La guerra in Ucraina che ormai da 19 giorni interessa ogni discussione e intervento governativo ha portato in queste ultime settimana al blocco delle discussioni sulle novità pensioni ma, nonostante il rallentamento dei lavori sulle pensioni a causa del conflitto russo-ucraino, tra le ultime novità che circolano sulla prossima riforma delle pensioni c'è quasi certamente l'esaurimento definitivo della quota 102, necessità di definire una nuova flessibilità in uscita dal prossimo 2023, novità pensioni per le donne e lavoratori usuranti.
Il dibattito sulla riforma delle pensioni dal primo gennaio 2023 sembra fermo: dopo le prime settimane di discussioni molto vivaci sulle novità pensioni che dovrebbero andare a sostituire l'attuale riforma Fornero delle pensioni, vige ora uno stop sulla questione a causa della situazione guerra in Ucraina che in queste ultime due settimane domina la scena mondiale geopolitica.
Tuttavia, nonostante lo stallo di queste settimane delle discussioni politiche sulla questione, continuano ad emergere novità pensioni. Vediamo allora quali sono le ultime novità pensioni più significative.
Nonostante il rallentamento dei lavori sulle pensioni a causa del conflitto russo-ucraino, tra le ultime novità che circolano sulla prossima riforma delle pensioni c'è quasi certamente l'esaurimento definitivo della quota 102 alla fine dell'anno, in vigore da quest'anno al posto della quota 100 per permettere ai lavoratori dipendenti di andare in pensione prima a 64 anni di età e con 38 anni di contributi, ed evitare che quest'anno si formasse lo scalone di cinque anni per l'uscita, considerando che quota 100, che si è esaurito lo scorso 31 dicembre 2021, permetteva di uscire a 62 anni di età mentre i requisiti ordinari per la pensione di vecchiaia prevedono il raggiungimento dei 67 anni di età.
Nell’attesa che riprendano incontri e tavoli sulla riforma delle pensioni 2023, le ipotesi, ad oggi, di novità di cui si parla sono possibilità di uscite anticipate ma con penalizzazioni, seppur minime, per ogni eventuale anno di uscita prima. Si parla, dunque, di un piccolo taglio sull'assegno in cambio di uno sconto sull'età pensionabile.
Novità pensioni 2023 potrebbero arrivare anche per le donne, con una riduzione dei requisiti di anzianità contributiva necessari per maturare il diritto alla pensione: si parla di un anno per ogni figlio fino a un massimo di 36 mesi e si tratterebbe di una riduzione valida anche per le donne lavoratrici madri adottive.
Stando a quanto riportano le ultime notizie, nei prossimi incontri in programma si potrebbe tornare a parlare di novità pensioni 2023 in base alle proposte di riforma delle pensioni avanzate dai sindacati.
Le forze sindacali sono, infatti, tornate a rilanciare su flessibilità in uscita a partire dai 62 anni o con 41 di contributi a prescindere dall'età, permettendo ai lavoratori di scegliere quando andare in pensione senza penalizzazioni per chi ha iniziato a versare prima del 1996, ma anche modifiche dell'Ape sociale per lavoratori usuranti, da ampliare e rendere strutturale.
Non si sa ancora quali e quando si terranno i prossimi incontri tra governo e sindacati per discutere di riforma pensioni 2023, ma ciò che si sa è che nelle prossime settimane bisognerà riprendere le discussioni in modo da definire eventuali novità e relative risorse necessarie in tempo utile per la presentazione del Def (documento di economia e finanza) di aprile.