L’Indicatore della Situazione Economica Equivalente (ISEE) rappresenta lo strumento principale per valutare la condizione economica di famiglie e individui che intendono accedere a prestazioni agevolate, bonus, sostegni pubblici e servizi sociali. Nel 2025 il calcolo dell’ISEE richiede particolare attenzione alle regole sulla giacenza media dei rapporti bancari e finanziari, alla luce delle recenti novità normative e delle modalità di rilascio dei dati da parte degli istituti di credito.
Il quadro normativo relativo all’ISEE ha subito aggiornamenti rilevanti per il 2025. Il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 14 gennaio 2025, n. 13, e le circolari INPS più recenti (in particolare n. 73 del 3 aprile 2025) hanno reso più chiaro il trattamento dei prodotti finanziari ai fini del patrimonio mobiliare e introdotto la DSU precompilata come modalità principale di dichiarazione, semplificando la trasmissione e la verifica dei dati.
Queste novità, unite all’introduzione della DSU precompilata e alle modalità digitali di acquisizione dei documenti, rappresentano un’evoluzione sostanziale per facilitare la correttezza e la trasparenza dei dati forniti dai cittadini.
La giacenza media è l’importo medio di liquidità presente su un conto corrente, conto deposito o libretto di risparmio nel corso di un anno civile. L’obiettivo è fornire una fotografia non del patrimonio istantaneo, ma di quello mediamente disponibile nel periodo di riferimento. Ai fini ISEE 2025, la normativa impone di prendere la giacenza media annua riferita al 2023 per tutti i rapporti finanziari posseduti dal nucleo familiare.
Oltre a questi elementi, è necessario includere anche saldi finali (al 31 dicembre 2023) di polizze assicurative finanziarie, fondi comuni, dossier titoli e altre forme di investimento: per tutti questi strumenti, in presenza dei requisiti e sopra le soglie di legge, si dovrà dichiarare il valore nominativo o il saldo attivo. Non sono invece da dichiarare - fino a 50.000 euro complessivi - i titoli di Stato e risparmi postali coperti dalle nuove regole del 2025.
La modalità di calcolo della giacenza media annua si basa sulla somma delle giacenze giornaliere divisa per il numero di giorni dell’anno (365). Si tratta quindi di una media ponderata del denaro effettivamente disponibile, indipendentemente dal numero di giorni in cui il conto sia stato attivo. Anche i rapporti chiusi o aperti nel corso dell’anno rientrano in questa prassi.
Per il calcolo manuale:
Esempio pratico:
Periodo | Saldo giornaliero (€) | Giorni | Totale |
1 gennaio - 10 aprile | 1.500 | 100 | 150.000 |
11 aprile - 20 luglio | 2.300 | 101 | 232.300 |
21 luglio - 31 dicembre | 900 | 164 | 147.600 |
Totale | 529.900 |
La somma finale (529.900) va divisa per 365, ottenendo una giacenza media di circa 1.451 euro. Questo risultato va indicato nella DSU per ciascun rapporto finanziario, salvo diversa disposizione della banca che rilascia direttamente il documento certificato.
Da gennaio 2025, la gran parte degli istituti di credito e Poste Italiane mette a disposizione la certificazione con saldo e giacenza media direttamente sui portali online, attraverso sportello fisico o mediante richiesta alla filiale.
Nel caso di rapporti con minori, amministrati o tutelati, è necessario recarsi fisicamente in filiale o in ufficio postale con documentazione attestante la tutela.
Titolari di conti cointestati devono suddividere il saldo e la giacenza media in parti uguali tra gli intestatari. I conti esteri, invece, devono essere sempre indicati nella DSU, ricavando saldo e giacenza media direttamente dall’istituto estero, convertendo i valori in euro secondo il cambio di fine anno.
Le carte prepagate con IBAN (come la PostePay Evolution) sono pienamente equiparate ai conti correnti: saldo e giacenza media sono forniti dalla banca o da Poste Italiane tramite apposita certificazione.
La dichiarazione in DSU, come stabilito dalla normativa vigente, richiede l’indicazione sia del saldo finale che della giacenza media relativi al secondo anno precedente (2023 per dichiarazioni nel 2025). Occorre compilare il quadro patrimoniale inserendo per ogni rapporto attivo o estinto:
In presenza di differenze tra il saldo e la giacenza media:
Se nel 2023 non è stato posseduto alcun rapporto finanziario, occorre barrare l’apposita casella nella DSU e non lasciare vuoti i campi richiesti (in presenza di rapporti, anche con saldo a zero, va compilato in ogni caso).
Le regole per la determinazione della giacenza media ai fini ISEE sono stabilite da: