I lavoratori del settore agricolo hanno la possibilità di andare in pensione anticipata scegliendo tra diverse forme pensionistiche ancora in vigore. Stando, infatti, a quanto previsto dalle leggi attuali, i lavoratori agricolo possono uscire prima con ape social, a 63 anni di età e almeno 36 anni di contributi, o con quota 100, a 62 anni di età e con almeno 38 anni di contributi maturati, o se maturano i requisiti richiesti per l’uscita per lavoratori precoci.
Come possono andare in pensione anticipata i lavoratori agricoli? I lavoratori con contratto agricolo, generalmente a tempo determinato, sono operai assunti con rapporto individuale di lavoro di breve durata, stagionali o a carattere saltuario o assunti per sostituzione di operai assenti, che però hanno diritto alla conservazione del posto, per esempio nei casi di malattia.
Il contratto agricolo si applica anche per regolare rapporti di lavoro di operai assunti per l’esecuzione di più lavori stagionali o per più fasi lavorative nell’anno e a cui l’azienda deve garantire un numero di giornate di occupazione superiore a 100 annue, e operai assunti con contratto a termine di durata superiore a 180 giornate di effettivo lavoro, da svolgersi in un unico rapporto continuativo. Vediamo se esistono modi per uscire prima per lavoratori agricoli.
Il settore agricolo prevede norme e regole specifiche per i lavoratori di tale comparto. In particolare, stando a quanto previsto dalle leggi attuali, il diritto alla pensione per i lavoratori agricoli è subordinato al raggiungimento di determinati requisiti anagrafici, contributivi e assicurativi.
Per quanto riguarda i lavoratori con contratto agricolo, i contributi utili ai fini pensionistici si valutano in maniera giornaliera e acquistano un diverso valore in base al tipo di prestazione richiesta, se cioè pensione anticipata o altri tipi di pensione.
Il requisito dell’annualità di contribuzione, ai fini del diritto e della misura della pensione, viene, infatti, soddisfatto con 270 giornate annue di contribuzione effettiva, volontaria o figurativa.
Per la pensione anticipata, invece, l’annualità, ai soli fini del diritto, si matura con un numero inferiore di giornate, 156. Il requisito minimo di contribuzione, relativamente a ciascuna prestazione, è dato dal prodotto ottenuto dalla contribuzione minima annua (270 contributi giornalieri) per il numero degli anni richiesti per il diritto alla prestazione medesima. Precisiamo che ai fini del diritto alla pensione non si considerano le giornate di disoccupazione e di malattia.
Il primo modo disponibile per permettere di uscire prima ai lavoratori agricoli è quello dell’Ape social. E’ una forma pensionistica di uscita anticipata ancora in vigore questo 2022 che permette a specifiche categorie di lavoratori di anticipare il momento dell’uscita dal lavoro.
Tra le categorie di persone considerate svantaggiate che possono uscire con l’Ape social ci sono i lavoratori usuranti che hanno la possibilità di andare in pensione a 63 anni di età (senza aspettare i 67 anni di età richiesti per la pensione di vecchiaia) e avendo maturato almeno 36 anni di contributi. Tra i lavoratori che rientrano nella lista dei gravosi ci sono, tra gli altri, lavoratori e operai dell’agricoltura.
I lavoratori agricoli possono andare, dunque, in pensione prima con l’Ape social a 63 anni di età a condizione, però, di aver svolto almeno per 7 anni in via continuativa negli ultimi 10 anni il lavoro gravoso. Precisiamo che i lavoratori agricoli che maturano i requisiti per andare in pensione anticipata con l’Ape social possono usufruire di questo sistema di uscita prima anche nel caso di cambiamenti legislativi a condizione che i requisiti siano stati raggiunti entro il termine della misura, per effetto della cosiddetta cristallizzazione del diritto alla pensione.
Altra forma pensionistica ancora in vigore fino alla fine del 2022 che permettere ai lavoratori agricoli di andare in pensione anticipata è la quota 100. Si tratta del sistema che permette di andare in pensione a 62 anni di età e con 38 anni di contributi.
Per poter fare domanda di pensione con quota 100 è necessario che i requisiti anagrafici e contributivi siano maturati contemporaneamente, cioè non si può chiedere la quota 100 con 63 anni di età e 37 di contributi, servono sempre e comunque 38 anni di contributi.
La domanda può essere presentata una volta maturati i requisiti e la prestazione decorre 3 mesi dopo la maturazione del diritto per effetto della finestra trimestrale prevista dalle leggi attuali.
I lavoratori agricoli possono uscire prima rispetto ai requisiti richiesti dall’attuale legge pensionistica anche se si tratta di lavoratori precoci, vale a dire lavoratori che abbiano maturato almeno un anno, anche non continuativo, di contributi riferiti a periodi di lavoro effettivo precedenti al compimento del diciannovesimo anno di età.
Chi ha, infatti, maturato 12 mesi di contributi prima del 19esimo anno di età può andare in pensione anticipata con 41 anni di contributi, di cui almeno 35 effettivi, a prescindere dal requisito anagrafico.