La pensione minima è un importo aggiuntivo versato dall’Inps sulla pensione finale che permette a chiunque non la raggiunga di arrivare alla soglia minima di pensione mensile per poter condurre una vita quanto meno dignitosa.
La pensione minima è una integrazione al trattamento pensionistico che l’Inps eroga mensilmente agli iscritti all’Inps prima del 31dicembre 1995 e non sono richiesti particolari requisiti per averla se non quello di avere un trattamento pensionistico mensile di importo inferiore a determinate soglie.
Queste soglie non sono assolute ma vengono stabilite ogni anno dall’Inps. L’importo di integrazione alla pensione minima dipende anche dalla composizione del nucleo familiare, se cioè chi ne fa richiesta è una persona sola o una persona sposta. Vediamo quali sono le novità 2022 per la pensione minima.
Per il calcolo della pensione minima 2022 bisogna innanzitutto considerare il reddito del pensionato e, se si tratta di persona sposata, ance sei suo coniuge. Per quest’anno 2022 il valore massimo dell’integrazione è pari a 513,01 euro mensili che spettano in misura intera nel caso di persona singola e con un reddito annuo inferiore ai 6.669,13 euro e si riducono in maniera proporzionale per chi ha un reddito superiore a questo limite ma inferiore ai 13.338,26 euro.
L’integrazione alla pensione minima prevede anche l’erogazione della tredicesima mensilità.
La pensione minima Inps 2022 è di 513 euro, soglia che secondo quanto deciso permette di vive dignitosamente e chiunque non la raggiunga ha diritto ad una integrazione Inps per arrivare a tale soglia ma con l’introduzione della pensione di cittadinanza la soglia minima di pensione mensile dovrebbe essere, come annunciato, di 780 euro per tutti. E chi percepisce meno di questa somma e non dei 513 deve avere una integrazione atta a raggiungerla. Ma è sempre così?
Per avere la pensione minima di 513 bisogna avere un trattamento mensile inferiore a tale somma, il trattamento deve essere corrisposto da una delle gestioni previdenziali amministrate dall’Inps, e bisogna rispettare i limiti di reddito sopra riportati.
Ci sono casi in cui la pensione minima può essere anche superiore a 513,01 euro, per esempio quando oltre ai limiti di reddito da rispettare si ha un’età compresa tra i 60 e i 64 anni, per cui è prevista una maggiorazione sociale di 25,83 euro mensili, che sale ancora 82,64 euro per chi ha un’età compresa tra i 65 e i 69 anni, e ancora a 136,44 euro per chi supera i 70 anni di età.
Queste sono le regole per la pensione minima 2022 senza novità della pensione di cittadinanza. Considerando invece la pensione di cittadinanza, per averla bisogna soddisfare requisiti decisamente più rigidi come:
Considerando questi requisiti, l’importo della pensione minima con reddito di cittadinanza non può superare i 9.360 euro annui (780 euro al mese) nel caso di nucleo familiare con un solo componente, e i 19.656 euro all’anno (1.638 euro al mese) nel caso di nucleo familiare con più componenti, ma, in realtà, gli importi scendono notevolmente perché concorrono alla formazione del reddito anche spese assistenziali, come per esempio le prestazioni erogati a persone con disabilità, da pensione di invalidità ad assegni per invalidità civile, cecità, sordità e questo penalizza le famiglie con disabili piuttosto che aiutarle.
Cosa prevede la pensione minima 2022 e come si calcola con e senza pensione di cittadinanza: requisiti e aumenti reali