Quali benefici comporta riconoscimento di una malattia professionale secondo leggi 2022

Si soffre di una malattia professionale quando viene certificata dal medico ovvero attesta la relazione tra patologia e attività lavorativa. Ma quali sono i diritti?

Autore: Chiara Compagnucci
pubblicato il
Quali benefici comporta riconoscimento d

Malattia professionale: quali benefici comporta?

Chi soffre di una malattia professionale può accedere alle prestazioni da parte dell'Inail, purché ne faccia denuncia. In pratica, entro 15 giorni dal momento in cui si manifesta il lavoratore deve comunicare al datore di averla contratta.

Affinché si possa parlare di malattia professionale, le cause devono essere legate all'attività o all'ambiente di lavoro con tanto di certificazione medica ad attestarlo. Dopodiché, in materia di salute e sicurezza le strategie di prevenzione da adottare devono tenere conto delle differenze di genere.

In ogni caso stiamo parlando di quelle patologie che si manifestando con l'esercizio della propria attività professionale ovvero le malattie da lavoro. Spetta all'Inail ovvero l'Istituto nazionale per l'assicurazione contro gli infortuni sul lavoro indennizzare i danni provocati alla salute del lavoratore con prestazioni economiche, sanitarie e riabilitative. Vediamo meglio:

  • Malattia professionale: quali benefici comporta

  • Riconoscimento della malattia professionale

Malattia professionale: quali benefici comporta

Il riconoscimento della malattia professionale è fondamentale per fare scattare i diritti dei lavoratori. Esistono due tabelle differenti, per il comparto dell'industria e per quello dell'agricoltura, ma esistono altre patologie non inserite nelle tabelle che possono essere riconosciute come professionali nel caso di dimostrazione della correlazione.

Le tabelle Inail sono soggette a periodici aggiornamenti e distinguono tra differenti casi di patologie: malattie la cui origine lavorativa è possibile, malattie la cui origine lavorativa è di limitata probabilità e malattie la cui origine lavorativa è di elevata probabilità. Da qui l'importanza del giusto trattamento.

Chi soffre di una malattia professionale può quindi accedere alle prestazioni da parte dell'Inail, purché ne faccia denuncia. In pratica, entro 15 giorni dal momento in cui si manifesta il lavoratore deve comunicare al datore di averla contratta. Il datore deve quindi inviare all'Inail la denuncia entro i successivi 5 giorni. A cui allegare il certificato medico che deve specificare il domicilio del lavoratore, il luogo dove si trova ricoverato e soprattutto la relazione dei sintomi della malattia.

Al momento dell'erogazione della prestazione, l'Inail stabilisce l'entità della malattia che può aggravarsi (o meno). In questo caso il lavoratore può inviare la domanda di aggravamento ovvero la domanda di revisione, richiedendo una nuova visita di verifica. Anche l'Inail può effettuare la medesima richiesta.

A ogni modo, la prima domanda può essere effettuata dopo 6 mesi dal momento in cui è terminato il periodo di inabilità temporanea assoluta, dopo 1 anno dal momento in cui si è manifestata la malattia, se il lavoratore non si è mai assentato dal lavoro.

Riconoscimento della malattia professionale

A norma di legge si soffre di una malattia professionale riconosciuta dall'Inail quando viene certificata dal medico ovvero attesta la relazione tra patologia e attività lavorativa. Nel caso delle malattie professionali tabellate a valere è appunto il principio della presunzione del nesso tra patologia e attività.

Significa che per dimostrare che il lavoratore soffre di una malattia professionale per via dell'esposizione a un'attività a rischio, così come da liste dell'Inail, occorre la sola certificazione rilasciata dal medico e non altre documentazione sanitarie. Nel caso delle patologie extratabellari non basta il solo certificato medico ma altri esami di conferma del legame tra attività lavorativa e malattia.

Se viene dimostrato scatta il riconoscimento da parte dell'Istituto nazionale per l'assicurazione contro gli infortuni sul lavoro alle medesime prestazioni. Dopodiché occorre consultare le tabelle aggiornate Inail che con la liste delle malattie la cui origine lavorativa è di elevata probabilità, delle malattie la cui origine lavorativa è di limitata probabilità, delle malattie la cui origine lavorativa è possibile.