Le leggi in vigore prevedono diverse procedure per permettere di intestare una casa ai propri figli nel 2022, da donazione, procedura generalmente più usata, a comodato d’uso e usufrutto, ognuna delle quali prevede differenti tempi, costi e modalità di trasferimento della proprietà.
Quali sono procedure, costi e tempi per intestare casa ai propri figli disponibili nel 2022? Sono piuttosto frequenti i casi in cui i genitori decidono di dare una casa ai propri figli provvedendo a cambiarne l’intestazione e sono diverse le procedure attualmente disponibili che permettono di intestare casa ai propri figli. Vediamo quali sono.
Una delle soluzioni migliori, e forse la principale, per intestare casa ai propri figli è quella di procedere ad una donazione. La donazione di una casa al proprio figlio deve essere fatta, per legge, obbligatoriamente con atto pubblico dinanzi a un notaio e costo del notaio e tasse sono a carico di chi riceve la casa, cioè i figli.
I costi da pagare per la pratica di donazione di casa al proprio figlio sono i seguenti:
Con particolare riferimento all’imposta sulle donazioni, sono previste diverse aliquote di pagamento a seconda della persona a cui si fa la donazione. Nel caso di donazione di casa al proprio figlio, l’aliquota è del 4% con una franchigia pari a 1 milione di euro.
Si sale poi al 6% con franchigia pari a 100mila euro per i parenti come sorelle e fratelli e senza alcuna franchigia tra cugini, tra un coniuge e i genitori o i fratelli o i nipoti dell’altro coniuge; e all’8% senza franchigia per tutti gli altri soggetti, e se il donatario risulta affetto da un handicap grave, la franchigia è di 1.500.000 euro.
In media, comunque, i costi di una donazione di una casa al proprio figlio sono di qualche migliaia di euro, a partire da circa 3-4mila euro in poi, e tutto dipende chiaramente da tipo e valore di casa che si vuole donare al figlio. Rapidi sono, invece, i tempi di donazione per intestare la casa ai propri figli. Secondo le leggi in vigore, infatti, nel momento in cui avviene la donazione con atto dinanzi al notaio, la casa diventa intestata al figlio.
Un’altra soluzione per intestare casa ai propri figli nel 2022 è quella del comodato d’uso. Dare una casa in comodato d’uso ai propri figli significa cedere il godimento dell’immobile pur mantenendo la proprietà dello stesso. I genitori cioè mantengono la proprietà della casa trasferendo l’uso della stessa al proprio figlio e può essere sia a tempo determinato che a tempo indeterminato.
Il comodato d’uso di una casa è sempre gratuito ed è regolato da apposito contratto che può essere stipulato sia in forma verbale e sia in forma scritta, in quest’ultimo caso provvedendo alla relativa registrazione all’Agenzia delle Entrate.
Per registrare un contratto di comodato d’uso gratuito di una casa bisogna compilare il modello F23 disponibile sul sito delle Entrate e consegnarlo presso un ufficio dell’Agenzia insieme a due copie del contratto che riportino la firma originale e una copia resta all’Agenzia delle Entrate mentre l’altra resta proprietario e al comodatario viene rilasciata una semplice fotocopia senza imposta di bollo.
I costi richiesti per la registrazione del contratto di comodato d’uso di una casa all’Agenzia delle Entrate sono quelli per il pagamento dell’imposta di registro di 200 euro e per marca da bollo di 16 euro per ogni 4 pagine di contratto o per ogni 100 righe.
Anche l’usufrutto è una procedura che permette di intestare una casa ai propri figli. L’usufrutto di una casa rappresenta un passaggio di proprietà che deve sempre avvenire tramite stipula di apposito contratto scritto con atto pubblico o scrittura privata autenticata e, a differenza del comodato d’uso, il contratto per l’usufrutto per intestare casa ai propri figli non può essere verbale perché non sarebbe valido.
Il contratto di usufrutto prevede la cessione del diritto ad usare realmente la casa che, però, resta sempre di proprietà di chi la da in usufrutto. Ciò significa che chi riceve la casa in usufrutto ha diritto ad usare e godere della casa senza, però, mai averne la reale e piena proprietà che resta sempre dei genitori, che sarebbero i legittimi proprietari di casa.
Passando ai costi per intestare una casa ai propri figli con usufrutto, si devono considerare sia le spese di registrazione del contratto e sia le spese notarili per la stipula del relativo atto pubblico e sul valore dell'usufrutto si paga l'imposta di registro al 2% e le imposte ipotecarie catastali in misura pari ciascuna a 50 euro, costi a cui aggiungere quelli notarili.