Aumentano contributi e agevolazioni per vivere nei piccoli paesi. Non c'è solo Candela, in provincia di Foggia, a offrire un incentivo di 800 euro per i single e 1.200 euro per le coppie, di da 1.500 a 1.800 euro per le famiglie di tre componenti e di oltre 2.000 euro per quelle da quattro a cinque persone. Ma anche il Comune di Santo Stefano di Sessanio, nella provincia dell'Aquila, con un contributo mensile a fondo perduto fino a 8.000 euro all'anno per 3 anni. E non sono i soli.
Il caso più noto e ancora adesso attivo è quello delle case a 1 euro. In buona sostanza decine di piccoli paesi, borghi e e piccole cittadine spopolate dal nord al sud dell'Italia offrono case, appartamenti ed edifici al prezzo simbolico di 1 euro. In cambio chiedono lo spostamento della residenza per alcuni anni così da favorire il ripopolamento e la ristrutturazione dell'immobile ai fini del miglioramento del decoro urbano.
Ma non si tratta dell'unica iniziativa, sebbene le finalità siano simili. Un caso che ha fatto molto discutere è quello di Candela, in provincia di Foggia. Si tratta di un pittoresco villaggio con un'architettura medievale e palazzi restaurati nella tradizionale tavolozza pastello.
Per via della popolazione in calo con i giovani che si trasferiscono verso le città più grandi, Candela offre un incentivo: 800 euro per i single e 1.200 euro per le coppie. Non solo, ma le famiglie di tre componenti sono pronti da 1.500 a 1.800 euro mentre per quelle da quattro a cinque persone oltre 2.000 euro.
In futuro Candela potrebbe anche concedere crediti d'imposta sullo smaltimento dei rifiuti urbani, bollette e asili nido. Il criterio? Le parti interessate devono impegnarsi a vivere in questo paese, affittare una casa e avere un lavoro. Se fino a qualche anno fa si trattava di iniziative riservate quasi sempre ai Paesi esteri, sia in Europa e sia in America, adesso anche in Italia sta prendendo piede.
Sono infatti gli abitanti il cuore pulsante delle città, piccole o grandi che siano. Senza di loro è impossibile vivere e sopravvivere. Con il graduale e progressivo abbandono dell'entroterra più isolato - nonostante alcune eccezioni nel nome di un ritorno a ritmi lenti e semplicità - senza una inversione di marcia, i paesini sono condannati alla morte. Vediamo quindi
Non c'è solo il caso del Comune di Candela da segnalare perché altre amministrazioni hanno attivato contributi e agevolazioni per vivere nei piccoli paesi.
Pensiamo per esempio al Comune di Santo Stefano di Sessanio, nella provincia dell'Aquila, in Abruzzo, che ha avviato una indagine di mercato per conoscere l'interesse di cittadini italiani e stranieri a trasferire la propria residenza e avviare un'attività imprenditoriale nel Comune in cambio della concessione di agevolazioni.
Sul tavolo ci sono un contributo mensile a fondo perduto fino a 8.000 euro all'anno per 3 anni, un'abitazione a un canone di locazione simbolico e un contributo a fondo perduto una tantum - fino a 20.000 euro l'anno - per avviare un'attività imprenditoriale.
E che dire del reddito di residenza attiva pari a 700 euro al mese per chi si trasferisce nel Molise in un Comune con meno di 2.000 abitanti e apre un'attività?
Abbiamo accennato al successo e alla diffusione del progetto Case a 1 euro per il ripolamento di borghi e cittadine spopolate.
La lista dei Comuni che hanno attivato questa formula di compone adesso di
Piccoli paesi, frazioni e frazioni dal nord al sud Italia sono densamente popolati di case, appartamenti e palazzi. che ha donato e concesso concessioni