L'adesione al mercato libero dell'energia è un obbligo che scatta il primo gennaio 2022 per le piccole imprese connesse in bassa tensione. Le microimprese e le grandi aziende dispongono invece di 12 mesi in più e per tutto il 2022 possono ancora passare al servizio di maggior tutela. Sono quindi coinvolte in prima battuta le imprese tra 10 e 50 dipendenti e fatturato annuo tra 2 e 10 milioni di euro oppure con potenza impegnata del punto prelievo maggiore a 15 kW.
I tempi sono maturi perché dal primo gennaio 2022 scatta l'obbligo di adesione al mercato libero dell'energia da parte delle aziende. Sebbene sia un percorso iniziato da tempo ovvero già abbondantemente annunciato, i chiarimenti non sembrano mai sufficienti per comprendere fino in fondo le conseguenze di questo cambiamento e per quali imprese scatta l'obbligo.
Precisiamo quindi i punti essenziali della materia e più esattamente vediamo insieme in questo articolo cosa comporta l'adesione al mercato libero dell'energia nel 2022 e quali sono i tempi anche in base alle informazioni rilasciate dall'Arera ovvero l'Autorità di regolazione per energia reti e ambiente. Esaminiamo quindi
Definiamo innanzitutto il perimetro di applicazione: l'adesione al mercato libero dell'energia è un obbligo che scatta il primo gennaio 2022 per le piccole imprese connesse in bassa tensione. Le microimprese e le grandi aziende dispongono invece di 12 mesi in più e per tutto il 2022 possono ancora passare al servizio di maggior tutela.
Sono quindi coinvolte in prima battuta le imprese tra 10 e 50 dipendenti e fatturato annuo tra 2 e 10 milioni di euro oppure con potenza impegnata del punto prelievo maggiore a 15 kW. In ogni caso, il passaggio al mercato libero è gratuito, ma soprattutto non prevede interruzioni della fornitura di energia e né interventi tecnici al contatore della luce dell'azienda coinvolta.
A differenza del prezzo calmierato, le tariffe dei fornitori del mercato libero sono indicizzate sulla volontà e delle esigenze dell'impresa. Per passare al mercato libero occorre scegliere l'offerta più adatta indicando i dati anagrafici dell'azienda, il codice Pod per l'energia elettrica, da ricavare nell'ultima bolletta, l'indirizzo di fornitura ed eventualmente quello di fatturazione se diverso dal primo, l'indirizzo di posta elettronica nel caso si scelga di farsi recapitare la bollette via mail, l'Iban se si opta per l'accredito automatico della bolletta su conto corrente aziendale.
Se allarghiamo lo sguardo oltre i confini nazionali, scopriamo che anche la la Commissione europea è intervenuta sulla materia con la redazione di una vera e propria una Carta europea dei consumatori di energia.
Sono contenuti diversi principi, tra cui il diritto ad avere informazioni aggiornate sulla fornitura di energia, le condizioni contrattuali, i prezzi e le tariffe, le misure di efficienza energetica, l'origine e le fonti di produzione dell'energia elettrica.
Ma anche il divieto di pratiche commerciali sleali e diritto a procedure giudiziarie trasparenti. La Carta elenca gli elementi minimi che deve comprendere qualsiasi contratto stipulato con un fornitore di energia. E poi il diritto ad avere livelli minimi di servizi energetici - energia elettrica, riscaldamento e illuminazione - per evitare la cosiddetta povertà energetica.
Fari puntati anche sul diritto di ricevere servizi regolari, prevedibili e sicuri di erogazione di energia elettrica. Viene quindi stabilito che l'energia deve essere erogata a prezzi ragionevoli, facilmente e chiaramente comparabili e trasparenti.
Dopodiché è ribadito il diritto di cambiare fornitore di energia elettrica e di gas e di beneficiare di procedure efficienti. Infine, ma non di minore importanza, ci sono le indicazioni sulla composizione delle controversie.
Si tratta in particolare del diritto a procedure di ricorso semplici e poco costose in caso di controversia. In sintesi, con la liberalizzazione, l'integrazione del mercato e la Carta dell’energia, l'obiettivo è di tutto garantire il diritto a un approvvigionamento energetico sicuro e conveniente, in un periodo segnato dall'aumento dei prezzi e dalla mancanza di investimenti nel settore energetico.
Allo stesso tempo trovano spazio nuovi diritti, tutele e obblighi per una migliore qualità dei servizi, affinché il mercato unico dell'energia porti reali benefici alle imprese.