L'oro è considerato il bene rifugio per eccellenza. L'elenco delle opportunità è molto lungo e comprende vini pregiati rari, gioielli e orologi in metalli pregiati, monete da collezione antiche, automobili d'epoca rare, opere d'arte originali, francobolli rari.
Alla ricerca delle migliori occasioni per investire in questo 2022 e in particolare per proteggersi dall'inflazione ovvero dall'aumento del livello medio dei prezzi. Tra le soluzioni a disposizione dei risparmiatori, come suggerito dagli esperti, ci sono i beni rifugio e una serie di scelte mirate in materia di investimenti.
Proprio gli analisti prevedono che da qui alla fine dell'anno l'inflazione sarà volatile e orientata al rialzo nel corso dei trimestri nei Paesi sviluppati. Senza sottovalutare che a questa dinamica si aggiungerà l'effetto dei movimenti dei cambi sull'inflazione importata. In pratica occorre mettere in conto l'allargamento delle differenze d'inflazione tra le diverse aree geografiche. Ecco perché è importante riuscire a fare le scelte giuste. Approfondiamo quindi:
I beni rifugio sono considerati strategici in ottica di investimento e protezione dall'inflazione in quanto sono in grado di assicurare quella sicurezza desiderata nei periodi di cambiamento. Rispetto ad altre soluzioni, questa opzione è di tipo conservativo ovvero di vera e propria protezione e non di speculazione. Ebbene, l'oro è considerato il bene rifugio per eccellenza.
Può essere acquisto in due modi: attraverso lingotti o monete da custodire con estrema attenzione oppure con certificati d'investimento o azioni di aziende aurifere. Da non sottovalutare la possibilità di investire in beni alternativi. L'elenco delle opportunità è molto lungo e comprende vini pregiati rari, gioielli e orologi in metalli pregiati, monete da collezione antiche, automobili d'epoca rare, opere d'arte originali, francobolli rari.
E se gli immobili rientrano storicamente tra le opzioni prese in considerazione dagli italiani per via della perdurante fase di innamoramento del mattone, un'altra soluzione di investimento è nelle valute di Paesi che in questo momento sono stabili, come il franco svizzero o la corona norvegese.
Per quanto riguarda i Cct agganciati all'Euribor semestrale, i Btp indicizzati all'inflazione di Eurozona o semplicemente italiana e anche i Btp Futura, i rendimenti sono ancora negativi. Tuttavia i titoli con la cedola agganciata a tassi o inflazione mostrano più resistenza al calo delle quotazioni. Poi è atteso un rendimento maggiore e di conseguenza il suggerimento degli esperti è di metterne almeno il 20% nel portafoglio. C'è anche chi invita a considerare i Buoni fruttiferi postali, garantiti dallo Stato italiano.
Al di là dei confini nazionali, da osservare con attenzione per via delle storiche ripercussioni in Europa e in Italia, la possibilità di una crescita dei prezzi senza che ci sia anche quella dell'economia preoccupa Wall Street. Ma gli ottimisti dicono che non ci sono numeri malsani come nel Duemila. Il balzo al 4,2% dei prezzi al consumo ad aprile, causato da fattori transitori, potrebbe ripetersi a maggio, ma non dopo.
Secondo gli esperti Upb, la corsa al rialzo dei mercati obbligazionari si avvicina al capolinea. Per gli investitori è giunto il momento della cautela poiché la riconquista del mercato sarà accompagnata da una forte volatilità di fronte a un'economia globale ormai diventata terreno di scontro tra le pressioni deflazionistiche del dopo lockdown e gli sforzi reflazionistici delle politiche monetarie e di bilancio.
E ancora: così come Internet e il mobile computing hanno rappresentato rilevanti temi di crescita nel bel mezzo della volatilità causata dalla bolla tecnologica alla fine del secolo scorso, "ci attediamo che alcuni temi di lungo ciclo entreranno a far parte della ridisegnata economia globale post pandemica".
Tuttavia a prevalere è un moderato ottimismo. Il ritmo della ripresa e la durata della fase di espansione saranno condizionati dalle decisioni di bilancio: "dopo le misure urgenti, siamo dell’avviso che i prossimi interventi pongano l’accento su spese strutturali che hanno un effetto di traino sulla crescita a medio termine".