessioni all’esportazione ovvero cessioni di navi, aeromobili, apparati motori o componenti destinati a navi e aeromobili e prestazioni di servizi a loro destinati, delle fatture fuori campo Iva, per mancanza del requisito oggettivo o soggettivo.

Stessa cosa per le fatture non imponibili per servizi internazionali o connessi agli scambi internazionali, tranne quelle relative a servizi internazionali che siano diretti esclusivamente a realizzare l'esportazione di merci. Infine, obbligo di applicare la marca da bollo per le fatture non imponibili per cessioni ad esportatori abituali che emettono la dichiarazione d'intento.

Allo stesso tempo esistono altri operazioni fiscali che, al contrario, prevedono l'esenzione della fattura, indipendentemente dall'importo.

Si tratta delle fatture riguardanti operazioni non imponibili relative ad esportazioni di merci - le cosiddette esportazioni dirette e triangolari - e a cessioni intracomunitarie di beni. Nessuna marca da bollo sulle fatture con Iva assolta all'origine, ad esempio la cessione di prodotti editoriali.

L'obbligo viene a cadere pure sulle operazioni in reverse charge e su fatture, note, note credito e debito, conti e simili documenti che recano addebitamenti o accreditamenti riguardanti operazioni soggette a Iva.

In questo caso, la disposizione si applica in entrambi i casi previsti ovvero sia quando l'Iva è esposta sul documento, sia quando è riportata una dicitura che affermi che il documento è emesso con riferimento al pagamento di corrispettivi assoggettati a Iva.

La regola fondamentale prevede che la marca da bollo vada applicata sulle fatture con un importo complessivo superiore a 77,47 euro e non assoggettato da Iva in origine.