Per anticipare la pensione con la quota 100 potendo uscire a 62 anni di età e con 38 anni di contributi possono essere considerati anche i contributi figurativi ai fini del raggiungimento del requisito contributivo. I contributi figurativi utili per quota 100 sono tutti quelli per legge riconosciuti ad eccezioni di quelli riconosciuti per malattia e disoccupazione indennizzata.
Per andare in pensione con quota 100 (possibilità valida ancora fino al prossimo 31 dicembre e dopodicchè la misura sperimentale si esaurirà) bisogna raggiungere determinati requisiti che sono 62 anni di età e 38 anni di contributi e la decorrenza della pensione parte dal momento in cui trascorrono le due finestre mobili previste di tre e sei mesi, rispettivamente per lavoratori privati e pubblici. Ma quali sono i contributi utili ai fini della pensione con quota 100? Quali contributi figurativi valgono per quota 100?
Stando a quanto previsto dalle norme in vigore, i contributi figurativi che valgono ai fini del raggiuntimento di quota 100 sono i seguenti:
Non valgono per andare in pensione con quota 100, invece, i contributi figurativi riconosciuti per disoccupazione durante il periodo di beneficio della Naspi, nè i contributi figurativi riconosciuti per malattia.
I contributi figurativi appena riportati, insieme a contributi da riscatto, obbligatori e volontari vengono calcolati di fini del raggiungimento dei 38 anni di contributi necessari per andare in pensione con quota 100 ma, stando a quanto previsto dalle norme in vigore, sono previsti limiti al calcolo dei contributi figurativi.
Il limite imposto dalla normativa per la pensione con quota 100 è che almeno 35 anni, dei 38 anni di contributi richiesti, siano raggiunti senza calcolare i contributi figurativi derivanti dalla malattia e dalla disoccupazione indennizzata.
Contributi figurativi insieme a contributi volontari, obbligatori e da riscatto per andare in pensione prima con quota 100: quali sono quelli che valgono