Sì. Stando alle ultime notizie la proroga per permettere alle donne lavoratrici di andare in pensione prima con opzione donna sarà ancora prorogata per il 2020 quasi sicuramente ormai e con nuovi requisiti che puntano ad ampliare la platea delle beneficiarie
L’opzione donna, insieme a quota 100 e ape, è un sistema che permette di andare in pensione prima rispetto ai normali requisiti pensionistici richiesti (67 anni di età e 20 anni di contributi per la pensione di vecchiaia) a tutte le donne lavoratrici sia dipendenti che autonome, però, con requisiti anagrafici leggermente diversi. Stando alle ultime notizie, l’ulteriore proroga dell’opzione donna, già prorogata per quest’anno 2019, è l’unica novità per le pensioni al momento quasi sicura per la prossima Legge di Stabilità 2020. Vediamo quali sono i nuovi requisiti per l’accesso all’opzione donna 2020 e ulteriori novità previste.
L’opzione donna vale per tutte le lavoratrici dipendenti e autonome che hanno raggiunto, rispettivamente, 58 e 59 anni di età e almeno 35 anni di contributi ma per l’uscita definitiva e la decorrenza ufficiale della pensione bisogna considerare le finestre che sono due: una di 12 mesi per le lavoratrici dipendenti e una di 18 mesi per le lavoratrici autonome.
Il calcolo della pensione finale con opzione donna viene effettuato esclusivamente con sistema contributivo, portando a forti riduzioni degli assegni finali rispetto a quanto si percepirebbe andando in pensione raggiungendo i normali requisiti richiesti.
Per calcolare la pensione finale con opzione donna, dunque, ci si basa solo sul sistema contributivo e contributi che si possono considerare ai fini del calcolo per la pensione con opzione donna sono:
Per il calcolo della pensione finale con opzione donna non viene considerato il cumulo dei contributi versati presso diverse gestioni previdenziali.
Con la proroga dell’opzione donna 2020 cosa potrebbe cambiare? E' possibile che con la proroga dell'opzione donna 2020 nel calcolo dei contributi utili alla maturazione dei 35 anni contributivi necessari per uscire con opzione donna (nel 2020 bisognerà maturarli entro il 31 dicembre 2019), insieme a tutti contributi sopra riportati, possano essere calcolati anche i conteggio contributi figurativi Naspi che al momento, invece, non valgono e questa novità potrebbe permettere di ampliare la platea delle beneficiarie della misura.
La proroga opzione donna 2020 dovrebbe, inoltre, allargarsi a comprendere anche le nate nel 1962 per ampliare ulteriormente la platea delle potenziali beneficiarie del sistema sperimentale di uscita prima. Resta da capire se mai questo stesso sistema potrà diventare, come era stato anticipato qualche tempo dal sottosegretario al Lavoro, Claudio Durigon, una misura strutturale e non più sperimentale. Per capirlo sarà prima necessario fare i conti con la convenienza di trasformazione di questa misura da sperimentale e strutturale con relativi costi e benefici che ne deriverebbero