Tra i problemi più comuni che si possono verificare nei casi di successione di eredità vi sono eventuale donazione che lede quote legittime di eredità e che si può impugnare ma solo ed esclusivamente alla morte di ci ha effettuato la donazione, eventuale esclusione dalla eredità di un erede legittimo per legge ed eredità con debiti.
Quali sono i più frequenti problemi che possono verificarsi per successione eredità? La successione ereditaria è una delle questioni più spinose nel nostro Paese ma per cui sono previste leggi chiare, dalle procedure obbligatorie alla morte di una persona all’individuazione di eredi legittimi e norme di successione di beni e patrimoni del defunto. Vediamo quali sono quali sono i problemi più frequenti che si verificano per l’eredità.
Tra i problemi più comuni che si possono verificare nei casi di successione di eredità vi sono:
Uno dei casi più frequenti che si possono verificare per la successione di una eredità è quello di una precedente donazione del defunto che ha leso le quote legittime di eredità. Le leggi in vigore stabiliscono, infatti, modalità e limiti per fare una donazione per evitare che alla scomparsa di chi ha effettuato la donazione, la stesa venga impugnata dagli eventuali eredi lesi.
Se, infatti, chi ha effettuato la donazione non ha rispettato le cosiddette quote legittime di successione dell’eredità, la soluzione per la corretta divisione dell’eredità nonostante la donazione è quella di impugnare la donazione stessa ma, precisiamo, si tratta di un atto che si può fare solo ed esclusivamente quando chi ha fatto la donazione muore e mai mentre è ancora in vita e quindi libero di disporre in piena autonomia dei propri beni e patrimoni.
Stando alle leggi in vigore, una donazione può essere impugnata solo dagli eredi della persona donante che rientrano nella successione alla sua scomparsa per lesione della quota di eredità legittima spettante agli eredi.
Le quote legittime rappresentano percentuali di eredità fissate dalla legge che spettano a tutti gli eredi legittimi in base al grado di parentela con lo stesso ed entro il limite del quarto grado, sia in presenza che in assenza di testamento. La donazione che ha sottratto una quota di eredità legittima agli eredi può essere impugnata solo tramite vie legali, rivolgendosi ad un giudice.
Altro problema che si può verificare per la successione di una eredità è la totale esclusione di un erede dall’eredità del parente defunto. In tal caso, però, la soluzione è molto semplice: basta ricorrere alla legge. Stando alle leggi in vigore, infatti, nessun erede legittimo può essere escluso dal testamento, anche se la sua esclusione viene specificatamente riportata nello stesso testamento.
Per la successione dell’eredità, sia con che senza testamento, si devono sempre seguire le quote legittime che stabiliscono che l’eredità spetti innanzitutto a coniuge superstite e figli, in assenza di figli solo al coniuge, in presenza di un figlio, metà eredità va al coniuge e metà al figlio, in assenza di figli e coniuge superstite, a:
In particolare, le quote legittime da rispettare per la successione di una eredità tra tutti gli eredi legittimi sono le seguenti:
Tra i problemi più comuni nella successione di una eredità c'è quello di eventuale presenza di debiti della persona defunta che vengono trasmessi agli eredi. Se i debiti sono maggiori del valore dell'eredità a cui si ha diritto, la soluzione è rinunciare all'eredità. La rinuncia all'eredità conviene se l'entità dei debiti è esageratamente alta e si hanno 10 anni di tempo per decidere se accettare l’eredità o rifiutarla.
Precisiamo, però, che chi decide di rinunciare all’eredità di un parente defunto può ripensarci e accettarla in un secondo momento entro i termini di prescrizione previsti dalla legge.