Per stanare i furbetti del reddito di cittadinanza, il Garante della Privacy ha autorizzato l’Inps a nuovi controlli sui dati di chi prende il beneficio, permettendo l’incrocio di tutti i dati in possesso di tutte le pubbliche amministrazioni, da anagrafe tributaria ad Agenzia delle Entrate, Comuni, Regioni, Inps, Aci, Pubblico registro automobilistico, ma anche Ministero della Giustizia.
Incrocio dei dati in possesso delle diverse amministrazioni ed enti pubblici per verificare se chi ha fatto domanda e percepisce il reddito di cittadinanza abbia effettivamente il diritto di averlo: si preparano a cambiare i controlli su chi prende il reddito di cittadinanza. Vediamo quali sono i nuovi controlli che interesseranno chi prende il reddito di cittadinanza.
I nuovi controlli che interesseranno chi prende il reddito di cittadinanza e coloro che presenteranno nuova domanda per avere il reddito di cittadinanza saranno più capillari per evitare le truffe purtroppo emerse nei mesi scorsi. Sono stati e sono ancora diversi i casi di persone che percepiscono il reddito di cittadinanza ma che non avrebbero diritto o che effettuano spese in realtà vietate per legge con i soldi del beneficio mensile.
Per evitare che tali situazioni possa ancora perpetrarsi e che chi ha effettivamente bisogno della misura di sostegno possa percepirlo senza essere ‘scavalcato’ da chi in realtà non ne ha necessità, il Garante della Privacy ha dato autorizzazione alla possibilità di incrociare i dati di ogni singolo cittadino che faccia richiesta del beneficio o che risulti già precettore del reddito di cittadinanza in possesso di enti e amministrazioni pubbliche. In questo modo sarà possibile controllare ogni aspetto economico, finanziario, patrimoniale, reddituale, ecc di ogni persona.
Per verificare che il cittadino abbia effettivamente diritto a percepire il reddito di cittadinanza, si potranno incrociare tutti i dati in possesso di tutte le pubbliche amministrazioni, da anagrafe tributaria ad Agenzia delle Entrate, Comuni, Regioni, Inps, Aci, Pubblico registro automobilistico, ma anche Ministero della Giustizia.
L’Inps potrà, infatti, verificare, tramite invio dei codici fiscali al Ministero della Giustizia, se qualche componente del nucleo familiare precettore del reddito di cittadinanza è sottoposto a misure cautelari personali, a uno stato detentivo o ha condanne definitive (per i reati previsti dalla legge) nei dieci anni precedenti la richiesta del beneficio.
Si tratta di consultare tutte le informazioni personali dei cittadini per verificare l’effettiva sussistenza dei requisiti per avere il reddito di cittadinanza ma anche per accertare che non siano state rese false dichiarazioni.
E’ bene precisare che i nuovi controlli su chi prende il reddito di cittadinanza tramite incrocio dei dati si potranno effettuare sempre garantendo e tutelando la riservatezza dei dati che saranno usati solo per un determinato periodo di tempo e poi cancellati.
I nuovi controlli su chi prende il reddito di cittadinanza da parte dell’Inps partiranno dal prossimo 2022 e i tutti i dati acquisiti saranno conservati dall’Inps per un periodo di 10 anni a partire dal termine di erogazione del reddito di cittadinanza e per un periodo 5 anni nei casi di domande non accolte.
Incrocio dei dati tra tutti gli enti e le amministrazioni pubbliche: come cambiano i controlli 2022 per il reddito di cittadinanza