Stando a quanto previsto dalle nuove norme che si preparano ad entrare in vigore, per gli stagisti impegnati in percorsi di formazione al di fuori del percorso di studio vengono riconosciuti nuovi diritti, come definizione di una durata massima degli stage, con possibili eventuali proroghe, corresponsione di una forma di indennità di partecipazione che rappresenti un compenso congruo alla prestazione comunque prestata, e possibilità di riconoscimento, se richiesta del tirocinante, della sussistenza di un rapporto di lavoro subordinato.
In molti settori, gli stage rappresentano una porta d'ingresso al mondo del lavoro, permettendo agli stagisti di acquisire esperienza pratica nel loro campo di interesse. Tuttavia, è fondamentale conoscere i diritti che la legge riserva a queste figure professionali per garantire che la loro esperienza sia equa e formativa.
Esistono diversi tipi di stage, ognuno con le sue caratteristiche specifiche:
In Italia, la normativa prevede che gli orari di uno stage non possano superare l'orario settimanale dei dipendenti dell'azienda ospitante, con un limite massimo di 8 ore giornaliere e 40 ore settimanali. Inoltre, la durata massima di uno stage è di 12 mesi, proroghe comprese. Questa durata può essere estesa a 24 mesi solo per specifiche categorie di soggetti svantaggiati.
Il contratto di stage stabilisce i diritti e i doveri reciproci tra lo stagista e l'azienda ospitante. Alcuni diritti fondamentali previsti dal contratto di stage includono:
Nell’azienda ospitante devono essere inoltre rispettati i principi di non discriminazione e di inclusione.
La normativa italiana, in particolare il Decreto Legislativo 81/2015, stabilisce chiaramente i diritti degli stagisti. Oltre ai diritti stabiliti dal contratto, gli stagisti godono di tutele legali specifiche. Tra queste: