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Aiuti e sostegni disponibili se figli maggiorenni a casa sono disoccupati nel 2025

Non tanti li conoscono, ma ci sono. Stiamo parlando di aiuti per le famiglie che hanno figli maggiorenni senza lavoro. Ecco le possibili soluzioni nel 2025 e spiegazioni su come averli

Autore: Marianna Quatraro
pubblicato il
e aggiornato con informazioni attualizzate il
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Nel contesto economico e sociale attuale, le famiglie con figli maggiorenni disoccupati che vivono ancora all’interno del nucleo familiare incontrano spesso difficoltà nel reperire risorse sufficienti per garantire il sostentamento dei propri figli. Le recenti riforme, in particolare con l’entrata in vigore dell’assegno unico universale, hanno modificato profondamente il sistema delle prestazioni e dei bonus rivolti a queste situazioni. 

Quali sono gli aiuti per famiglie con figli maggiorenni disoccupati nel 2025

L’evoluzione delle misure di welfare nel 2025 ha condotto alla razionalizzazione degli interventi per i nuclei familiari con figli maggiorenni privi di occupazione. In assenza di strumenti come le detrazioni fiscali per figli a carico e gli assegni familiari, ora sostituiti, l’assegno unico universale rappresenta il pilastro centrale. Persistono altresì specifici aiuti per nuclei con figli disabili, sia maggiorenni che minorenni, ai quali si aggiungono forme di supporto legate alla fragilità economica accertata dall’indicatore ISEE.

Assegno unico universale per figli maggiorenni disoccupati

L’assegno unico universale è la prestazione fondamentale per le famiglie con figli, inclusi i maggiorenni fino all’età di 21 anni che risultino fiscalmente a carico e disoccupati. La normativa (D.Lgs. 29 dicembre 2021, n. 230 e s.m.i.) prevede le seguenti condizioni di accesso per i maggiorenni:

  • età compresa tra 18 e 21 anni;
  • frequenza di un corso di istruzione scolastica, professionale o universitaria;
  • svolgimento di un tirocinio o attività lavorativa con reddito annuo complessivo inferiore agli 8.000 euro;
  • iscrizione come disoccupato e ricerca attiva di lavoro presso i Centri per l’Impiego;
  • partecipazione al servizio civile universale.

Per i figli con disabilità, il diritto all’assegno unico non subisce limiti d’età e può essere mantenuto finché il figlio risulti fiscalmente a carico del nucleo. L’importo si determina in relazione al valore ISEE del nucleo familiare e può variare da un minimo di 57,50 euro mensili fino a importi più elevati per soglie ISEE più basse, con possibili maggiorazioni nel caso di nuclei numerosi o presenza di figli disabili.

Le normative prevedono che gli importi percepiti a titolo di assegno unico non vengono conteggiati nel calcolo dell’ISEE. Inoltre, per le domande presentate tra marzo e giugno, sono riconosciuti eventuali arretrati a decorrere dal mese di marzo. Il rinnovo dell’assegno unico avviene automaticamente se la situazione familiare e reddituale rimane invariata. 

Modalità di domanda e pagamento

L’istanza può essere presentata direttamente sul portale INPS tramite credenziali SPID, CIE o CNS, oppure affidandosi ad intermediari come CAF e patronati. L’erogazione può avvenire su conto corrente bancario o postale, libretto di risparmio, carta prepagata con IBAN o bonifico domiciliato. Il pagamento può essere ripartito tra i genitori o chi esercita la potestà in caso di affido. I figli maggiorenni possono presentare domanda autonoma e ricevere direttamente le somme spettanti.

Maggiorazioni sull’assegno unico: disabilità e nuclei numerosi

La presenza di figli disabili nel nucleo familiare dà diritto a ulteriori maggiorazioni dell’assegno unico. L’ammontare delle maggiorazioni dipende dal grado di disabilità riconosciuta, dall’età del figlio (superiore o inferiore a 21 anni) e dal valore dell’ISEE familiare. I dettagli sono definiti dalle circolari INPS e dalla normativa di riferimento.

  • Per figli disabili minori di 21 anni: maggiorazione fino a 80 euro mensili.
  • Per figli disabili maggiorenni: prosegue il diritto alla quota base più le maggiorazioni senza limiti di età.
  • Ulteriore maggiorazione per nuclei monoparentali o per chi beneficia del supporto a seguito di separazione o affido esclusivo.

Per approfondimenti sulle diverse casistiche, si rimanda al portale INPS e alla normativa specifica (D.Lgs. 230/2021).

Altri sostegni economici e bonus correlati all’ISEE

Oltre all’assegno unico, le famiglie con ISEE basso possono accedere ad altre forme di aiuto per sostenere i costi della vita:

  • Assegno di Inclusione: sostituisce il Reddito di Cittadinanza, rivolto ai nuclei fragili con specifici requisiti anagrafici e reddituali;
  • Carta Dedicata a Te e Carta Acquisti: carte prepagate per l’acquisto di beni essenziali, erogate rispettivamente a famiglie con ISEE inferiore a 15.000 e 8.117 euro;
  • Bonus sociali (luce, gas, acqua): sconti su utenze domestiche per chi ha un ISEE basso;
  • Supporto Formazione e Lavoro: incentivo economico per chi partecipa a percorsi di reinserimento lavorativo con ISEE inferiore a determinate soglie;
  • Esenzioni e riduzioni su tasse scolastiche, universitarie, trasporti e servizi educativi, differenziate su base regionale.

Obbligo di mantenimento e limiti: cosa dice il Codice Civile e la Cassazione

L’obbligo del mantenimento del figlio maggiorenne disoccupato da parte dei genitori non è senza limiti. Secondo l’art. 337 septies del Codice Civile e le più recenti pronunce della Corte di Cassazione (ordinanza n. 29264/2025), l'obbligo persiste a condizione che il figlio si impegni attivamente nel percorso di formazione o nella ricerca di lavoro, ma tende ad attenuarsi con l’età avanzata del figlio o in caso di inattività non giustificata. Oltre una certa soglia anagrafica, generalmente individuata intorno ai 30 anni, il diritto al mantenimento si riduce e il figlio è indirizzato verso strumenti pubblici di sostegno (come l’assegno di inclusione o altri sussidi specifici previsti per i cittadini privi di mezzi adeguati).

Il mantenimento diretto può essere revocato esclusivamente tramite provvedimento giudiziale che ne attesti la cessazione dei requisiti. 

Bonus disabili: maggiorazioni e requisiti aggiornati

Per i nuclei familiari con figli disabili maggiorenni a carico nel 2025, è prevista una maggiorazione strutturale sull’assegno unico universale. Il bonus figli disabili come misura autonoma, precedentemente rivolto ai nuclei monoparentali con ISEE molto basso (< 3.000 euro), non è stato rinnovato per il 2025. Ora, la maggiorazione sull’assegno unico rappresenta il canale principale di sostegno. L’aumento mensile riconosciuto varia in base al grado di disabilità, quale risultante dalla certificazione medico-legale e in relazione all’ISEE. In aggiunta, il beneficio è compatibile con altre misure locali o regionali eventualmente attivate dagli enti territoriali.

Le somme percepite a titolo di maggiorazione per disabilità non concorrono alla formazione del reddito imponibile e sono cumulabili con altri aiuti eventualmente concessi da enti pubblici o privati.

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