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Pe quali immobili si pagano Imu e Tari 2025 piů basse se si č pensionati residenti all'estero

Sconti Imu e Tari per i pensionati residenti all’estero che possiedono ancora immobili in Italia: come usufruirne e condizioni stabilite

Autore: Marianna Quatraro
pubblicato il
e aggiornato con informazioni attualizzate il
Pe quali immobili si pagano Imu e Tari 2

Per premiare chi mantiene un legame con l'Italia pur vivendo all'estero, la normativa fiscale prevede significative agevolazioni per i pensionati residenti in altri Paesi che possiedono immobili sul territorio italiano. Queste riduzioni, che riguardano sia l'IMU che la TARI, rappresentano un importante riconoscimento verso chi contribuisce alla valorizzazione del patrimonio immobiliare italiano pur avendo scelto di trasferire la propria residenza all'estero.

Agevolazioni fiscali per i pensionati espatriati, riduzione IMU del 50%

I pensionati residenti all'estero possono beneficiare di una riduzione del 50% sull'IMU dovuta per una sola unità immobiliare posseduta in Italia. Questa agevolazione, stabilita dalla Legge di Bilancio 2021 (art. 1, comma 48 della Legge n. 178/2020), si applica a partire dal 2025 e rappresenta un notevole vantaggio fiscale per i pensionati che, pur vivendo fuori dall'Italia, mantengono una proprietà nel nostro Paese.

Per poter usufruire di questa riduzione, è necessario che l'immobile rispetti determinati requisiti. In particolare, deve trattarsi di un'unità immobiliare ad uso abitativo non affittata o concessa in comodato d'uso. Inoltre, l'agevolazione si applica esclusivamente agli immobili posseduti a titolo di proprietà o usufrutto da soggetti non residenti nel territorio italiano.

Quali pensionati possono accedere alla riduzione IMU

Non tutti i pensionati residenti all'estero hanno diritto alla riduzione dell'IMU. Il beneficio è riservato specificamente ai soggetti che sono titolari di pensione maturata in regime di convenzione internazionale con l'Italia e che sono residenti in uno Stato di assicurazione diverso dall'Italia.

Secondo i chiarimenti forniti dal Ministero dell'Economia e delle Finanze nella Risoluzione n. 5/DF dell'11 giugno 2021, rientrano in questa categoria i pensionati che percepiscono una pensione maturata grazie alla totalizzazione dei periodi assicurativi accumulati sia in Italia che all'estero, in Paesi con cui l'Italia ha stipulato accordi previdenziali. Questi includono:

  • Paesi UE, SEE (Norvegia, Islanda e Liechtenstein), Svizzera e Regno Unito
  • Paesi extraeuropei che hanno sottoscritto convenzioni bilaterali di sicurezza sociale con l'Italia

È importante sottolineare che non tutte le convenzioni prevedono la totalizzazione internazionale dei periodi assicurativi. Ad esempio, nonostante esistano accordi con Messico e Repubblica di Corea, questi non consentono la totalizzazione e quindi i pensionati residenti in tali Paesi non possono beneficiare della riduzione IMU.

Riduzione della TARI per i pensionati all'estero

Oltre alla riduzione dell'IMU, i pensionati residenti all'estero possono beneficiare anche di uno sconto significativo sulla Tassa sui Rifiuti (TARI). Per gli stessi immobili che godono della riduzione IMU, è prevista una riduzione della TARI pari a due terzi dell'importo originariamente calcolato.

Questo significa che i pensionati che possiedono un'abitazione in Italia, a condizione che questa non sia affittata o concessa in comodato d'uso, dovranno pagare solo un terzo della TARI normalmente applicabile. Tale agevolazione rappresenta un ulteriore incentivo per mantenere un legame con l'Italia attraverso il possesso di un immobile sul territorio nazionale.

Caratteristiche degli immobili che beneficiano delle agevolazioni

Le agevolazioni fiscali si applicano esclusivamente agli immobili che risultano liberi e inabitati. Questo significa che l'unità immobiliare non deve essere né affittata né concessa in comodato d'uso o in usufrutto ad altre persone.

È importante sottolineare che la riduzione dell'IMU e della TARI si applica a una sola unità immobiliare per ciascun pensionato. Pertanto, se un pensionato residente all'estero possiede più immobili in Italia, dovrà scegliere per quale di essi richiedere l'agevolazione.

Inoltre, l'immobile deve essere a uso abitativo. Questo esclude dalle agevolazioni altre tipologie di proprietà come negozi, uffici o terreni.

Evoluzione storica delle agevolazioni fiscali per i residenti all'estero

Le agevolazioni fiscali per i pensionati residenti all'estero hanno subito diverse modifiche nel corso degli anni. Fino al 2019, era prevista un'esenzione totale dall'IMU per i pensionati iscritti all'AIRE (Anagrafe degli Italiani Residenti all'Estero), ma questa è stata eliminata dalla Legge di Bilancio 2020 per evitare una procedura d'infrazione da parte dell'Unione Europea.

Infatti, il regime agevolato precedente era considerato discriminatorio nei confronti dei cittadini di altri Stati europei possessori di immobili in Italia. Per ovviare a questa problematica, la Legge di Bilancio 2021 ha introdotto l'attuale sistema di riduzione che non è più limitato ai soli cittadini italiani, ma è esteso a tutti i soggetti, indipendentemente dalla nazionalità, che rispettano i requisiti sopra descritti.

Un'ulteriore modifica temporanea si è verificata nel 2025, quando lo sconto IMU è stato aumentato al 62,5% (con un pagamento ridotto al 37,5% dell'imposta), per poi tornare alla misura standard del 50% dal 2023 in poi.

Procedura per richiedere le agevolazioni fiscali

Per poter beneficiare delle riduzioni su IMU e TARI, i pensionati residenti all'estero devono presentare apposita dichiarazione al Comune in cui è situato l'immobile. La dichiarazione IMU deve essere presentata entro il 30 giugno dell'anno successivo a quello in cui si intende usufruire dell'agevolazione.

È fondamentale allegare alla dichiarazione la documentazione che attesti lo status di pensionato in regime di convenzione internazionale, come certificati rilasciati dall'ente previdenziale estero o dall'INPS che confermino la natura della pensione percepita.

I Comuni possono richiedere ulteriore documentazione per verificare la sussistenza dei requisiti, quindi è consigliabile contattare l'ufficio tributi del Comune di riferimento per informazioni specifiche sulle procedure da seguire.

 

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