Pignoramento beni in comunione secondo nuova legge aggiornata 2022 in vigore

Tutti i beni cointestati possono essere pignorati fino al massimo del 50%. Si tratta della situazione tipica che si concretizza se il bene può essere diviso in natura.

Autore: Chiara Compagnucci
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Pignoramento beni in comunione secondo n

Comunione di beni, come funziona il pignoramento?

Secondo le norme in vigore, il bene in comunione può essere tutto pignorato nonostante il debito si riferisca a uno solo dei comproprietari.

Proprio per via degli ultimi aggiornamenti legislativi ma anche per le sentenze dei tribunali, il pignoramento continua a essere al centro dell'attenzione. Anche nel caso dei beni in comunione tra due due parti, marito e moglie, ad esempio. Come vedremo i questo articolo, ci sono due importanti novità che coinvolgono in pieno l'intero iter.

Dal punto di vista pratico, il pignoramento viene eseguito dall'ufficiale della riscossione il verbale notificato al debitore con consegna di copia del verbale. Si tratta di un passaggio importante che è stato più volte ribadito anche dalle differenti sentenze dei tribunali. Non può essere eseguito prima che decorrano 60 giorni dalla notificazione della cartella di pagamento e perde efficacia trascorsi 200 giorni senza l'effettuazione del primo incanto. Sulla base delle ultime novità, vediamo meglio:

  • Pignoramento, le due principali novità introdotte

  • Come influisce la normativa modificata sul pignoramento dei beni in comune


 

Pignoramento, le due principali novità introdotte quest'anno nel 2022

Con le nuove regole sui pignoramenti viene prevista la richiesta a un terzo soggetto di pagare direttamente all’Agenzia delle entrate quanto dovuto al debitore che, a sua volta, risulta creditore del terzo. Se il pignoramento riguarda stipendi o indennità derivante da rapporto di lavoro o di impiego occorre che siano rispettati alcuni limiti: fino a 2.500 euro la quota pignorabile è un decimo; tra 2.500 e 5.000 euro la quota pignorabile è un settimo; sopra i 5.000 euro la quota pignorabile è un quinto.

La nuova legge prevede due novità: l’individuazione del giudice competente e l’inefficacia del provvedimento di pignoramento. Il primo punto riguarda l’individuazione del giudice competente a cui rivolgersi nel caso in cui il creditore sia un dipendente della pubblica amministrazione o un soggetto creditore di un ente pubblico. Per procedere a esecuzione forzata delle quote pignorabili, il giudice competente è quello del luogo in cui ha sede l’ufficio dell’Avvocatura dello Stato dove il creditore ha residenza, domicilio, dimora o sede. Non più quello del luogo dove aveva sede l’ente. 

In relazione all’inefficacia, il pignoramento perde efficacia quando trascorrono 45 giorni dal suo compimento senza che sia stata chiesta l’assegnazione o la vendita. L'inefficacia del pignoramento si manifesta anche nel caso di mancata notifica dell’avviso o del suo mancato deposito nel fascicolo dell’esecuzione.


 

Come influisce la normativa modificata sul pignoramento dei beni in comune

Caratteristica del regime di comunione di beni è l'assenza di quote sul bene comune. In pratica i coniugi non sono titolari di una porzione del bene ma sono contitolari. In pratica sono proprietari per intero.


 

Secondo le norme in vigore, il bene in comunione può essere tutto pignorato nonostante il debito si riferisca a uno solo dei comproprietari. L'aspetto di cui tenere conto è anche un altro: il pignoramento dei beni in comunione può estendersi a ogni bene, casa e conto corrente inclusi. Dopodiché il bene in comunione che viene pignorato è venduto tramite asta giudiziaria. Per tutelare i comproprietari del bene in comunione, l'atto di pignoramento deve essere necessariamente notificato attraverso l'ufficiale giudiziario.


 

La nuova legge non incide significativamente sul pignoramento dei beni in comunione. Di conseguenza tutti i beni cointestati possono essere pignorati fino al massimo del 50%. Si tratta della situazione tipica che si concretizza se il bene può essere diviso in natura, come un conto corrente o una villetta bifamiliare. Restano comunque applicabili i nuovi principi sul pignoramento che vediamo nel dettaglio nel paragrafo successivo.


 

Le novità in vigore coinvolgono anche un conto cointestato, quello che viene sottoscritto da più persone. Tutti i titolari di conti congiunti hanno il diritto di utilizzare l'online banking, detenere una carta di debito e versare denaro sul conto. In genere è necessario avere almeno 18 anni e avere la residenza in Italia.