Secondo quanto stabilito dalle leggi 2022 in vigore, i motivi per cui si può sfrattare un inquilino di casa in affitto sono diversi e sono, per esempio, per morosità, cioè mancato pagamento del canone di locazione regolarmente così come pattuito in sede di stipula del contratto di affitto, per comportamenti fastidiosi reiterati, o anche per mancato pagamento delle spese condominiali lui spettanti.
Quali sono i motivi per cui si può sfrattare un inquilino da casa in affitto? Lo sfratto è una procedura che permette ai proprietari di case di rifarsi sugli inquilini che non pagano regolarmente il canone di locazione o che assumono altri atteggiamenti per cui la legge permette ai proprietari di chiedere agli inquilini di lasciare la casa.
In realtà, i tempi di legge per cui lo sfratto può diventare esecutivo e portare alla liberazione effettiva dell’immobile possono essere molto lunghi, arrivando anche a due anni, periodo durante il quale l’inquilino pur se già sfrattato può comunque continuare a vivere nella casa in affitto. Vediamo allora quando un inquilino può per legge essere sfrattato da una casa in affitto.
Il primo, e certamente principale, motivo per cui un inquilino di casa in affitto può essere sfrattato è per morosità, se non paga cioè l'affitto. Il mancato regolare pagamento dei canoni di locazione pattuiti in sede di stipula del contratto di affitto rappresenta il motivo principale per cui un inquilino di una casa in affitto può essere sfrattato.
Stando a quanto previsto dalle leggi 2022, un inquilino di casa in affitto non può essere sfrattato subito se non paga il canone di locazione. Per legge bisogna, infatti, attendere che passino almeno 20 giorni tra la data di pagamento dell’affitto e l’effettivo pagamento che viene effettuato, se viene effettuato.
Ci sono poi proprietari di casa abbastanza pazienti, per cui anche un mese non pagato dall’inquilino non rappresenta ancora un motivo valido per chiederne lo sfratto. Diciamo che generalmente uno sfratto per un inquilino di casa in affitto si può richiedere dopo tre mesi di mancati pagamenti dell’affitto. Spesso, infatti, dopo il primo mancato pagamento, il proprietario di casa intima un decreto ingiuntivo per avere il dovuto pagamento dall’inquilino.
Precisiamo che è possibile sfrattare per morosità un inquilino di casa in affitto anche nel caso in cui in famiglia siano presenti minorenni o componenti disabili con relative deroghe e tempi previsti dalla legge.
La legge prevede la possibilità di sfrattare un inquilino di casa in affitto anche quando questo si riveli particolarmente fastidioso per l’intero condominio. Certo questo non significa che se un inquilino di casa in affitto dà fastidio allora si può subito sfrattare. Perché ciò accada è necessario che i comportamenti fastidiosi si ripetano nel tempo e in maniera regolare creando problemi non ad un unico vicino di casa ma a diversi condomini, per esempio per atti vandalici sulle parti comuni del condominio, o se fa continui rumori oltre la cosiddetta soglia di tollerabilità in orari notturni, ecc.
Il Codice Civile stabilisce, infatti, che se un inquilino di casa in affitto si dimostra particolarmente fastidioso, il proprietario di casa può chiedere la risoluzione anticipata del contratto per inadempimento, se la parte, cioè l’inquilino, non rispetta gli accordi previsti da contratto stipulato e regolamento di condominio. Dunque, un singolo episodio di atteggiamento fastidioso non può permettere di chiedere lo sfratto per un inquilino di casa in affitto.
Anche il mancato pagamento delle spese condominiali può rappresentare motivo per decidere di sfrattare un inquilino di casa in affitto. Se, infatti, lo stesso inquilino non provvede al pagamento delle spese condominiali che gli competono per stipula di contratto, allora il proprietario può, dopo diversi pagamenti saltati, decidere di risolvere anticipatamente il contratto di locazione e se l’inquilino dovesse perseverare nel non pagamento, chiederne la procedura di sfratto.
La procedura di sfratto per un inquilino di casa in affitto è molto lunga. Diversi i passaggi da seguire che, nel dettaglio, prevedono:
Se dopo i 10 giorni previsti, l'inquilino non lascia casa, si richiede il cosiddetto preavviso di sfratto, che riporta giorno e ora in cui l’Ufficiale Giudiziario deve andare a casa dell’inquilino moroso per chiedere di lasciare l’immobile. Se nel giorno stabilito per il primo accesso l’inquilino non si fa trovare in casa o non apre all’ufficiale giudiziario, l’ufficiale giudiziario torna dall’inquilino della casa in affitto con avvocato del proprietario, forza pubblica, fabbro e altre figure professionali necessarie per lo sfratto, per liberare la casa.
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