La novità è il cambiamento introdotto al Codice di procedura civile che ha di fatto equiparato il sabato a un giorno festivo e di conseguenza rende invalida la notifica degli atti. Il contribuente può così rifiutare la ricezione.
Non è mai piacevole ricevere la notifica di una cartella esattoriale. Al di là se le motivazioni dell'Agenzia delle entrate siano legittime o meno, quando l'ufficiale giudiziario consegna la fatidica busta verde nella mani del contribuente non ci sono buone notizie da mettere in conto. L'aspetto interessante della normativa in vigore è l'attenzione che le disposizioni in vigore prestano al momento in cui vengono notificati gli atti.
In buona sostanza, le Entrate non conservano la massima libertà sul momento in cui notificare gli atti. Come ribadito anche da importanti sentenze dei tribunali, le limitazioni sono di due tipi. Da una parte ci sono quelle legata agli orari e dall'altra quelle ai giorni della settimana. Approfondiamo i dettagli:
La prima disposizione da segnalare è il divieto di notificare atti, come ad esempio le cartelle esattoriali di pagamento, nei giorni festivi. In questa categoria rientrano naturalmente tutti i giorni di festa, come ad esempio Natale e Pasqua, ma anche la domenica. I dubbi sono piuttosto legati alla giornata del sabato. In termini lavorativi, il sabato non è infatti considerato un giorno festivo.
Molto semplicemente è sufficiente dare uno sguardo al calendario per scoprire come non sia colorato di rosso. Tuttavia è pur vero che, nella pratica, molti uffici sono chiusi e di conseguenza per molti lavoratori è un vero e proprio giorno libero. A rendere più incerta la questione ci sono altri due aspetti. Da una parte la ricezione delle mail nelle caselle di Posta elettronica certificata non conosce pause ed è sempre attiva. Dall'altra la consegna delle raccomandate - lo strumento utilizzato per l'invio degli atti ai contribuenti - è possibile anche al sabato.
Ebbene, norme alla mano, i giorni festivi entrano nel conteggio dei termini per la validità della notifica. Se l'ultimo giorno utile per eseguire la notifica è festivo, la scadenza è prorogata al primo giorno seguente non festivo. La novità è il cambiamento introdotto al Codice di procedura civile che ha di fatto equiparato il sabato a un giorno festivo e di conseguenza rende invalida la notifica degli atti. Il contribuente può così rifiutare la ricezione senza subire conseguenze di alcun tipo.
La prima importante disposizione in relazione alla notifica degli atti è quella contenuta nell'articolo 147 del Codice di procedura civile. Qui si legge testualmente che le notificazioni non possono farsi prima delle ore 7 e dopo le 21. Non c'è un riferimento alle giornate e di conseguenza questo paletto temporale si considera in vigore per tutti i giorni della settimane ovvero per tutto l'anno.
Si tratta di una modifica normativa piuttosto recente che trova la sua ragione d'essere nella volontà di garantire la necessaria tranquillità sia al destinatario dell'atto e sia a chi vive con lui. Tradotto in termini pratici significa che l'ufficiale giudiziario può bussare alla porta esclusivamente nella fascia oraria tra le 7 alle 21. Al di fuori di questa fascia temporale, il destinatario può legittimamente rifiutare la consegna senza subire conseguenze di alcun tipo.
Vale la pena ricordare allora una importante sentenza della Corte di Cassazione, secondo cui l'irregolarità formale della notificazione, in quanto eseguito oltre l'orario consentito, può essere fatta valere solo dal soggetto nel cui interesse tale limite è stabilito mediante il legittimo rifiuto di ricevere l'atto. La conseguenza - argomentano gli Ermellini - è presto detta: nessuna nullità può essere ravvisata nelle notifiche eseguite fuori orario, ma senza accesso dell'ufficiale giudiziario nelle private abitazioni, come si verifica nel caso delle notificazioni per mezzo del servizio postale o con le formalità previste, rimanendo sostituito l'orario da quello di apertura degli uffici, ove devono essere compiute le formalità di notificazione.
Disposizioni importanti a cui prestare attenzione sono contenute nel codice di procedura civile. Qui leggiamo che non può essere notificato prima delle 7:00 e dopo le 21:00.