Pensioni anticipate 2021 per chi lavora di notte e fa i turni. Età e contributi richiesti
Pensioni anticipate 2021 per chi lavora di notte e fa i turni. Età e contributi richiesti
Chi sono i lavoratori notturni che possono andare in pensione anticipata 2021?
I lavoratori notturni che possono andare in pensione anticipata 2021 sono coloro che effettuano lavori di notte e lavorano a turni e prestano la loro attività nel periodo notturno per almeno 6 ore, per un numero di giorni lavorativi all’anno non inferiore a 64, o prestano la loro attività per almeno 3 ore nell’intervallo tra la mezzanotte e le cinque del mattino, per periodi di lavoro di durata pari all’intero anno lavorativo, o sono lavoratori notturni da almeno 7 anni negli ultimi 10.
Chi lavora di notte e fa i turni può usufruire di agevolazioni per le pensioni anticipate 2021 a condizione di soddisfare determinati e specifici requisiti. Vediamo quali sono i requisiti richiesti per le pensioni anticipate 2021 di chi lavora di notte e fa i turni.
Pensioni anticipate 2021 per chi lavora di notte e fa i turni requisiti
Chi lavora di notte e fai i turni può anticipare il momento della pensione, considerando che tali categorie di lavoratori rientrano tra quelle dei lavoratori usuranti e gravosi. Ma chi sono i lavoratori notturni che possono andare in pensione prima?
Stando a quanto previsto dalla legge, i lavoratori notturni sono coloro che effettuano lavori di notte e possono anticipare il momento della pensione i lavoratori notturni che:
lavorano a turni e prestano la loro attività nel periodo notturno per almeno 6 ore, per un numero di giorni lavorativi all’anno non inferiore a 64;
lavorano a turni e prestano la loro attività per almeno 3 ore nell’intervallo tra la mezzanotte e le cinque del mattino, per periodi di lavoro di durata pari all’intero anno lavorativo;
siano lavoratori notturni da almeno 7 anni negli ultimi 10 o abbiano svolto lavoro notturno per almeno la metà della vita lavorativa complessiva.
Pensioni anticipate 2021 età e contributi per chi lavora di notte e fa i turni
I lavoratori notturni possono andare in pensione prima se raggiungono i seguenti requisiti anagrafici e contributi:
61 anni e 7 mesi di età;
almeno 35 anni di contributi;
età anagrafica non inferiore a 61 anni e 7 mesi;
somma tra età e contributi pari almeno al quorum 97,6.
Per andare in pensione con quota 97,6 i lavoratori notturni devono svolgere l’attività lavorativa per almeno 3 ore nell’intervallo compreso tra la mezzanotte e le cinque nel corso dell’anno lavorativo, o per 78 giorni l’anno ma per almeno 6 ore nello stesso intervallo di tempo.
Per chi non raggiunge il requisito dei 78 giorni sono previste diverse soglie di età e contributi per la pensione, bloccate all’adeguamento all’aspettativa di vita fino al prossimo 2026, che sono le seguenti:
ai lavoratori che svolgono turni notturni tra le 72 e le 77 giornate all’anno sono richiesti 62 anni e 7 mesi di età e almeno 35 anni e la quota è pari a 98,6;
ai lavoratori che svolgono turni notturni tra le 72 e le 77 giornate all’anno sono richiesti 63 anni e 7 mesi di età e almeno 35 anni di contributi e la quota è pari a 99,6, se oltre ai contributi da lavoro dipendente si possiedono anche contributi di lavoro autonomo;
ai lavoratori che svolgono turni notturni tra le 64 e le 71 giornate all’anno sono richiesti 63 anni e 7 mesi di età e almeno 35 anni di contributi e la quota è pari a 99,6;
ai lavoratori che svolgono turni notturni tra le 64 e le 71 giornate all’anno sono richiesti 64 anni e 7 mesi di età e almeno 35 anni di contributi e la quota è pari a 100,6, se oltre alla contribuzione da lavoro dipendente si possiedono anche contributi di lavoro autonomo.