Al momento, nel nuovo Def non trova alcuno spazio nessuna novità per le pensioni 2023 e l’anno che avrebbe dovuto essere quello di una riforma pensionistica strutturale sembra slittare ancora. Non ci sarebbero al momento le risorse economiche necessarie e non ci sarebbe nemmeno il tempo effettivo per confrontarsi con i sindacati alla ricerca di una novità pensioni strutturale di flessibilità in uscita.
Il Def, Documento di economia e finanza, che anticipa le misure che saranno contenute nella prossima Legge di Bilancio all’approvazione da parte del Governo Draghi. Probabilmente il via libero dovrebbe arrivare domani giovedì 31 Marzo 2022, ben prima dunque del termine previsto per il 10 aprile.
Ad oggi ci si chiede quali saranno in particolare le misure del governo contenute nel nuovo Def, tra misure per familiare e imprese e politiche economiche e finanziarie decise e nuove spese la difesa. Ma soprattutto ci si chiede se e quali novità per le pensioni ci saranno nel nuovo Def del governo Draghi atteso per giovedì.
Lo scoppio del conflitto russo-ucraino ha cambiato del tutto le carte in tavola degli investimenti delle risorse economiche italiane, tra netta riduzione delle previsioni di crescita, variazione del Pil, che avrebbe dovuto attestarsi al 4,7% ma che si fermerà al 3%, e soldi destinati per lo più a misure contro il caro-energia e aumento delle spese militari che, come annunciato dallo stesso premier Draghi, dovrebbe raggiungere il 2% del Pil, dall’attuale 1,6%.
Il nuovo Def non prevede forti scostamenti di bilancio per misure interventi e ci saranno solo misure temporanee. Dunque, al momento, nel nuovo Def non trova alcuno spazio nessuna novità strutturale per le pensioni 2023 e l’anno che avrebbe dovuto essere quello di una riforma pensionistica strutturale sembra slittare ancora.
Non ci sarebbero al momento le risorse economiche necessarie e non ci sarebbe nemmeno il tempo effettivo per confrontarsi con i sindacati alla ricerca di una novità pensioni strutturale di flessibilità in uscita.
Se non si può pensare ad una vera e propria riforma delle pensioni strutturale per il 2023 tanto da cambiare l’attuale Legge Fornero e garantire maggiore flessibilità in uscita per tutti, pur se con penalizzazioni per gli anni di uscita dal lavoro anticipati, potrebbero non mancare comunque novità pensioni, ma non del tutto nuovo.
Le novità pensioni da aspettarsi con il nuovo Def sono quelle relative a misure pensionistiche già esistenti, come l’opzione donna, che potrebbe diventare misura struttura e non più prorogata di anno in anno come accaduto finora, per permettere così alle donne lavoratrici sia dipendenti che autonome di andare in pensione prima, rispettivamente a 58 e 59 anni di età e con almeno 35 anni di contributi ma calcolo della pensione finale esclusivamente con sistema contributivo.
Probabilmente lo stesso discorso varrà per l’ape social, che già quest’anno è stata ampliata, allargando la lista delle occupazioni usuranti i cui lavoratori possono uscire prima. Dovrebbe, inoltre, esaurirsi e non essere più prorogata la quota 102, subentrata da quest'anno al posto della quota 100 per permettere ai lavoratori dipendenti di andare in pensione prima a 64 anni di età e con 38 anni di contributi invece di attendere il raggiungimento dei normali requisiti per la pensione di vecchiaia a 67 anni di età e con 20 anni di contributi.
Non resta, comunque, che attendere la giornata di giovedì per capire quali novità pensioni potrebbero effettivamente esserci e se ci sono margini di ulteriori interventi.