Quali controlli ci sono se si ricevono soldi da estero (Usa, Europa o altre nazioni) da GDF nel 2022

L'attenzione nel caso di ricezione di soldi dall'estero e più in generale di operazione con un soggetto di un Paese straniero è sempre alta.

Autore: Chiara Compagnucci
pubblicato il
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Soldi da estero, quali sono i controlli della Gdf?

Il conto corrente è il punto di partenza dei controlli della Guardia di finanza grazie all'Anagrafe dei rapporti finanziari. Il successivo è la dichiarazione dei redditi.

Mai credere che la Guardia di finanza abbassi la soglia di attenzione quando c'è un passaggio di denaro dall'estero a un conto corrente in Italia. Anzi, l'esperienza insegna che proprio nei bonifici effettuati dall'estero si nascondono situazioni poco chiare.

L'obiettivo delle Fiamme gialle è sempre lo stesso ovvero intercettare forme di evasione fiscale ovvero di tasse non pagate. In estrema sintesi, in caso di bonifico ricevuto dall'estero, il contribuente rischia controlli da parte degli uomini della Guardia di finanza. E poco importa il Paese di provenienza. Sia che si tratta di uno Stato aderente all'Unione europea sia dagli Stati Uniti e sia ancora da qualsiasi altro Paese estero, l'attenzione è sempre alta. Vediamo meglio:

  • Soldi da estero, quali sono i controlli della Guardia di finanza
  • Con le nuove disposizioni 2022 si muove anche l'Agenzia delle entrate

 

Soldi da estero, quali sono i controlli della Guardia di finanza

Proprio perché di mezzo c'è un transazione di denaro con un Paese estero, la Guarda di finanza non rinuncia ai controlli. Troppi casi hanno dimostrato in passato come questo sia un escamotage utilizzato per nascondere soldi al fisco italiano. Sebbene per forza di cose le verifiche non possano essere costanti e ripetute nel tempo, le Fiamme gialle tengono sempre acceso il faro dell'attenzione.

Riescono a farlo perché grazie all'Anagrafe dei rapporti finanziari riescono a controllare i conti correnti dei contribuenti italiani. Ed è proprio questo il punto di partenza per le verifiche. Sotto osservazione finiscono i versamenti di contanti e i bonifici, anche dall'estero, Europa e Usa compresi. Un supplemento di attenzione è in realtà rivolto agli imprenditori, in quanto sotto la lente di ingrandimento finiscono anche i prelievi.

Se il conto corrente è il punto di partenza dei controlli della Guardia di finanza nel caso di soldi ricevuti dall'estero, il successivo è la dichiarazione dei redditi. La Gdf verifica se il denaro oggetto del bonifico viene correttamente dichiarato dal contribuente nella sua completezza e con trasparenza. Se dell'importo ricevuto non c'è traccia nel 730 o nel modello Redditi, ecco che le Fiamme gialle iniziano a presumere che ci possa essere di mezzo una evasione.

A tal proposito, secondo la Corte di Cassazione, se l'accertamento effettuato dall'ufficio finanziario si fonda su verifiche di conti correnti bancari, l'onere probatorio dell'amministrazione è soddisfatto, per legge, già dai dati e dagli elementi risultanti dai conti predetti.

Si ricorda a tal proposito che spetta al contribuente dimostrare con documenti alla mano di non aver commesso irregolarità fiscali. La fase difensiva è dunque fondamentale nel caso di controlli della Guardia di finanza sulla ricezione di denaro dall'estero, anche se perfettamente regolare ovvero senza soldi da nascondere.

Con le nuove disposizioni 2022 si muove anche l'Agenzia delle entrate

Che l'attenzione nel caso di ricezione di soldi dall'estero e più in generale di operazione con un soggetto di un Paese straniero è sempre alta, è dimostrata dalla normativa in discussione.

Basti vedere che, in base alle recentissime disposizioni, a partire dalle operazioni Iva effettuate dal primo luglio 2022 nell'ambito di un programma di assistenza online basato sui dati delle operazioni acquisiti con le fatture elettroniche e con le comunicazioni delle operazioni transfrontaliere, nonché sui dati dei corrispettivi acquisiti telematicamente e sugli ulteriori dati fiscali presenti nel sistema dell'Anagrafe tributaria, l'Agenzia delle entrate mette a disposizione dei soggetti passivi dell'Iva residenti e stabiliti in Italia le bozze di alcuni documenti.

Ancora più nel dettaglio di quanto previsto dalla normativa aggiornata, si tratta dei registri Iva, delle comunicazioni delle liquidazioni periodiche Iva, della dichiarazione annuale Iva dal 10 febbraio dell'anno successivo a quello di riferimento. I soggetti destinatari delle bozze dei documenti Iva sono individuati sulla base delle informazioni in possesso dell'Agenzia delle entrate alla data del 30 giugno.