Quali controlli vengono fatti su bonifici bancari nel 2023 dal Fisco e banche

L'attenzione dell'Agenzia delle entrate nei confronti delle attività dei contribuenti è costantemente alta. Attenzione ai bonifici bancari.

Autore: Chiara Compagnucci
pubblicato il
Quali controlli vengono fatti su bonific

Bonifici bancari, quali controlli sono effettuati nel 2023?

I controlli non riguardano i prelievi allo sportello e al bancomat bensì solo i bonifici ricevuti erto da un'altra persona se questo non è riportato nella dichiarazione dei redditi.

Il bonifico consente di trasferire una somma di denaro da un conto all'altro ed è una di quelle operazioni su cui l'Agenzia delle entrate non distoglie lo sguardo. Per il correntista si tratta di un metodo di pagamento comodo e sicuro per tutti gli importi mentre per il fisco è lo strumento per eccellenza per tracciare i movimenti di denaro. Dal punto di vista procedura, affinché un passaggio di soldi possa essere eseguito occorre dare il consenso tramite una firma su carta o elettronica.

Non è previsto un importo massimo per i bonifici, ma quando è molto elevato la banca può effettuare controlli aggiuntivi per motivi di sicurezza. Esistono 2 tipi di bonifici. Un trasferimento si dice una tantum se l'ordine viene emesso per una singola transazione. Un bonifico si dice permanente o automatico se l'ordine è dato per iscritto o via web e ripetuto a intervalli regolari. L'ordine è stabilito a tempo determinato o indeterminato. Approfondiamo quindi in questo articolo:

  • Bonifici bancari, quali controlli sono effettuati nel 2023

  • A chi riguardano i controlli dei bonifici bancari nel 2023

Bonifici bancari, quali controlli sono effettuati nel 2023

Un bonifico bancario o bonifico Sepa (Single euros payments area) è il modo per trasferire denaro da un conto all'altro senza passare attraverso una carta bancaria, un assegno o contanti.

Non si tratta però di un'operazione da affrontare con leggerezza in quanto la lente di ingrandimento dei controlli dell'Agenzia delle entrate è costantemente puntata. Sono due le principali ragioni per cui il fisco italiano mantiene alta l'attenzione e sono il rischio di evasione e il riciclaggio.

A dettare le linee guida è la Uif ovvero l'Unità di informazione finanziaria della Banca d'Italia. Tuttavia è bene precisare che i controlli non riguardano i prelievi allo sportello e al bancomat bensì solo i bonifici ricevuti erto da un'altra persona se questo non è riportato nella dichiarazione dei redditi.

Se c'è poi un bonifico su cui l'attenzione dell'Agenzia delle entrate è maggiore riguarda il trasferimento di denaro verso l'estero, magari con la chiusura pressoché simultanea del conto corrente italiano.

Perché sia legale, deve essere autorizzato dal debitore, registrato dalla banca e notificato a entrambe le parti - debitore e creditore - a pena di essere impugnato e annullato. Il debitore del conto compila un modulo specifico per questa operazione recandosi fisicamente allo sportello, per posta o via Internet. In questo modo ordina alla sua banca di accreditare una determinata somma sul conto del creditore per il quale deve essere titolare del RIB (Bank Identity Statement).

Gli eventuali oneri sono sempre prelevati dal conto del debitore. A seconda del contratto di conto specifico per ogni banca e per ogni tipo di conto, le commissioni possono essere trattenute a seconda dell'origine dell'ordine (sportello o Internet) e se si tratta di un conto all'estero. In genere, i bonifici via Internet sono gratuiti, a differenza dei bonifici ordinati allo sportello che sono soggetti a commissione. Le spese di intervento possono essere applicate anche nel contesto dell'annullamento di un trasferimento.

A chi riguardano i controlli dei bonifici bancari nel 2023

Il provvedimento dell'Unità di informazione finanziaria per l'Italia che fissa l'importo minimo per fare scattare la segnalazione del bonifico bancario riguarda banche; Poste Italiane per l’attività di bancoposta; istituti di moneta elettronica; istituti di pagamento; società di intermediazione mobiliare; società di gestione del risparmio; società di investimento a capitale variabile; società di investimento a capitale fisso; intermediari finanziari iscritti nell’albo.

E ancora: imprese di assicurazione; succursali insediate in Italia dei soggetti indicati aventi sede legale in un altro Stato membro o in uno Stato terzo; società fiduciarie iscritte nell’albo; società fiduciarie, diverse da quelle iscritte nell’albo; Cassa depositi e prestiti; le banche, gli istituti di pagamento e gli istituti di moneta elettronica aventi sede legale e amministrazione centrale in un altro paese comunitario tenuti a designare un punto di contatto centrale in Italia.