Le figure professionali che operano e lavorano nel settore dell’agricoltura sono diverse, ognuna con proprie competenze, mansioni e stipendi e sono soprattutto le figure di braccianti agricoli, allevatori, operai agricoli, coltivatori, agricoltori, lavoratori forestali e imprenditori agricoli.
Quali sono i lavori e professioni nell'agricoltura e gli stipendi lordi e netti nel 2023? Il settore dell’agricoltura sta registrando in questi ultimi anni un grande rinnovamento, grazie ad una sorta di ritorno alle origini che negli ultimi tempi si è registrato più forte che mai, con un contestuale ritorno alla natura, alla voglia di genuinità, cose buone e di qualità e crescono, al tempo stesso aziende agricoli e contestuali figure professionali del settore. Vediamo allora quali sono le figure che lavorano nel mondo dell’agricoltura e quanto guadagnano.
I lavori e le professioni che si possono svolgere nel mondo dell’agricoltura sono diverse, ognuna con proprie mansioni e competenze e relativi stipendi. Il lavoro nell’agricoltura comprende tutte le attività specifiche e tradizionali ‘della terra’, dalla lavorazione dei terreni, alla coltivazione, alle attività di trasformazione dei prodotti.
Lavorano nel mondo dell’agricoltura:
Volendo fare una carrellata generale degli stipendi lordi e netti percepiti dalle figure che lavorano nell’agricoltura sono i seguenti:
Decisamente variabile gli stipendi lordi e netti degli imprenditori agricoli: queste figure professionali possono, infatti, guadagnare poco come tanto, a seconda del lavoro che svolgono, come, colture e modalità di lavoro, e, in generale, possiamo dire che gli stipendi di un imprenditore agricolo possono oscillare dai 2mila anche ai 9-19mila euro al mese. Tutto dipende dalla portata, grandezza e produzione della sua azienda agricola.
L’imprenditore agricolo come figura di libero professionista nell’agricoltura che ha una azienda agricola deve aprire la relativa partita Iva agricola per poter esercitare la propria attività, tipologia di partita Iva specifica proprio per chi lavora nell’agricoltura e che prevede diversi vantaggi fiscali rispetto ad una partita iva ordinaria.
In particolare, l’imprenditore agricolo che apre la partita Iva agricola può aderire al regime fiscale di esonero che vale esclusivamente per imprenditori agricoli registrano un fatturato annuo entro i 7.000 euro e che deriva per almeno i 2/3 da vendita di prodotti agricoli e ittici.
L’impresa agricola che opta per il regime fiscale di esonero usufruisce di diversi vantaggi rispetto a quanto previsto per mantenimento e gestione di una partita Iva ordinaria e che sono così riassumibili:
non sussiste obbligo di presentazione della dichiarazione dei redditi;
non sussiste obbligo di emissione delle fatture;
esonero dagli obblighi contabili.
Se, però, l’imprenditore agricolo supera il limite di 7000 euro o quello riportato di un terzo della vendita dei prodotti, non può aderire al regime di esonero e deve optare per il regime semplificato o regime ordinario, con costi maggiori. Per la partita Iva agricola non è, però, richiesto pagamento dell’Iva, per cui si è anche esonerati dalla presentazione delle dichiarazioni Iva, e non sussiste obbligo di iscrizione al Registro delle imprese della Camera di Commercio di competenza.
Stando alle leggi in vigore, chi apre una partita Iva agricola deve effettuare la relativa registrazione al Registro delle imprese della Camera di Commercio solo se vende i suoi prodotti al dettaglio e in tal caso l’iscrizione ha un costo di circa 60 euro all’anno.