Problemi in condominio, a chi ci si deve rivolgere nei diversi casi per soluzione

Quali sono i soggetti a cui rivolgersi nel caso di problemi in condominio: cosa prevedono le leggi in vigore, casi e chiarimenti

Autore: Chiara Compagnucci
pubblicato il
Problemi in condominio, a chi ci si deve

A chi ci si deve rivolgere nei diversi casi di problemi in condominio per soluzione?

Secondo quanto previsto dalle leggi in vigore, per la soluzione di problemi in condominio ci si può rivolgere ad amministratore di condominio o al giudice di pace, a seconda del problema che si verifica tra vicini e condomini e della loro stessa predisposizione alla soluzione del problema. 

A chi ci si deve rivolgere nei diversi casi di problemi in condominio per soluzione? I problemi in condominio sono in molti casi quasi all’ordine del giorno e nascono, in realtà, da piccolezze. I principali motivi che scatenano le liti condominiali sono rumori esagerati dei vicini, urla continue di bambini, cani che abbaiano, parcheggi in condominio fuori posto, condomino del piano superiore che sbatte il tappeto ripetutamente sporcando il balcone del condominio sottostante, acqua che sgocciola dal balcone del condomino di sopra e, se in alcuni casi i problemi tra condomini possono risolversi con una semplice richiesta di evitare rumori o sgocciolamenti d’acqua tra vicini, in altri casi si devono interpellare terze persone per la soluzione dei problemi. Vediamo a chi ci si deve rivolgere.

  • Quando rivolgersi all’amministratore di condominio per soluzione problemi in condominio
  • Problemi in condominio e giudice di pace quando interpellarlo

Quando rivolgersi all’amministratore di condominio per soluzione problemi in condominio 

I soggetti a cui ci si deve rivolgere per la soluzione di problemi in condominio sono generalmente amministratore di condominio e giudice di pace. Secondo quanto previsto dalle norme in vigore, quando si verificano problemi in condominio non di rapida e facile soluzione tra condomini stessi, ci si può rivolgere all’amministratore di condominio per lamentare qualcosa che non va nella speranza che il condomino che infastidisce capisca e si comporti di conseguenza.

Precisiamo che non sempre l’amministratore di condominio ha l'obbligo di intervenire nel caso di problemi tra condomini a meno che non si verifichino determinate situazioni in cui si renda necessario il suo intervento. Stando alle leggi attuali, infatti, l’amministratore di condominio deve intervenire nel caso di liti tra vicini se si verificano comportamenti di un condominio che provocano danni o pericoli alle cose comuni condominiali o quando il regolamento condominiale vieta espressamente specifiche condotte da parte degli stessi condomini.

In particolare, l’amministratore di condominio è chiamato a intervenire nelle in problemi tra condomini quando:

  • i comportamenti di un condomino provocano danni o pericoli alle cose comuni condominiali;
  • il regolamento condominiale vieta espressamente specifiche condotte da parte degli stessi condomini, per cui se qualcuno trasgredisce le norme previste dal regolamento di condominio e provoca liti tra vicini, allora l’amministratore è chiamato ad intervenire.

Problemi in condominio e giudice di pace quando interpellarlo

Nel caso in cui il ricorso all’amministratore di condominio per problemi tra condomini non risolva la questione, e dopo ripetuti avvertimenti all’eventuale condomino ‘fastidioso’, allora per risolvere problemi in condominio ci si può rivolgere al giudice di pace, soprattutto in casi in cui potrebbero essere previsti anche risarcimenti.

Stando a quanto previsto dalle leggi in vigore, ci si può rivolgere ad un giudice di pace per problemi in condominio solo tramite il proprio avvocato ed esclusivamente quando si decide di avviare una vera e propria azione legale nei confronti del vicino che crea problemi e per farlo bisogna prima chiedere la notifica di un atto di citazione al vicino o depositare un atto di ricorso in cancelleria. 

Rivolgendosi ad un giudice di pace per la soluzione di problemi in condominio, si tenta una conciliazione per evitare di arrivare alla vera e propria causa in tribunale e, se non è possibile una conciliazione, allora si procede giudizialmente.