Secondo gli analisti, i fondi obbligazionari sono soggetti al rischio che un emittente non riesca a effettuare i pagamenti in tempo e che i prezzi delle obbligazioni diminuiscano a causa dell'aumento dei tassi di interesse o della percezione negativa della capacità di un emittente di effettuare pagamenti.
Inutile minimizzare il problema e fare finta che si risolverà in poco tempo: la pandemia ha prodotto lo shock economico più pronunciato in quasi un secolo. Nel 2020, le recessioni in tutto il mondo sono state nette e profonde.
L'economia globale si sta gradualmente riprendendo ma occorre tempo e le previsioni per il 2022 sui corporate bond non sono tra le più rosee.
La previsione comune che alla fine dovrebbe emergere un'efficace combinazione per consentire un allentamento delle restrizioni governative sull'interazione sociale e una diminuzione dell'esitazione economica dei consumatori con benefici per tutti, aziende comprese.
Di certo, i tassi di interesse sono in cima alla lista delle preoccupazioni per il rischio di portafoglio da parte degli investitori istituzionali nel 2022. Ma vediamo meglio quali sono le prospettive ovvero:
I tassi di interesse e i rendimenti dei titoli di Stato che erano ai minimi prima della pandemia ora sono ancora più bassi. Le aspettative di analisti e gestori sono che i tassi ufficiali a breve termine presi di mira dalla Banca centrale europea, dalla Federal Reserve statunitense e da altri responsabili politici dei mercati sviluppati rimangano a livelli bassi (e perfino negativi) nel 2022 prima di iniziare finalmente a normalizzarsi a livelli pre-pandemia.
Le curve dei rendimenti possono aumentare leggermente in quanto i tassi a lungo termine nelle previsioni di base aumentano di poco. Tuttavia, considerato le prospettive per l'inflazione e la politica della banca centrale, è improbabile che i rendimenti obbligazionari aumentino notevolmente.
Le banche centrali sarebbero inclini a combattere un forte aumento dei rendimenti obbligazionari nel 2022 attraverso ulteriori acquisti di quantitative easing o altre misure qualora una situazione del genere fosse considerata controproducente per la ripresa economica.
Secondo gli analisti, i fondi obbligazionari sono soggetti al rischio che un emittente non riesca a effettuare i pagamenti in tempo e che i prezzi delle obbligazioni diminuiscano a causa dell'aumento dei tassi di interesse o della percezione negativa della capacità di un emittente di effettuare pagamenti.
La continua presenza del virus combinata con la chiusura o il potenziale ritiro dei regimi di sostegno statale rischia di innescare un aumento significativo delle insolvenze delle società europee.
L'elevato numero di imprese che accedono a programmi di sostegno sponsorizzati dal governo ha visto aumentare notevolmente i livelli del debito societario.
La complessità di queste varie misure di sostegno, come i regimi di licenziamento e le esenzioni fiscali, rende difficile ottenere un quadro completo dell'onere del debito aggiuntivo sui bilanci delle imprese e quanto sarà sostenibile.
Sicuramente da segnalare sono le previsioni dell'Institute of International Finance che prendono le mosse da un calcolo ben preciso: l'emissione di obbligazioni globali ha raggiunto il record di 12,5 trilioni di dollari nel secondo trimestre del 2020, con il 60% delle obbligazioni sovrane emesse.
Tanto per avere un termine di paragone, nel 2019 il volume era ancora di circa 5,5 trilioni di dollari a trimestre. L'Istituto fa notare che le aziende hanno accumulato enormi livelli di indebitamento, ma soprattutto che attualmente un default di massa è scongiurato grazie ai pacchetti fiscali.
I governi stanno assumendo livelli crescenti di indebitamento per stabilizzare la domanda e mantenere a galla le aziende particolarmente colpite attraverso sussidi o prestiti. I gestori e gli analisti finanziari puntano l'attenzione anche sulle mosse di Banche centrali e governi del mondo, tra cui quello italiano, per limitare l'impatto economico della pandemia.
L'attenzione è sul Pandemic Emergency Purchase Programme per la valutazione degli acquisti accelerati di obbligazioni e sul programma di ricostruzione dell'Ue Next Generation Europe.
Le curve dei rendimenti possono aumentare leggermente in quanto i tassi a lungo termine nelle previsioni di base aumentano di poco.