Nuovi controlli fisco 2022 su chi vende su Amazon e altri siti e-commerce

Il giro d'affari sul digitale è cresciuto rapidamente ed è prevista una ulteriore espansione nei prossimi anni. Ma i ricavi ottenuti non sono sempre tassati come dovrebbero.

Autore: Chiara Compagnucci
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Nuovi controlli fisco 2022 su chi vende

Diventa più puntigliosa la macchina dei controlli fiscali per i contribuenti che fanno affari con le piattaforme di commercio elettronico, Amazon su tutti. Il supporto arriva dall'Europa con un pacchetto fiscale che promuove misure per rafforzare la lotta contro l'evasione fiscale.

Nella convinzione che la digitalizzazione e il cambiamento dei modelli di business comportano l'adozione di strumenti più efficaci per contrastare gli abusi fiscali e dotare le autorità fiscali degli strumenti e delle informazioni di cui hanno bisogno, ecco che trovano spazio provvedimenti specifici per chi vende su Amazon ovvero via web. Il giro d'affari sul digitale è cresciuto rapidamente ed è prevista una ulteriore espansione nei prossimi anni.

Ma i ricavi ottenuti non sono sempre riportati nelle dichiarazione dei redditi ovvero non sono tassati come dovrebbero. La natura specifica e transfrontaliera del modello di business della piattaforma rende difficile per le autorità fiscali rilevare le entrate ottenute.

Da qui la necessità di una maggiore trasparenza fiscale con i guadagni attraverso le vendite su piattaforme online. Vediamo allora cosa è stato escogitato a livello europeo per la creazione di un sistema fiscale più equo per tutti i contribuenti e a prova di evasione tra

  • Per chi vende su Amazon in arrivo nuovi controlli
  • Nuove norme in arrivo per le vendite con e-commerce

Per chi vende su Amazon in arrivo nuovi controlli

Il piano d'azione fiscale contiene 25 iniziative che la Commissione europea introdurrà progressivamente nell'arco di 4 anni per rendere la tassazione più equa, più semplice e più in linea con le moderne tecnologie. Sono tre i punti fondamentali su cui si è concentrata l'azione.

Innanzitutto la riduzione degli ostacoli fiscali e gli oneri amministrativi superflui per le imprese nel mercato unico. Secondo l'organismo comunitario, la semplificazione fiscale migliora l'ambiente imprenditoriale, la competitività delle imprese e contribuisce alla crescita economica.

In seconda battuta punta ad aiutare gli Stati membri al rispetto delle norme fiscali esistenti e a migliorare la conformità fiscale, garantendo entrate fiscali certe.

Infine, offre supporto alle autorità fiscali a sfruttare meglio i dati e condividere nuove informazione in modo più efficiente per migliorare l'applicazione delle norme fiscali e aiutare a combattere la frode fiscale e l'evasione in modo più efficace.

Tradotto in termini pratici significa che i rivenditori e i negozianti che fanno affari attraverso Amazon e le piattaforme di commercio elettronico saranno sottoposti a controlli più stretti. Questi stessi portali sono infatti incaricati di informare l'Agenzia delle entrate su chi vende prodotti o servizi.

Nuove norme in arrivo per le vendite con e-commerce

Al di là del rapporto più stretto tra le piattaforme digitali (Amazon) e il fisco, la Commissione europea propone anche la riforma del codice di condotta in materia di tassazione delle imprese, per garantire che possa affrontare tutte le forme di concorrenza fiscale dannosa in modo più trasparente.

Sul tavolo c'è anche la revisione dell'elenco europeo delle giurisdizioni non cooperative a fini fiscali così da assicurare efficacia, idoneità ed equità.

Ecco quindi il rafforzamento delle norme dell'Unione europea in materia di buona governance fiscale in materia di fondi europei per garantire che il processo di quotazione abbia un impatto reale e fornisca chiarezza e certezza ai paesi terzi.

Infine, la Commissione europea promette aiuto aggiuntivo per i partner dei paesi in via di sviluppo con l'obiettivo di migliorare l'efficienza fiscale.

In ogni caso il pacchetto fiscale non copre le questioni relative alla tassazione digitale o alla tassazione minima effettiva.

Tuttavia presenterà un piano d'azione specifico sulla tassazione delle imprese il prossimo anno nell'ambito del confronto all'interno dell'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico su questi temi e in ogni caso con un orizzonte temporale fino al 2024.