In quale aziende conviene andare a lavorare per aumentare e migliorare la propria formazione? Se da un lato l'aggiornamento professionale è una leva per garantire occupabilità e sviluppo personale, dall'altro molte aziende italiane stanno trasformando la formazione da costo accessorio a pilastro del proprio modello organizzativo. Alcune imprese scelgono di finanziare corsi esterni, altre di creare accademie aziendali interne, mentre molte combinano entrambe le soluzioni con anche master universitari, certificazioni professionali e percorsi altamente specializzati.
Tra le realtà più virtuose si trovano non solo le grandi , ma anche aziende italiane di medie dimensioni che hanno compreso l'importanza di investire nel capitale umano. L'Italia sta recuperando terreno grazie a strumenti pubblici come i Fondi Interprofessionali e il Credito d'Imposta Formazione 4.0, ma anche attraverso partnership tra imprese e atenei, centri di ricerca e hub tecnologici:
Il ruolo delle aziende nella formazione continua. da costo a investimento
Dalle academy aziendali ai master finanziati, i modelli più diffusi
Per decenni la formazione professionale è stata un'attività da delegare a enti esterni o da limitare ai ruoli manageriali. Oggi lo scenario è cambiato: la formazione è parte integrante del ciclo produttivo e le aziende che investono in modo sistematico in competenze registrano livelli più alti di produttività, innovazione e fidelizzazione dei talenti. Secondo un'analisi di Benedetti&Co, i settori più attivi in Italia sono quelli ad alta intensità di know-how: servizi finanziari, assicurazioni, ICT, costruzioni e manifattura avanzata. In questi ambiti, oltre l'80% delle imprese ha attivato percorsi strutturati di formazione interna o finanziato l'accesso a corsi specialistici.
L'approccio non è uniforme. Alcune aziende optano per modelli interni di upskilling e reskilling, con programmi certificati e tutor aziendali; altre prediligono soluzioni esterne, collaborando con business school e università per sostenere master di primo e secondo livello. In entrambi i casi, si nota un crescente orientamento verso percorsi personalizzati per rispondere ai bisogni tecnici dell'azienda e alle aspirazioni di crescita dei singoli dipendenti.
In particolare, nelle imprese ad alta innovazione si diffonde il concetto di formazione continua come diritto e dovere contrattuale, un'idea che ribalta la visione tradizionale: non si viene formati una volta sola, ma si apprende ogni giorno.
Ci sono diverse strategie attraverso cui le aziende sostengono la formazione dei dipendenti. Alcune, come Capgemini, hanno fondato vere e proprie academy interne in collaborazione con università o enti accreditati. Queste accademie offrono corsi verticali su tematiche digitali, manageriali, tecniche per costruire internamente figure professionali difficili da reperire sul mercato. I programmi sono in genere gratuiti per i dipendenti, con percorsi intensivi che culminano nel rilascio di certificazioni riconosciute.
Altre multinazionali, soprattutto nel settore tecnologico, promuovono l'accesso a master universitari o a programmi executive MBA co-finanziati. È il caso di aziende come Accenture, Eni o Intesa Sanpaolo, che da anni collaborano con i principali atenei italiani e internazionali per offrire ai propri talenti percorsi formativi di alto profilo. In molti casi, l'azienda copre il costo del corso, riconosce i giorni di frequenza come ore lavorative e prevede un avanzamento di carriera al termine del percorso.
Nel mondo della manifattura, esempi interessanti arrivano da realtà come Ferrari e Luxottica, che investono in percorsi tecnici avanzati e nella formazione duale scuola-lavoro. Queste imprese puntano su una formazione esperienziale, in cui i lavoratori apprendono sul campo, affiancati da tutor e maestri d'arte. In parallelo, molte pmi italiane utilizzano con intelligenza strumenti come i Fondi Interprofessionali, che consentono di finanziare corsi su misura per esigenze specifiche: dalla sicurezza sul lavoro alla digitalizzazione dei processi.
Non mancano le esperienze ibride, come nel caso della Apple Developer Academy e della Cisco Networking Academy, ospitate presso l'Università Federico II di Napoli, dove formazione accademica e aziendale si fondono in un modello di co-progettazione. Qui, studenti e giovani dipendenti ricevono formazione gratuita, accesso a docenti internazionali, mentor aziendali e un'opportunità concreta di inserimento lavorativo.