Pensioni, come funziona il metodo contributivo?

Quali sono le regole di calcolo della pensione finale con metodo contributivo e differenze rispetto a calcolo con sistema retributivo

Autore: Marianna Quatraro
pubblicato il
Pensioni, come funziona il metodo  contr

Come funziona il metodo contributivo?

Il metodo contributivo di calcolo della pensione, esteso a tutti con l’entrata in vigore nel 2012 della riforma pensioni Fornero, prevede che il trattamento pensionistico finale venga calcolato esclusivamente sulla base dei contributi previdenziali versati nel corso della propria vita professionale e ha sostituito il vecchio sistema retributivo.

L’entrata in vigore della riforma pensioni Fornero ha apportato moltissimi cambiamenti al sistema pensionistico italiano, estendendo a tutti il metodo contributivo di calcolo della pensione finale, che ha sostituito il vecchio e più vantaggioso retributivo, e allungando per tutti l’età pensionabile, ora basata sull’aumento dell’aspettativa di vita Istat e, in mancanza di cambiamenti ed eventuali blocchi, destinata a salire ogni due anni, di tre, quattro mesi. Ma come funziona il metodo contributivo? E qual è la differenza tra metodo contributivo e metodo retributivo?

Pensione: come funziona il metodo contributivo

Se la riforma pensioni Fornero ha esteso a tutti il calcolo della pensione finale esclusivamente con sistema contributivo, quest'ultimo è stato in realtà introdotto dalla riforma Dini del 1995 nel 1996 e prevede il calcolo della pensione finale solo sulla base dei contributi versati nel corso della proprio vita lavorativa. Il lavoratore, dunque, versa ogni anno contributi previdenziali in base alle aliquote Inps stabilite per i diversi scaglioni di reddito o in base a percentuali definite dalle diverse casse previdenziali private e in base a quanto versato percepirà la pensione finale. I contributi versati vengono rivalutati ogni anno in base all’andamento del prodotto interno lordo, in particolare in base alla media quinquennale del Pil.

Una volta concluso il proprio periodo di lavoro per raggiungimento dei requisiti di pensione, il montante maturato, che sarebbe la somma dei contributi versati rivalutati, viene calcolato per la pensione finale in base a coefficienti di trasformazione, che variano a seconda dell'età del pensionando e più si andrà in pensione tardi maggiore sarà il coefficiente da applicare e maggiore sarà l'importo annuo della pensione. Per quanto riguarda l’applicazione del metodo contributivo di calcolo della pensione finale, tale sistema viene applicato a tutti coloro che hanno maturato almeno 18 anni di anzianità contributiva dal primo gennaio 2012.

Per il calcolo della pensione con sistema contributivo bisogna:

  1. individuare la retribuzione annua dei lavoratori dipendenti o i redditi conseguiti dai lavoratori autonomi o parasubordinati;
  2. calcolare i contributi di ogni anno in base a determinate aliquote (33% per i dipendenti; 23-24% per gli autonomi; da determinare anno per anno per gli iscritti alla gestione separata dell'Inps;
  3. calcolare il montante individuale che si ottiene sommando i contributi di ogni anno rivalutati sulla base del tasso annuo di capitalizzazione derivante dalla variazione media quinquennale del PIL (prodotto interno lordo) determinata dall'Istat;
  4. moltiplicare il montante contributivo per il coefficiente di trasformazione.

Pensione: differenza tra calcolo contributivo e calcolo retributivo

Se il sistema contributivo si basa sul calcolo della pensione finale solo valutando il valore complessivo dei contributi previdenziali versati nel corso della propria vita lavorativa, il metodo retributivo di calcolo della pensione finale prevedeva, invece, l’erogazione del trattamento pensionistico in base alle ultime retribuzioni percepite, un calcolo decisamente più vantaggioso considerando che a fine carriera gli stipendi che si percepiscono sono nettamente superiori a quelli iniziali per cui indipendentemente dai contributi versati ma in base a stipendi in alcuni casi stellari il valore della pensione con sistema retributivo è sempre stato decisamente molto elevato rispetto a quanto si andrà ad erogare con esclusivo metodo contributivo.

Il metodo contributivo interessa soprattutto i giovani, cioè coloro che hanno iniziato a lavorare dopo il 199, mentre per i lavoratori più anziani, cioè coloro che hanno accumulato contributi al 1995, la pensione finale viene ancora calcolata con sistema cosiddetto misto: in parte con il retributivo, se alla data del 31 dicembre 1995 siano stati maturati almeno 18 anni di contributi e solo gli anni di lavoro successivi al 2011 saranno calcolati con il sistema contributivo, e in parte con il contributivo in due distinte quote.