La legge 104 per l'assistenza, l'integrazione sociale e i diritti delle persone con disabilità, prevede specifiche norme che consentono ai dipendenti di fruire di permessi retribuiti al fine di assistere un familiare o se stessi affetti da gravi disabilità. Tali permessi possono essere fruiti sia in modalità giornaliera che oraria e prevedono l'indennizzo sulla base della retribuzione corrisposta al dipendente.
Nel caso di prolungamento del congedo parentale fino al dodicesimo anno di vita del bambino o, in caso di adozione o affidamento, fino a 12 anni dalla data di ingresso in famiglia del minore, i permessi sono indennizzati al 30% della retribuzione corrisposta. Ma cosa succede se i coniugi si separano o divorziano?
Cosa succede ai permessi legge 104 in caso di divorzio o separazione
Come cambiano le agevolazioni legge 104 in caso di divorzio o separazione
I lavoratori con gravi disabilità hanno il diritto di fruire di permessi retribuiti, pari a 2 ore giornaliere o 3 giorni mensili. I genitori di bambini con handicap grave hanno diritto a 3 giorni di permesso mensile retribuito dopo il terzo anno di vita del bambino. Fino ai 3 anni di vita del bambino è possibile estendere il congedo di maternità o fruire di 2 ore di permesso giornaliero. I genitori di figli con disabilità grave o in caso di loro scomparsa o di invalidità totale, hanno diritto a un congedo retribuito di 2 anni, eventualmente frazionabile. Solo i lavoratori con invalidità superiore al 74% o sordomuti possono richiedere due mesi di contributi figurativi per ogni anno lavorato, ma fino a un massimo di 5.
In questo contesto, è importante distinguere tra separazione e divorzio, poiché nel primo caso entrambi i coniugi hanno diritto alle agevolazioni previste dalla legge 104, inclusi i permessi. Nel caso del divorzio, invece, viene sciolto il vincolo coniugale e decadono gli effetti giuridici del matrimonio, inclusi quelli legati alla legge 104, compresi i permessi retribuiti.
A completamento del quadro, ricordiamo che ai fini della fruizione dei riposi e dei permessi per i figli con grave disabilità ai sensi della legge 104, al coniuge convivente sono equiparati la parte di un'unione civile e il convivente di fatto, anche per il caso in cui la convivenza sia iniziata successivamente alla richiesta di congedo.
Sancito quindi il divieto di discriminare o riservare un trattamento meno favorevole ai lavoratori che chiedono o usufruiscono dei benefici nonché delle facilitazioni della legge 104, nonché di ogni altro beneficio concesso ai lavoratori medesimi in relazione alla condizione di disabilità propria o di coloro ai quali viene prestata assistenza e cura.
La stessa distinzione tra separazione e divorzio e le conseguenze sui lavoratori che usufruivano della legge 104 si applica per le altre agevolazioni. Sì all'applicazione nel caso della separazione, non con il divorzio.
Il riferimento alle agevolazioni previste dalla legge 104 è estremamente ampio in quanto comprende una vasta gamma di opzioni. Tra queste ci sono i permessi retribuiti, il congedo straordinario e le assunzioni obbligatorie per le categorie protette.
Oltre alle agevolazioni sul lavoro, è importante ricordare che ci sono anche detrazioni fiscali Irpef per i figli a carico, i bonus relativi all'acquisto o alla gestione di un'auto, le agevolazioni sull'acquisto di mezzi di ausilio e sussidi tecnici e informatici, la deduzione dal reddito complessivo dell'importo complessivo delle spese mediche generiche e di assistenza specifica. Ed è possibile detrarre dal reddito complessivo gli oneri contributivi fino all'importo massimo di 1.549,37 euro versati per gli addetti ai servizi domestici e all'assistenza personale o familiare.
Il lavoratore che assiste un familiare con disabilità e il lavoratore disabile hanno quindi il diritto di scegliere la sede di lavoro più vicina al proprio domicilio e non possono essere trasferiti senza il proprio consenso.