L’opzione donna è un meccanismo di prepensionamento, in vigore in via sperimentale, valido solo per le donne lavoratrici sia statali che private e autonome, che permette di anticipare l’età di pensionamento, e anche di molto, ma solo a fronte di importanti penalità sull’assegno finale.
Tra le ultime novità per le pensioni approvate, c’è anche la proroga dell’opzione donna. Particolarmente richiesta dal Comitato ristretto per le pensioni e dai gruppi online, l’opzione donna non è però stata rimandata secondo le richieste presentate, ma si potrebbe parlare di una sorta di contentino, nonostante la disponibilità delle risorse economiche.
Le donne lavoratrici sia statali che del privato e lavoratrici autonome possono ancora andare in pensione prima grazie all’ulteriore proroga dell’opzione donna. Ilrinvio di questo meccanismo, però, non è stato rimandato al 2018 , come richiesto da forze politiche, forze sociali e dalle stesse lavoratrici interessate, ma solo fino al 31 luglio 2016 estendendolo anche alle nate dell’ultimo trimestre del ’58, purchè abbiano raggiunto i 35 anni di contribuzione entro il 31 dicembre 2015. Con l’opzione donna possono andare in pensione prima, rispettivamente a 57 o a 58 anni le statali e le lavorati rivi private e autonome, che abbiamo maturato almeno 35 anni di contributi e a condizione che accettino una pensione finale decisamente ridotta.
La possibilità di andare in pensione decisamente molto prima della soglia dei 66 anni e sette mesi è, infatti, strettamente collegata all’accettazione da parte della lavoratrice di calcolare la propria pensione finale esclusivamente con metodo contributivo, decisamente meno vantaggioso del caro vecchio retributivo, che potrebbe prevedere decurtazioni sulla pensione finale fino al 30% del valore del trattamento pensionistico. La decurtazione varia in base all'età della lavoratrice e alle caratteristiche di carriera, retribuzione ed anzianità contributiva maturata alla data di accesso al regime.
Le nate nell'ultimo trimestre del 1958 matureranno i requisiti per la richiesta dell’opzione entro il 31 luglio 2016, alla luce dell’adeguamento dei 7 mesi da considerare (3 mesi nel 2013 e 4 mesi nel 2016) e riceveranno la pensione dopo altri 12 mesi, la finestra mobile, che diventano 18 per autonome e lavoratrici private, arrivando così al primo agosto del 2017, che slitta ancora al primo febbraio 2018 per le autonome. Si precisa che l'opzione donna non può essere richiesta dalle lavoratrici iscritte alla gestione separata.
La domanda di pensione opzione donna deve essere presentata esclusivamente in modalità telematica all’Istituto di Previdenza che ha predisposto diversi servizi a sostegno delle interessate, dall’assistenza di un patronato convenzionato che si occuperà dell’invio della domanda della lavoratrice; al contact center integrato Inps che si può contattare al numero verde 803164, fornendo il Pin o lo Spid che ogni lavoratrice deve avere; allo stesso sito Inps accedendo al servizio di invio di domande di pensione con il pin di tipo dispositivo o con lo Spid. Se si sceglie di presentare la domanda per l’opzione donna attraverso il patronato infatti, la contribuente non sarà obbligata ad avere pin o spid perchè il patronato invierà la domanda servendosi del proprio pin da intermediario.
Le lavoratrici che invece scelgono gli altri due canali, se non avessero il pin dell’Inps, potranno richiederlo o inviando apposita richiesta in via telematica dal sito dell’Inps, ricevendolo poi in due momenti, la prima parte tramite sms o mail e la seconda parte tramite posta all’indirizzo di residenza. Una volta ricevuto il pin completo, bisogna trasformarlo in dispositivo sempre richiedendolo direttamente alla sede Inps di competenza, che rilascerà il pin da utilizzare per la domanda.
Per inviare la domanda in piena autonomia online, bisogna accedere al sito istituzionale dell’Inps, scegliere la voce ‘accedi ai servizi’, cliccare sulla voce ‘servizi per il cittadino’ e scegliere l’opzione ‘Domanda di prestazioni previdenziali: pensione, ricostituzione, ratei maturati e non riscossi, certificazione del diritto a pensione’.Dopo aver inserito le credenziali di accesso richieste, si potrà compilare la domanda. Una volta inoltrata la domanda, la lavoratrice potrà seguirne l’iter in tempo reale e lo stato d’avanzamento accedendo al sito Inps e seguendo il percorso ‘accedi ai servizi’, ‘servizi per il cittadino’ e selezionando le voci ‘Fascicolo previdenziale del cittadino’, ‘Domande presentate, ‘Pensione’.