Quali sono le novità pensioni che effettivamente saranno in vigore dal prossimo anno per la revisione dell’attuale riforma pensionistica? Oggi 6 dicembre, quasi alla fine dell’anno, regna ancora incertezza sul futuro delle pensioni, nonostante le dichiarazioni di esponenti del governo, a partire dal vicepremier Matteo Salvini. E’ vero, infatti, che la nuova Legge di Bilancio prevede novità pensioni di quota 100 e altre modifiche alle pensioni, come il taglio delle pensioni d’oro, ma è anche vero che ad oggi, a causa delle solite difficoltà economiche, la quota 100 è ancora in forse. E a rendere ancor più incerta la situazione sulle novità pensioni di quota 100 e non solo è la posizione di Bruxelles nei confronti della nostra Manovra, per cui sono state chieste sostanziali modifiche.
Per l’attuazione reale della novità pensioni di quota 100 servono, secondo le stime, 6,7 miliardi di euro, 7 invece sono i miliardi necessari per abbassare il deficit e rispondere alle richieste di cambiamento dell’Ue e questo è in sostanza il motivo per cui ancora non si sa effettivamente che ne sarà della quota 100. Nonostante questa situazione decisamente chiara, stando a quanto riportano le ultime notizie, il sottosegretario al Lavoro, Claudio Durigon, ha dichiarato che sulla quota 100 si va avanti e che il provvedimento è sostanzialmente pronto. E sui requisiti per l’uscita ha spiegato che sono quelli che sempre detti, vale a dire possibilità di andare in pensione per chi ha compiuto 62 anni di età e versato almeno 38 anni di contributi, specificando che concretamente il momento della pensione sarà differente tra dipendente pubblico e privato.
Per quanto riguarda i lavoratori privati, chi ha maturato i requisiti entro il 31 dicembre del 2018, riceverà la prima pensione ad aprile 2019 e per questa categoria di lavoratori sono state previste finestre trimestrali di uscita; mentre per quanto riguarda i dipendenti pubblici, la prima pensione sarà percepita ad ottobre 2019 e per questa categoria di lavoratori, oltre alla finestra trimestrale, si sta lavorando su un preavviso di sei mesi per permettere al ministro della P.A., Giulia Bongiorno, di organizzare i concorsi pubblici necessari a sostituire il personale che andrà in pensione evitando che vi siano carenze di lavoratori nella Pubblica amministrazione.
Per quanto riguarda la novità pensioni di quota 41 che al momento non figura nella prossima Legge di Bilancio 2019, il sottosegretario Durigon ha chiarito che si tratta di un provvedimento che arriverà in un secondo momento e bisognerà capire se sarà una ulteriore novità per le pensioni o se potrà coesistere con la quota 100. Bisognerà vedere come andranno le cose, appunto, con l’introduzione della quota 100.
Le ultime notizie sulle pensioni rese noto dal sottosegretario Durigon si concentrano soprattutto la pensione anticipata. Stando alle sue dichiarazioni, infatti, il prossimo anno i requisiti per andare in pensione anticipata non cambieranno adeguandosi alle aspettative di vita come previsto ma rimarranno a con 42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini e 41 e 10 mesi di contributi per le donne, indipendentemente dall’età anagrafica. Non ci sarà, dunque, l’adeguamento di cinque mesi dell'aspettativa di vita previsto.
Ma in realtà, a conti fatti, il requisito contributivo comunque aumenterà per effetto del calcolo della finestra trimestrale: esattamente come accade per i lavoratori precoci, cioè coloro che sono entrati nel mondo occupazionale prima dei 19 anni, anche per tutti gli altri lavoratori che decideranno di andare in pensione anticipata sarà calcolata la finestra contributiva, per cui il requisito di uscita per la pensione anticipata dovrebbe essere di 43 anni e un mese di contributi. E si tratta di una ennesima contraddizione all’italiana. Se, insomma, i requisiti per la pensione anticipata, come detto da Durigon, non cambieranno, non dovrebbe esistere nemmeno il calcolo della finestra contributiva. Ma ci sarà. Per cui i requisiti per la pensione anticipata comunque cambieranno, aumentando. E si tratta di una contraddizione che ha chiaramente scatenato commenti negativi soprattutto da parte dei Gruppi Facebook, che ritengono che il governo continui solo a far grande confusione e adir bugie sulle pensioni. False promesse che poi puntualmente non vengono mantenute.
Passando all’Ape social, al momento, stando a quanto stabilito, con l’entrata in vigore di quota 100, dovrebbe scomparire, anche perché il suo naturale esaurimento era già stato fissato a fine 2018. Ma lo stesso sottosegretario Durigon ha parlato della possibilità di una sua proroga. E intenzioni di proroga sarebbero state espresse anche sulla opzione donna, per continuare a permettere alle lavoratrici statali e autonome e private di andare ancora in pensione prima a fronte di decurtazioni della pensione finale, senza però specificare eventuali dettagli e chiarimenti.