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Naspi, cosa succede in caso di maternità? Viene mantenuta, congelata e posticipata o cancellata?

Cosa accade ad una donna in maternità che percepisce la Naspi per la disoccupazione: casi, condizioni e regole per congedo Inps

Autore: Marianna Quatraro
pubblicato il
e aggiornato con informazioni attualizzate il
Naspi, cosa succede in caso di maternità

La gestione della NASpI in caso di maternità rappresenta un nodo centrale per molte lavoratrici che si trovano a dover affrontare l’interruzione involontaria del rapporto di lavoro e, contemporaneamente, la tutela della maternità. Le recenti disposizioni normative e i chiarimenti dell’INPS hanno rafforzato le tutele, ampliando la copertura sociale e ridefinendo gli scenari a cui può andare incontro chi ha diritto alla NASpI e si trova in gravidanza, garantendo al contempo la massima trasparenza per chi desidera comprendere come viene trattata la disoccupazione in periodi protetti, inclusa la sospensione, la ripresa e le condizioni di accesso all’indennità.

NASpI e maternità, sospensione, mantenimento e ripresa dell’indennità

La NASpI, ossia Nuova Assicurazione Sociale per l’Impiego, è l’indennità di disoccupazione a sostegno dei lavoratori subordinati che abbiano perso involontariamente l’occupazione. In caso di maternità, la disciplina prevede che se una lavoratrice in disoccupazione e beneficiaria di NASpI ottiene anche il riconoscimento dell’indennità di maternità, la NASpI viene sospesa per il periodo corrispondente al congedo obbligatorio, e sostituita dal trattamento di maternità.

Alla conclusione del congedo di maternità, la prestazione NASpI può essere ripristinata per il periodo residuo non fruito, senza necessità di presentare una nuova domanda, restando comunque nei limiti di durata previsti. Questa modalità è stata confermata dall’INPS attraverso le proprie circolari applicative e trova fondamento nel decreto legislativo n. 22/2015. In particolare, la sospensione automatica della NASpI durante il periodo protetto garantisce un sostegno ininterrotto al reddito e massima tutela della genitorialità.

  • Congelamento del periodo NASpI: la durata dell’indennità si interrompe per tutto il tempo in cui permane il diritto alla maternità obbligatoria, riprendendo al termine del periodo indennizzato.
  • Mantenimento dei contributi figurativi: il periodo di congedo parentale e maternità obbligatoria è valido anche per i fini contributivi.
  • Assenza di perdita del diritto: la sospensione dell’indennità non comporta né la decadenza né la cancellazione del diritto alla disoccupazione per maternità, permettendo quindi alle lavoratrici di non perdere il sostegno economico.

La NASpI potrà essere nuovamente corrisposta, per il periodo residuo, a seguito della conclusione dell’indennità di maternità, mantenendo invariati gli importi e le modalità di erogazione, fatta salva la necessità di permanenza dello stato di disoccupazione.

Requisiti di accesso alla NASpI e maternità, cosa sapere

L’accesso alla NASpI è riservato alle lavoratrici che posseggano specifici requisiti, tra cui:

  • Perdita involontaria dell’occupazione (licenziamento, dimissioni per giusta causa, risoluzione consensuale o dimissioni durante il periodo di maternità tutelato);
  • Almeno 13 settimane di contribuzione nei quattro anni precedenti l’inizio dello stato di disoccupazione;
  • Almeno 30 giornate di lavoro effettivo nell’anno precedente;
  • Stato di disoccupazione certificato tramite dichiarazione online di immediata disponibilità presso il centro per l’impiego.

Secondo la normativa (art. 54 D.Lgs. 151/2001), le lavoratrici che presentano dimissioni durante la maternità non sono tenute a preavviso e accedono alla NASpI come nel caso di un licenziamento, previa conferma delle dimissioni presso l’Ispettorato del Lavoro per garantire la volontarietà dell’atto. La procedura garantisce massima tutela e controllo, impedendo possibili abusi da parte dei datori di lavoro e assicurando lo stesso diritto all’indennità delle lavoratrici licenziate.

Il datore di lavoro è obbligato al versamento del ticket licenziamento anche in caso di dimissioni durante i periodi protetti, a supporto della prestazione di disoccupazione.

Quando avviene la sospensione e quando la decadenza della NASpI

La sospensione e la decadenza dalla NASpI seguono regole precise per garantire equità e trasparenza:

  • Sospensione: si verifica, oltre che in caso di maternità, anche per l’instaurazione di un nuovo rapporto di lavoro subordinato di durata non superiore a sei mesi, o in caso di indennità erogata da istituti previdenziali diversi per eventi quali infortunio o malattia.
  • Decadenza: il diritto si perde quando il beneficiario viene meno allo stato di disoccupazione, avvia un’attività lavorativa senza comunicarlo, raggiunge i requisiti per il pensionamento, non partecipa alle politiche attive del lavoro oppure non comunica i redditi derivanti da attività lavorative entro un mese.

I periodi di maternità indennizzata sospendono i termini per la presentazione della domanda NASpI. 

NASpI in caso di maternità: procedura di domanda e aspetti pratici

Per accedere alla NASpI, è necessario:

  1. Presentare la domanda online all’INPS entro i termini previsti dalla normativa;
  2. Acquisire la dichiarazione di immediata disponibilità al lavoro presso il centro per l’impiego, passaggio oggi integrato nella procedura telematica;
  3. In caso di dimissioni in maternità, confermare l’atto presso l’Ispettorato Territoriale del Lavoro;
  4. Comunicare tempestivamente ogni cambiamento di situazione reddituale o lavorativa.

La prestazione decorre dall’ottavo giorno dalla cessazione del rapporto o dal primo giorno successivo alla presentazione della domanda, salvo eccezioni collegate a maternità, malattia o vertenze sindacali. L’indennità viene corrisposta mensilmente per un periodo proporzionale alle settimane contributive.

FAQ: domande frequenti su NASpI e maternità

  • Se si percepisce la NASpI e si rimane incinta, cosa succede? L’indennità viene temporaneamente sospesa durante il periodo di congedo di maternità obbligatorio e riprende alla sua conclusione, senza perdita del diritto.
  • Le dimissioni durante la maternità danno diritto alla NASpI? Sì, purché confermate presso l’Ispettorato del Lavoro, in modo da validare la volontarietà e proteggere la lavoratrice.
  • Posso accedere alla NASpI se percepisco anche altre indennità? Sì, nei limiti espressi dalla normativa in vigore; casi particolari vanno sempre comunicati all’INPS.
  • Cosa succede in caso di nuova occupazione durante la maternità? La NASpI decade se l’attività lavorativa intrapresa non rispetta le condizioni di cumulabilità previste dalla legge.
  • Se il rapporto termina dopo maternità facoltativa, accedo ugualmente alla NASpI? È possibile, a patto che siano rispettati i requisiti ordinari relativi alla contribuzione e alla perdita involontaria dell’occupazione.

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