Naspi senza licenziamento o con dimissioni. Quando spetta e a chi

Quando si può avere la Naspi anche per disoccupazione senza licenziamento: chi può fare domanda e come e chiarimenti

Autore: Marianna Quatraro
pubblicato il
Naspi senza licenziamento o con dimissio

E’ possibile presentare domanda per la Naspi senza licenziamento?

Sì: anche se la condizione per richiedere la Naspi per la disoccupazione è quella di rimanere senza lavoro in maniera involontaria, la Naspi può essere richiesta se si presentano dimissioni ma solo per giusta causa.

La Naspi per la disoccupazione presuppone come requisito principale il fatto di essere rimasti involontariamente senza lavoro, cioè essere stati licenziati o per giustificato motivo oggettivo o per giustificato motivo soggettivo. Chi, dunque, rimane senza lavoro volontariamente non può richiedere l’indennità di disoccupazione a meno che le dimissioni non siano state presentate per giusta causa.

Come avere la Naspi senza licenziamento con dimissioni

Oltre che per licenziamento per giustificato motivo oggettivo o soggettivo, la Naspi per la disoccupazione può essere richiesta anche da chi ha presentato le dimissioni ma solo ed esclusivamente se per giusta causa, quando cioè accadono avvenimenti che pregiudicano il proseguimento del rapporto di lavoro fino a ritenere che non possa più essere portato avanti. Se si presentano dimissioni per altri motivi la Nasi non spetta.

E’ bene precisare che in ogni caso, sia di licenziamento che di dimissioni, la Naspi spetta solo ai lavoratori assunti con contratto di lavoro subordinato, compresi apprendisti, dipendenti a tempo determinato delle pubbliche amministrazione, soci lavoratori di cooperative con rapporto di lavoro subordinato con le medesime cooperative e personale artistico con rapporto di lavoro subordinato, mentre non può comunque essere richiesta da tutti coloro che svolgono lavoro autonomo o parasubordinato come consulenti, liberi professionisti con partita Iva, Co.Co.Co.

Quando si possono presentare dimissioni per giusta causa

Le dimissioni per giusta causa che danno comunque diritto alla possibilità di richiedere la Naspi si possono presentare nel momento in cui si verifica una delle seguenti condizioni:

  1. stalking e mobbing,
  2. molestie sessuali,
  3. mancato pagamento dello stipendio ripetuto e continuo da parte del datore di lavoro,
  4. mancato versamento dei contributi previdenziali da parte del datore di lavoro,
  5. demansionamento, che compromette la carriera del lavoratore,
  6. spostamento del lavoratore da una sede aziendale ad un’altra, senza alcun giustificato motivo,
  7. richiesta di assumere comportamenti illeciti al lavoratore da parte del lavoratore dipendente.

E’ possibile richiedere la Naspi 2019 anche se una lavoratrice presenta le dimissioni durante la gravidanza o il primo anno di vita del bambino o per risoluzione consensuale del rapporto di lavoro nella procedura di conciliazione presso l’Ispettorato territoriale del lavoro prevista in caso di licenziamento per giustificato motivo oggettivo di dipendenti assunti prima del 7 marzo 2015.

Come dare dimissioni per giusta causa

Le dimissioni per giusta causa, come tutte le altre, devono essere presentate in via telematica, compilando i relativi moduli disponibili sul sito ufficiale del Ministero del Lavoro che devono essere poi trasmessi sia al datore di lavoro che alla Direzione territoriale del lavoro competente. Ricordiamo che per le dimissioni per giusta causa, il lavoratore non è obbligato a rispettare alcun termine di preavviso eventualmente stabilito dal suo contratto di lavoro.

Naspi a chi spetta

La Naspi spetta dunque a chi presenta dimissioni per giusta causa o che sia stato licenziato per giustificato motivo oggettivo o per giustificato motivo soggettivo e che abbia:

  1. maturato almeno 13 settimane di contribuzione nei 4 anni precedenti il licenziamento;
  2. svolto almeno 30 giornate di lavoro effettivo o equivalenti, a prescindere dai contributi versati nei 12 mesi prima dell’inizio del periodo di disoccupazione.
  3. dichiarato al centro per l’impiego la DID, dichiarazione di immediata disponibilità al lavoro;
  4. accettato di partecipare a piani di ricerca attiva di una nuova occupazione o a corsi di formazione o specializzazione volti comunque al reinserimento nel mondo del lavoro.


Come fare domanda per la Naspi all’Inps

La domanda per la Naspi, anche in caso di dimissioni, deve essere presentata all’Inps e si possono scegliere diverse modalità:

  1. o in via telematica accedendo direttamente al sito Inps tramite proprio Pin Inps o Spid e seguendo la procedura;
  2. o rivolgendosi a Caf o patronati;
  3. o contattando telefonicamente il numero 803164 gratuito da rete fissa o 06164164 da cellulare entro 68 giorni dalla data di cessazione dell’ultimo rapporto di lavoro.

Una volta inviata la domanda per l’indennità di disoccupazione, il lavoratore viene iscritto all’Anpal (Agenzia Nazionale Politiche Attive Lavoro) e deve sottoscrivere il Patto di Servizio Personalizzato ed entro due mesi dalla data di cessazione del lavoro viene convocato dal centro per l’impiego per un primo colloquio che serve per delineare il profilo del lavoratore in base a conoscenze e competenze e definire il suo piano di reinserimento occupazionale.