Quali conseguenze ha su malattia di un dipendente pubblico l'assenza ingiustificata secondo CCNL 2022

Se il dipendente pubblico non si presenta senza la preventiva autorizzazione della propria amministrazione si parla di assenza ingiustificata.

Autore: Chiara Compagnucci
pubblicato il
Quali conseguenze ha su malattia di un d

Malattia di un dipendente pubblico, quali conseguenze?

In caso di assenza ingiustificata non viene però meno il diritto del dipendente pubblico di fruire dei giorni di assenza nel caso in cui dovesse successivamente ammalarsi.

L'assenza ingiustificata di un dipendente corrisponde a una o più assenze non preventivamente autorizzate e che sono state o non sono state giustificate a posteriori da un valido motivo o da una prova documentale. L'assenza di un dipendente pubblico dal proprio posto di lavoro durante le ore in cui dovrebbe essere al suo posto è considerata ingiustificata. Le ripercussioni di un comportamento di questo tipo sono di due tipi.

Da una parte rischia appunto l'applicazione di un provvedimento disciplinare che può addirittura essere il licenziamento. Dall'altra mette in gioco anche la maturazione di tutti gli altri istituti che regolano il contratto degli statali. Ed è proprio su uno di questi ovvero la malattia che concentriamo adesso l'attenzione:

  • Malattia di un dipendente pubblico, quali conseguenze

  • Assenza ingiustificata, comportamento non accettato

Malattia di un dipendente pubblico, quali conseguenze

Salvo casi di forza maggiore o se questo non è giustificato secondo il termine imposto, un'assenza imprevista e non autorizzata è ingiustificabile. Ad esempio, il prolungamento di un'assenza autorizzata, il non ritorno al lavoro, l'aumento del numero delle assenze e il ritardo costituiscono assenze ingiustificate.

L'assenza ingiustificata è una colpa che rende punibile il lavoratore. In tutti i casi è da favorire il dialogo ed è fondamentale una buona comunicazione per evitare qualsiasi malinteso e perché le parti possano organizzarsi nel minor tempo possibile.

Il dipendente pubblico che non giustifica l'assenza con un valido motivo commette un vizio nell'esecuzione del contratto di lavoro. Pertanto, tale comportamento illecito consente all'amministrazione pubblica - centrale o periferica - di intraprendere un'azione disciplinare. Se il lavoratore non risponde alla diffida o non giustifica comunque la sua assenza, l'ente può adottare tutti i provvedimenti disciplinari fino al licenziamento.

Anche se l'assenza ingiustificata è di lunga durata, il dipendente pubblico non può considerarsi dimissionario. L'unico modo per rompere il contratto di lavoro è licenziarlo per colpa grave. In ogni caso, la scelta della sanzione applicata al lavoratore è a libera scelta dell'ente ed è effettuata caso per caso. Si tiene conto di vari criteri tra cui l'anzianità, la storia disciplinare o le conseguenze dell'assenza sull'attività di lavoro.

In questo contesto, non viene però meno il diritto del dipendente pubblico di fruire dei giorni di assenza nel caso in cui dovesse successivamente ammalarsi. Fermo restando il rispetto dell'iter procedurale. La malattia del lavoratore può avere o meno un'origine professionale. È sostenuto dalla previdenza sociale. In caso di congedo per malattia, il lavoratore beneficia di indennità giornaliere che possono essere integrate dal datore di lavoro in caso di mantenimento dello stipendio.

Assenza ingiustificata, comportamento non accettato

Se il dipendente pubblico non si presenta al proprio posto di lavoro senza la preventiva autorizzazione della sua amministrazione e senza poter giustificare un valido motivo della sua assenza si parla di assenza ingiustificata. Sono invece assenze giustificate le assenze di un dipendente legate a ferie retribuite, congedo non retribuito, anno sabbatico, congedo per malattia o assenze legate a infortunio sul lavoro.

Se l'assenza perdura, l'ente pubblico può inviare al lavoratore una diffida mediante lettera raccomandata con avviso di ricevimento chiedendogli di giustificare l'assenza o di riprendere immediatamente i propri compiti. Con tale diffida il datore di lavoro può avvertirlo della possibile adozione di una sanzione nei suoi confronti.

Secondo le disposizioni in vigore, si applica la sanzione disciplinare del licenziamento per assenza priva di valida giustificazione per un numero di giorni, anche non continuativi, superiore a 3 nell'arco di un biennio o comunque per più di 7 giorni nel corso degli ultimi 10 anni ovvero mancata ripresa del servizio, in caso di assenza ingiustificata, entro il termine fissato dall'amministrazione.

Se il dipendente pubblico non si presenta senza la preventiva autorizzazione della propria amministrazione si parla di assenza ingiustificata.