Nel caso in cui un partita Iva forfettaria sottoscriva un contratto di lavoro subordinato di tipo dipendente non si verifica alcun conflitto di interesse dal punto di vista fiscale. In buona sostanza continuerà a vedersi applicata l'aliquota agevolata al 15% per i ricavi e i compensi derivanti dall'attività autonoma mentre gli altri redditi saranno tassati all'origine in busta paga. L'aspetto a cui prestare attenzione è in realtà un altro ovvero il reddito massimo da lavoratore dipendente da non superare per continuare a rimanere nel regime forfettario delle partite Iva.
Quante tasse si pagano se si ha la partita iva forfettaria insieme ad uno stipendio da dipendente? Il sistema di tassazione in Italia è piuttosto complesso e occorre valutare numerosi aspetti prima di decidere a quale regime aderire e quali attività svolgere, nel caso si voglia fare più di un lavoro.
Quando si ha una partita Iva forfettaria, si può anche sottoscrivere un contratto di lavoro subordinato di tipo dipendente nel 2024 senza che si verifichi alcun conflitto di interesse dal punto di vista fiscale.
Ciò significa che se si ha una partita Iva in regime forfettario, si pagano le tasse sia considerando l'aliquota al 15% per i ricavi e i compensi derivanti dall'attività autonoma, sia sugli altri redditi da lavoro che vengono tassati all'origine in busta paga, secondo le aliquote Irpef previste.
L'aspetto a cui prestare attenzione è in realtà un altro ovvero il reddito massimo da lavoro dipendente da non superare per continuare a rimanere nel regime forfettario delle partite Iva.
Se, infatti, per chi ha la partita Iva 2024 in regime ordinario non è prevista alcuna soglia reddituale da rispettare, perchè le imposte per lavoro da reddito autonomo sono versate in base agli scaglioni, per chi ha la partita Iva forfettaria sono previsti diversi limiti.
E' possibile, infatti, usufruire del regime forfettario agevolato per partite Iva se si ha un guadagno annuo di 85mila euro e se si percepisce anche uno stipendio da lavoro dipendente, quest'ultimo non superare i 30mila euro annui.
L'accesso al regime forfettario è, infatti, precluso a coloro che nell'anno precedente hanno percepito redditi da lavoro dipendente superiori a 30mila euro.
Precisiamo che nei 30mila euro rientrano anche eventuali bonus o premi di produzione.
Per esempio, se si ha una RAL di 28mila e si ricevono premi per l'importo di 3mila, il totale risulta di 31mila euro, per cui non si può rientrare nel regime forfettario.