La pensione minima donne 2022 si può ottenere con sistemi che permettono solo di anticipare il momento della pensione rispetto ai requisiti richiesti per la pensione di vecchiaia che sono di 67 anni di età e almeno 20 anni di contributi e sono, in particolare, i sistemi di opzione donna e fondo casalinghe, cui affiancare anche ape social, quota 100 che valgono, però, per tutti.
Con l'entrata in vigore della riforma delle pensioni Fornero è stata aumentata l’età pensionabile per tutti, cancellando ogni differenza sia per tipologie lavorative sia tra uomini e donne, adeguando i requisiti per andare in pensione di vecchiaia per tutti. Cerchiamo di capire quando si può avere la pensione minima donne 2022.
La pensione minima donne 2022, in realtà, con l’adeguamento dei requisiti pensionistici per tutti, uomini e donne, non esiste più considerando che prima era rappresentata da una minore età necessaria alle donne per andare in pensione di vecchiaia.
Oggi invece a uomini e donne sono richiesti gli stessi requisiti per andare in pensione di vecchiaia ed età e contributi minimi richiesti alle donne sono di 67 anni di età e 20 anni di contributi e sono richiesti a tutte le categorie di lavoratrici:
Per la pensione minima di vecchiaia per le donne 2022 il requisito dell'età anagrafica di 67 anni vale per chi calcola la propria pensione finale solo con sistema contributivo e il cui importo pensionistico sia pari ad almeno 1,5 volte l'assegno sociale. Se non si soddisfa questo requisito o non si maturano i 20 anni di contributi, l'età per a pensione di vecchiaia sale a 70 anni.
I requisiti di pensione minima per le donne 2022 che permettono a tutte le lavoratrici, sia dipendenti pubbliche e private sia libere professioniste e autonome, di andare in pensione molto prima dei requisiti per andare in pensione di vecchiaia, e cioè, rispettivamente a 58 e 59 anni, con almeno 35 anni di contributi sono quelli di opzione donna.
Con opzione donna si abbassa notevolmente, dunque, non solo il requisito anagrafico per la pensione delle donne ma anche il requisito contributivo rispetto a quello richiesto dalla pensione anticipata, che è di 41 anni e dieci mesi per le donne e un anno in più per gli uomini.
La pensione minima 2022 donne con opzione donna per la decorrenza definitiva prevede due finestre mobili: una di 12 mesi per le lavoratrici dipendenti private e pubbliche e una di 18 mesi per le lavoratrici autonome, mentre il calcolo dell’importo della pensione finale avviene esclusivamente con metodo contributivo.
Questo metodo di calcolo prevede riduzioni delle pensioni finali che in alcuni casi possono arrivare anche al 30% in meno rispetto a quanto si percepirebbe andando in pensione di vecchiaia a 67 anni di età, per cui prima di decidere di optare per l’uscita con opzione donna è bene valutare quanto effettivamente convenga questo sistema di uscita.
La pensione minima donne 2022 si può raggiugere invece a 57 anni di età se ottenuta presso il fondo di previdenza delle casalinghe a 57 anni di età. In questo caso i requisiti richiesti sono:
Se l’importo della pensione non è pari a 1,2 volte l’assegno sociale allora bisogna aspettare i 65 anni di età per andare in pensione e se la casalinga non ha versato i contributi richiesti non ha possibilità di accesso alla pensione con il fondo di previdenza delle casalinghe.
Tra le possibilità di pensione minima 2022 per le donne c’è anche quella di pensione con Ape social, anche se non è corretto parlare di pensione minima donne 2022 considerando che si tratta di un sistema di pensione valido anche per gli uomini che soddisfano determinati requisiti.
L’ape social permette di andare in pensione a 63 anni di età, dunque quattro anni prima rispetto a quanto richiesto dalla pensione di vecchiaia, con almeno 30 anni di contributi e vale solo per donne che fanno parte delle cosiddette categorie di persone svantaggiate, che siano cioè:
Anche la quota 100, come l’Ape social, non si può proprio considerare un sistema di pensione minima per le donne 2022 perché vale per tutti permettendo anche alle donne lavoratrici però di andare in pensione con requisiti diversi rispetto a quelli richiesti da pensione di vecchiaia e pensione anticipata.
La quota 100, infatti, richiede per l’uscita 62 anni di età, cinque in meno rispetto ai 67 anni della pensione di vecchiaia, e 38 anni di contributi, 3, anzi quasi quattro, in meno rispetto al requisito contributivo di 41 anni e dieci mesi richiesto alle donne per andare in pensione anticipata.
Come per opzione donna, anche per la decorrenza effettiva della pensione con quota 100 bisogna attendere il tempo previsto dalle relative finestre mobili che sono di 3 mesi per le lavoratrici dipendenti privati e di sei mesi per le lavoratrici dipendenti pubbliche.
scelta delle donne Fondo Casalinghe Monkey Society Quota 100: Quando sarà raggiunta la pensione minima 2020 per le donne