Per congedo di maternità si intende l’astensione obbligatoria dal lavoro della lavoratrice per un periodo di cinque mesi che precede e segue il parto. In questo lasso di tempo il datore di lavoro non può usufruire del lavoro delle donne che ne hanno diritto.
Il congedo di maternità rappresenta certamente uno dei diritti più importanti per le donne che hanno messo al mondo un figlio. Si tratta di un vero e proprio provvedimento di civiltà, valido anche per i casi di adozione o affidamento, che sancisce il diritto a godere di un periodo di astensione dal lavoro per la lavoratrice durante la gravidanza e i primi mesi dopo la nascita del neonato. In questo lasso di tempo la lavoratrice riceve un’indennità economica che sostituisce la retribuzione. Quando sussistono condizioni che impediscono di beneficiare di questo diritto alla madre, sarà il padre a goderne. Normale che le donne che rientrano in questa casistica siano alla ricerca di tutto quello che c’è da sapere sul congedo.
È giusto iniziare da quelle basilari e quindi spiegare che cosa è il congedo di maternità. Si tratta del periodo che coincide con gli ultimi mesi di gravidanza e i primi dopo la nascita del bebè, nel quale la lavoratrice può assentarsi dalla propria attività. La durata complessiva del congedo di maternità è pari a cinque mesi e può essere fruita:
La madre ha diritto di chiedere la sospensione del congedo di maternità fino alla data di dimissioni del bambino nel caso in cui questi sia ricoverato in una struttura pubblica o privata. La legge prevede che in caso in cui il parto, fortemente prematuro, avvenga prima dei due mesi antecedenti la data presunta del parto è possibile andare oltre i cinque mesi per il congedo di maternità. Sarà quindi possibile prorogare il congedo:
Il congedo di maternità allora per chi è previsto? Si tratta di un diritto valido infatti per le lavoratrici dipendenti, comprese quelle di amministrazioni pubbliche, di aziende private, quelle che hanno un contratto parasubordinato nonché quelle che si trovano a sostenere l’apprendistato. Anche le lavoratrici che sono socie di cooperative possono usufruire del congedo di maternità.
Il trattamento economico e previdenziale
Il congedo di maternità offre una serie di diritti molto interessanti per le future madri. Il trattamento economico e previdenziale, per esempio, prevede garanzie ben precise.
Il periodo di congedo viene calcolato nella sua interessa per l’accredito dei contributi che vengono accreditati durante il periodo di assenza dal posto di lavoro.
Il bonus mamme domani 2017, è un nuovo bonus d ottocento euro da erogare una tantum alla futura mamma, al fine di aiutarla a coprire le spese di esami e diagnostica e le spese per il bambino, subito dopo la nascita. Si tratta di un premio alla nascita introdotto a partire dal primo gennaio di quest’anno e prevede l’erogazione di un assegno da ottocento euro in un’unica soluzione, alla futura mamma, indipendentemente dal reddito. In attesa del decreto attuativo dell’Inps atteso entro la fine di febbraio dovrebbero ricevere l’assegno da 800€ anche le donne che hanno partorito ma che all’inizio dell’anno erano almeno al settimo mese di gravidanza.
Per richiedere il bonus da ottanta euro mensili, per un totale di novecentosessanta euro all’anno o di millenovecentoventi totali se il reddito annuo non supera i settemila euro, basta presentare l’apposita domanda all’Inps rispettando le scadenze previste dal provvedimento. Il modulo, può essere presentato da mamme naturali, adottive o affidatarie:
Per le neo mamme, possibilità anche di richiedere l’assegno di maternità Stato e Comune, sempre se possiedono i requisiti per beneficiare del contributo, ovvero, assegno a carico dello Stato per madri naturali e adottive, per padri anche adottivi lavoratori anche precari mentre quello erogato dal Comune e pagato dall’Inps per le neomamme disoccupate.