In pratica la Naspi è il sussidio di disoccupazione unico regolamentato dalla nuova riforma del lavoro. Il Jobs Act ha modificato l'ordinamento giuridico italiano introducendo nuove norme anche per l'assegno unico di disoccupazione introdotto dalla Riforma Fornero.
La Naspi per i lavoratori stagionali è il sussidio di disoccupazione unico regolamentato dalla nuova riforma del lavoro. Il Jobs Act ha modificato l'ordinamento giuridico italiano introducendo nuove norme anche per l'assegno unico di disoccupazione introdotto dalla Riforma Fornero. A partire dal primo maggio 2015 è previsto il sostegno al reddito grazie a questa indennità di disoccupazione. Quali sono i requisiti necessari ad usufruire di questo sussidio? Quale è l’importo e la durata della disoccupazione? Domande a cui proveremo a dare risposte esaustive in quest’articolo.
Per ottenere il sussidio bisogna non avere un’occupazione ed aver dato la propria disponibilità al centro per l’impiego di riferimento, per partecipare alle misure che operano attivamente per l’occupazione. È chiaro poi che il diritto per la Naspi si ottiene solo se non è il lavoratore a decidere di lasciare la propria occupazione anche se ci sono alcuni casi che fanno eccezione. Come quello che consente di usufruire della Naspi anche durante il periodo di maternità.
Oppure se la risoluzione del rapporto lavorativo è stata consensuale e in questo caso ci sono diverse opportunità, come per esempio la risoluzione nell’ambito dell’apposito iter presso la Direzione territoriale del lavoro. Oppure se il licenziamento è stato accettato dal dipendente con la relativa cifra pattuita con il proprio datore del lavoro, o ancora se il licenziamento consensuale avviene per il rifiuto del dipendente di trasferirsi presso un’altra sede della medesima azienda che dista a più di cinquanta chilometri dal luogo in cui il dipendente risiede oppure che non sia raggiungibile in un’ora e venti viaggiando esclusivamente con i mezzi pubblici.
A proposito di Naspi per i lavoratori stagionali ecco quali sono i requisiti necessari per avere accesso al sussidio di disoccupazione.
Naspi: requisito contributivo
Anche per la nuova Naspi il requisito contributivo rimane invariato. Le settimane di contribuzione utili sono tredici nei quattro anni precedenti l’inizio del periodo di disoccupazione. Non sono considerati utili, anche se coperti da contribuzione figurativa i periodi di cassa integrazione straordinaria e ordinaria con sospensione dell’attività a zero ore oppure i periodi di assenza per permessi e congedi fruiti dal lavoratore per assistere un soggetto con handicap in situazione di gravità, che sia coniuge, genitore, figlio, fratello o sorella convivente. Essendo periodi non utili al conteggio questi vengono “neutralizzati” ampliando il quadriennio di riferimento.
Naspi: requisito lavorativo
Per la Naspi il requisito principale richiesto è quello di avere svolto almeno trenta giornate di lavoro durante l’anno precedente rispetto all’inizio della disoccupazione. Ecco invece quando questa caratteristica viene affiancata da altre possibilità per usufruire della Naspi.
Per calcolare quale è l’importo dell’indennità della nuova Naspi che spetta di diritto al lavoratore si deve avere l’estratto conto previdenziale. L’importo sarà il risultato della somma degli stipendi imponibili degli ultimi quattro anni. Questo numero va diviso per le settimane di contribuzione. Il risultato ottenuto va moltiplicato per 4,33. Il risultato finale sarà anche l’importo dell’assegno della Naspi. Se l’importo arriva fino a mille e centonovanta cinque euro, l’importo dell’assegno è pari al settantacinque per cento della retribuzione. Se supera quel limite al settantacinque per cento previsto anche per l’altro caso si deve sommare il venticinque per cento del differenziale tra la retribuzione mensile e il predetto importo.
L’importo massimo dell’indennità Naspi non può andare oltre i mille e trecento euro mensili. La durata della nuova Naspi è soggettiva e dipende dalla situazione lavorativa di ogni lavoratore coinvolto. In generale questo assegno si può percepire per un numero di settimane che si ottengono dividendo a metà il numero delle settimane di contribuzione degli ultimi quattro anni. Il tetto è stato fissato a ventiquattro mesi.