Stando a quanto previsto dalle norme in vigore, la pensione di invalidità per dipendenti pubblici spetta solo ai dipendenti pubblici iscritti alle forme di previdenza esclusive dell'Assicurazione Generale Obbligatoria (Ago).
La pensione di invalidità civile è una prestazione assistenziale erogata dall’Inps e per cui deve essere presentata apposita domanda da coloro ai quali è stata riconosciuta una riduzione della capacità lavorativa al 100% e a condizione che non superino il limite di reddito stabilito dall’Istituto.
La pensione di invalidità non prevede le stesse regole per i dipendenti pubblici e privati ed esistono agevolazioni e misure valide solo per i dipendenti del pubblico impiego e misure valide solo per i dipendenti del pubblico impiego.
Per esempio, la pensione di invalidità, l’assegno ordinario di invalidità e la pensione di vecchiaia anticipata per invalidi che valgono per i lavoratori del settore privato ma non valgono per i dipendenti del pubblico impiego. Vediamo allora a chi spetta e quali sono i requisiti richiesti nel 2022 per la pensione di invalidità per dipendenti pubblici.
E’ considerato invalido un soggetto con una riduzione della capacità lavorativa a causa di infermità o menomazione che comporta impossibilità di mantenere un lavoro e adempiere in maniera continuativa e regolare alle proprie mansioni come previsto da contratto.
Nonostante l’assegno ordinario d’invalidità valga per i lavoratori dipendenti privati, l’Inps prevede tale trattamento anche per i dipendenti pubblici iscritti all’Assicurazione generale obbligatoria Inps e che non sono esclusivamente assoggettati al regime ex Inpdap.
Solo in questo caso, infatti, il dipendente pubblico, in qualità di iscritto all’Ago o ad una gestione sostitutiva, o, ancora, di iscritto presso la gestione separata, può avere l’assegno ordinario d’invalidità. Dunque, la pensione di invalidità per dipendenti pubblici spetta solo ai dipendenti pubblici iscritti alle forme di previdenza esclusive dell'Assicurazione Generale Obbligatoria (Ago).
Se il dipendente pubblico è invalido in modo permanente e assoluto e non può svolgere alcuna attività lavorativa, può ottenere la pensione d'inabilità al lavoro, se possiede almeno 5 anni di contributi, di cui 3 versati nell'ultimo quinquennio.
Per i lavoratori pubblici, l’assegno di invalidità si può trasformare in pensione di vecchiaia nel momento in cui si raggiungono i requisiti assicurativi, contributivi, sanitari. I dipendenti pubblici non possono, invece, andare in pensione di vecchiaia anticipata per invalidità.
Per presentare domanda per la pensione di invalidità per dipendenti pubblici bisogna innanzitutto ottenere la certificazione medica introduttiva rilasciata dal proprio medico curante, quindi sottoporsi a visita presso la Commissione medica Inps che valuta lo stato di invalidità e nel determina la relativa percentuale, che serve poi per avere accesso ad agevolazioni e aiuti previsti, e aver cessato il rapporto di lavoro per infermità non dipendente da causa di servizio.
La domanda per la pensione di invalidità deve essere presentata all'amministrazione dove il dipendente o l'ex dipendente presta o ha prestato servizio e in base all’ente o all’amministrazione di appartenenza l'accertamento dello stato di inabilità viene affidato a diversi organismi sanitari che possono essere:
Per accertare lo stato di invalidità che permette di avere la pensione di inabilità, l'ente di appartenenza del soggetto interessato deve inviare il verbale di visita medico-collegiale che attesta lo stato d'inabilità e la delibera di collocamento a riposo per inabilità.
Dopodicchè la domanda per la pensione di inabilità, una volta accolta, decorre dal giorno successivo alla risoluzione del rapporto di lavoro. La prestazione è vitalizia e termina con la morte del pensionato. Si tratta, inoltre, di una prestazione reversibile in favore dei superstiti aventi diritto.