Quali aiuti economici ci sono se si è disoccupati in attesa della pensione nel 2022

Dalle indennità di Naspi e Dis Coll a reddito di cittadinanza, contratto di espansione: gli aiuti economici disponibili per disoccupati in attesa di pensione

Autore: Marianna Quatraro
pubblicato il
Quali aiuti economici ci sono se si è di

Quali sono gli aiuti economici disponibili se si è disoccupati in attesa della pensione nel 2022?

Sono diversi gli aiuti disponibili per chi è disoccupato in attesa della pensione nel 2022 e che, generalmente, si possono percepire fino al momento della effettiva decorrenza del trattamento pensionistico, tra indennità di disoccupazione Naspi e Dis Coll, reddito di cittadinanza e non solo. 
 

Se sono disoccupato ma alle soglie della pensione ho diritto a percepire aiuti economici? Sono disponibili al momento aiuti economici per disoccupati in attesa della pensione nel 2022? Per coloro che si trovano in stato di disoccupazione, le leggi italiane prevedono diverse indennità, a seconda della tipologia di lavoratore che resta senza occupazione, del lavoro svolto, età, ecc. 

Alcune delle stesse indennità valgono per coloro che sono rimasti disoccupati in attesa della pensione. Vediamo allora quali sono gli aiuti economici disponibili nel 2022 per chi è disoccupato in attesa di pensione.

  • Naspi per disoccupati in attesa di pensione nel 2022
  • Aiuti economici per disoccupati in attesa di pensione 2022 regole per Dis Coll
  • Reddito di cittadinanza in attesa della pensione nel 2022
  • Contratto di espansione 2022 per accompagnamento alla pensione

Naspi per disoccupati in attesa di pensione nel 2022

La prima indennità per disoccupati disponibile anche per chi è in attesa della pensione è la Naspi 2022, indennità erogata dall’Inps che si può richiedere solo se:

  • si è rimasti in totale stato di disoccupazione per per licenziamento, anche di tipo consensuale, o per dimissioni ma esclusivamente per giusta causa;
  • si sono maturate almeno tredici settimane di contributi nei quattro anni precedenti l’inizio del periodo di disoccupazione;
  • si è lavorato almeno trenta giorni effettivi nell'anno precedente l’inizio della disoccupazione; 
  • ci si è iscritti ad un Centro per l’Impiego, anche nel caso di chi è in attesa di pensione perché si tratta di una condizione senza la quale non viene concessa la Naspi comunque.

La Naspi 2022 può essere richiesta dai lavoratori in prossimità di pensione che siano stati dipendenti a tempo indeterminato delle pubbliche amministrazioni, operai agricoli, a tempo determinato e indeterminato, lavoratori titolari di trattamento pensionistico diretto e lavoratori extracomunitari con permesso di soggiorno per lavoro stagionali.

Non possono usufruire della Naspi come aiuto economico in attesa della pensione tutti i lavoratori autonomi e liberi professionisti iscritti a casse previdenziali private e professionali.

La domanda per avere l’indennità di disoccupazione Naspi 2022 deve essere presentata, anche da chi è in attesa di pensione, direttamente all’Inps in via telematica o accedendo al sito online dell’Istituto e seguendo l’apposita procedura, o contattando il numero verde Inps o rivolgendosi ai Patronati.

Se la domanda viene accolta, il richiedente inizia a percepire la Naspi, anche in prossimità del raggiungimento della pensione e anche durante il periodo delle eventuali finestre mobili previste si può avere diritto alla Naspi, che decade poi in automatico quando si inizia a percepire la pensione effettiva.

Aiuti economici per disoccupati in attesa di pensione 2022 regole per Dis Coll

Insieme alla Naspi vale per i disoccupati anche se in attesa di pensione anche l’indennità di disoccupazione Dis Coll che può essere richiesta dalle categorie di lavoratori diverse da quelle che possono accedere alla Naspi prossimi e in attesa di maturare il diritto alla pensione nel 2022:

  • collaboratori a progetto;
  • lavoratori iscritti alla Gestione Separata Inps;
  • lavoratori con collaborazioni continuative; 
  • dottorandi di ricerca con borsa di studio;
  • assegnisti.

I requisiti per chiedere la Dis Coll sono i seguenti:

  • essere in totale stato di disoccupazione al momento di presentazione della domanda per la Dis Coll;
  • aver maturato almeno un mese di contributi accreditata nella gestione separata tra il primo gennaio dell'anno solare precedente la data di cessazione del rapporto di lavoro e fino al giorno di disoccupazione;
  • non essere titolare di pensione o assicurato presso altre forme pensionistiche obbligatorie;
  • essersi iscritti ad un Centro per l’impiego, anche in tal caso condizione valida anche per chi è in attesa di pensione perché propedeutica all’erogazione della indennità.

Anche per la Dis coll la domanda deve essere presentata direttamente all’Inps, o in piena autonomia o rivolgendosi a Caf o Patronati e anche nel caso della Dis Coll, come per la Naspi, se la domanda viene accolta, il richiedente inizia a percepire l’aiuto anche in prossimità del raggiungimento della pensione e anche durante il periodo delle eventuali finestre mobili previste. L’indennità Dis Coll decade in automatico quando inizia a decorrere la pensione effettiva. 

Reddito di cittadinanza in attesa della pensione nel 2022

In attesa della pensione nel 2022 un valido aiuto economico per chi resta senza lavoro è certamente il reddito di cittadinanza. Possono richiedere il beneficio tutti coloro che siano rimasti senza occupazione e che soddisfino i requisiti richiesti per legge in attesa di raggiungere i requisiti necessari per la pensione. 

Per fare richiesta del reddito di cittadinanza 2022 bisogna, nel dettaglio, soddisfare i seguenti requisiti:

  • avere un Isee al massimo di 9.360 euro;
  • avere un patrimonio immobiliare del valore non superiore a 30.000 euro, oltra ad una eventuale casa di proprietà;
  • avere un patrimonio mobiliare del valore non superiore a 6.000 euro per una persona singola, aumentato di 2mila euro in base al numero dei componenti della famiglia fino a 10.000 euro, e di 7.500mila euro per i nuclei familiari con componenti con disabilità;    
  • non avere autoveicoli immatricolati la prima volta nei 6 mesi antecedenti la richiesta;
  • non essere proprietari di autoveicoli di cilindrata superiore a 1.600 cc o motoveicoli di cilindrata superiore a 250 cc, o navi e imbarcazioni da diporto.
  • superare i controlli previsti per chi è separato o divorziato.

Il reddito di cittadinanza decorre dal mese successivo a quello di presentazione della domanda ed è concesso per un periodo massimo di 18 mesi, trascorsi i quali può essere rinnovato, previa sospensione di un mese, mentre se si raggiunge la pensione nel corso dei 18 mesi in cui spetta il reddito di cittadinanza, quest’ultimo decade per far posto alla erogazione della pensione spettante al soggetto interessato.

Contratto di espansione 2022 per accompagnamento alla pensione

Altro aiuto economico disponibile in attesa della pensione è il contratto di espansione. Si tratta, in realtà, di uno scivolo di accompagnamento alla pensione di lavoratori cui mancano pochi anni al raggiungimento della pensione in cambio, per le aziende che vi ricorrono, di assunzione di nuovi giovani. 

Più che aiuto economico per persone rimaste proprio disoccupate, il contratto di espansione è una misura che permette ai lavoratori in possesso di determinati requisiti di andare in pensione prima accompagnandoli fino al raggiungimento dei normali requisiti pensionistici.

In particolare, come previsto dalle norme attuali in vigore, possono ricorrere al contratto di espansione per evitare che i propri dipendenti restino senza lavoro a causa di una crisi e sostenere il loro pensionamento anticipato le imprese con almeno 250 dipendenti.
 
Le condizioni richieste per usufruire del contratto di espansione sono:

  • che al lavoratore interessato alla misura manchino al massimo 5 anni per la maturazione dei normali requisiti pensionistici (vale a dire 67 anni di età e almeno 20 anni di contributi);
  • l’azienda dove è impiegato il dipendente in uscita prima si impegni ad assumere lavoratori a tempo indeterminato, anche in apprendistato, o a definire piani di riduzione di orario di lavoro fino al 30% per favorire nuove assunzioni.