Periodo di prova lavoro, come funziona. Regole e normativa vigente

Cosa prevede il periodo di prova per lavoratori dipendenti privati e pubblici: tempi di durata e trattamenti economici

Autore: Marianna Quatraro
pubblicato il
Periodo di prova lavoro, come funziona.

Cos’è il periodo di prova?

Il periodo di prova è quel tempo che ogni contratto di lavoro prevede per permette a datore di lavoro e lavoratore stesso di valutare proprio il rapporto lavorativo e parte nel momento in cui avviene l’assunzione. Il periodo di prova scatta, infatti, una volta assunto il lavoratore e prima che ne venga eventualmente confermato l’impiego a tempo indeterminato.

Il periodo di prova a lavoro rappresenta un lasso di tempo, dal momento dell’assunzione del dipendente, che permette a datore di lavoro e lavoratore stesso di capire se è stata fatta la scelta giusta. Può, infatti, capitare che in questo periodo il datore di lavoro si renda conto che la persona scelta non sia quella rispondente alle sue esigenze e richieste di lavoro o, al contrario, che sia la persona ideale da confermare assolutamente in squadra; e che il lavoratore, dal canto suo, capisca che magari non si tratta del lavoro per lui.

Ciò che spesso ci si chiede, però, è cosa prevede il periodo di prova al di là delle mansioni lavorative? Chi svolge il periodo di prova ha gli stessi diritti dei lavoratori assunti, che sia a tempo determinato o indeterminato? Di seguito cercheremo di fornire chiarimenti e informazioni in merito.

Periodo di prova tempo indeterminato è obbligatorio

Il periodo di prova prima dell’assunzione a tempo indeterminato è obbligatorio e prevede per legge dei determinati limiti di tempo che sono di sei mesi per i lavoratori in generale e di tre mesi per gli impiegati che non hanno una funzione direttiva.

Periodo di prova: ferie, permessi, Tfr

Si ha diritto allo stipendio durante il periodo di prova? Durante lo svolgimento del periodo di prova il lavoratore ha diritto agli stessi trattamenti economici dei colleghi che sono già stati assunti, per cui percepisce lo stesso stipendio mensile dei colleghi assunti in base a quanto previsto dal CCNL di riferimento, e ha anche diritto alle ferie, permessi retribuiti, Tfr (Trattamento di Fine rapporto) anzianità e tutti gli altri trattamenti previsti per i lavoratori assunti.

Ciò cui invece il lavoratore in prova non ha diritto è il congedo matrimoniale, normalmente escluso dai contratti collettivi, che solitamente prevede per i dipendenti 15 giorni consecutivi di permesso retribuito.

Periodo di prova contratto a tempo indeterminato

Il periodo di prova può concludersi prevedendo due esiti: non confermare il lavoratore, e in tal caso vengono riconosciuti al lavoratore stesso i ratei dei trattamenti maturati in base al lavoro svolto, e non è necessario obbligo di preavviso; o confermare il lavoratore nella propria squadra di lavoro e se si decida di confermare il dipendente, il datore di lavoro può anche non comunicarlo al dipendente che continua semplicemente a lavorare al termine del periodo di prova e in tal caso il rapporto di lavoro può trasformarsi in occupazione con contratto a tempo indeterminato, cosa che avviene oggi nella maggior parte dei casi.

Periodo di prova tempo indeterminato pubblico impiego

Anche nel pubblico impiego, il periodo di prova è propedeutico all’assunzione a tempo indeterminato e, stando alle regole previste, solitamente il periodo di prova nel pubblico impiego è di:

  1. due mesi per il personale di prima area (area A);
  2. quattro mesi per il personale di seconda e terza area (area B e C);
  3. due mesi per il personale ministeriale da assumere in seconda area (fascia economica 1);
  4. un anno per il personale docente della scuola.

Non è previsto, invece, alcun periodo di prova per il personale che lo ha già svolto presso un’altra amministrazione pubblica ad un livello speculare.