L’importo della pensione di reversibilità viene ridotto, e in percentuali differenti, del 25%, del 40% e del 50%, quando il reddito supera di 3 volte il trattamento minimo Inps definito al primo gennaio di ogni anno.
La pensione di reversibilità è la prestazione Inps che spetta ai familiari superstiti di lavoratori iscritti all’Inps e che abbiano versato contributi previdenziali. La pensione di reversibilità spetta ai familiari del deceduto in misura differente rispetto al grado di parentela e in base al reddito percepito prevede anche importi eventualmente ridotti. Vediamo come viene erogata la pensione di reversibilità e quando l’importo della pensione di reversibilità si riduce.
La pensione di reversibilità viene erogata ai familiari superstiti stabiliti dalla legge e in percentuali determinate rispetto all’importo della pensione iniziale del pensionato e al grado di parentela. In particolare, le percentuali spettanti per la pensione di reversibilità ai superstiti sono le seguenti:
L’importo della pensione di reversibilità ai superstiti diminuisce in base alle soglie di reddito del nucleo familiare dei superstiti e poi ci sono i casi in cui invece si perde il diritto a percepire la pensione di reversibilità. Stando, infatti, a quanto previsto dalla legge, la pensione ai superstiti a partire dal primo settembre 1995 viene ridotta se il titolare possiede altri redditi e se il reddito del titolare della pensione di reversibilità non supera di 3 volte il trattamento minimo Inps, per cui maggiore è il reddito, maggiore sarà la riduzione dell’importo della prestazione pensionistica spettante al familiare superstite.
L’importo della prestazione a cui si ha diritto si riduce se si supera la soglia sopra riportata e nelle seguenti percentuali: