Sono diversi i vincoli che possono sussistere su case o edifici e che spesso, se non sempre, prevedono limiti all’uso stesso di case ed edifici. Si parla, infatti, di vincolo storico o dei beni culturali, vincolo paesaggistico-ambientale, vincoli popolari, vincoli di comodato o usufrutto, vincoli nuda proprietà, vincolo idrogeologico, vincolo per la tutela delle acque, vincolo idrogeologico, vincolo idrogeologico.
Quali sono i vincoli a cui può essere sottoposta una casa o edificio e conseguenze? Quando si decide di acquistare una casa o un edificio o si ha intenzione di attuare sugli stessi lavori di ristrutturazione è sempre bene prima informarsi o controllare che si tratti di una casa o edificio privo da ogni vincolo.
Le leggi 2022 permettono, infatti, di porre diversi tipi di vincoli sia a case che ad edifici in base alla posizione e al luogo in cui si trovano. Per verificare se casa o edificio sono gravati da vincoli, ci si può rivolgere all’ufficio della soprintendenza del proprio comune e chiedere la verifica della presenza di un eventuale vincolo, fornendo indirizzo e coordinate catastali dell’immobile.
Se dalla verifica emerge che sussiste effettivamente un vincolo sulla casa o sull’edificio, allora bisogna presentare richiesta di certificazione di esistenza di provvedimento di tutela da inviare alla stessa soprintendenza, che, a sua volta, invia sia certificazione e sia fotocopia del decreto di vincolo. Vediamo allora quali possono essere in vincoli a cui può essere sottoposta una casa o un edificio.
Sono diversi, per le leggi 2022, i tipi di vincoli che possono esserci su una casa o su un edificio. Nella maggior parte dei casi si tratta di vincoli storici e beni culturali, cioè un vincolo imposto sull'immobile dalla della Soprintendenza di competenza. L’interesse culturale della casa o dell’edificio può essere per il suo valore storico artistico, architettonico o paesaggistico, si pensi a case situate in edifici antichi e storici, con affreschi e mura con antichi mosaici, per esempio.
Chi decide di acquistare una casa vincolata ai beni culturali, per la conclusione della compravendita, deve aspettare la Soprintendenza ai beni culturali liberi l’appartamento dal vincolo e solo dopo si può procedere all’acquisto vero e proprio.
Il proprietario di un edificio vincolato ai beni culturali è soggetto ad una serie di conseguenze che sono, per esempio, limiti all’uso dell’immobile che non può essere modificato, o demolito o restaurato senza l’autorizzazione del Ministero per i Beni Culturali e ambientali, perché altrimenti potrebbe recare pregiudizio alla sua conservazione o integrità.
Inoltre, per case o edifici sottoposti a vincolo storico o dei beni culturali, bisogna sostenere le spese per conservazione, protezione o restauro dell’immobile vincolato e non è possibile stipulare alcun atto a titolo oneroso o gratuito che preveda il trasferimento della proprietà o della detenzione dell’immobile, per cui serve la preventiva denuncia al Ministero competente.
Infine nel caso di casa o edificio sottoposto a vincolo storico o dei beni culturali, è necessario consentire l’accesso al pubblico all’interno dell’immobile
Ci sono poi, spesso, su case o edifici, soprattutto in alcune zone, vincoli paesaggistico-ambientali, che sussistono se casa o edifici si trovano in luoghi di particolare interesse paesaggistico o in zone da tutelare e le conseguenze all’esistenza di tale vincolo sono soprattutto le limitazioni alla libera utilizzazione di una proprietà privata.
In particolare, il vincolo paesaggistico è una forma di tutelare dagli immobili delle aree di maggior pregio paesaggistico, per contenere la realizzazione di opere edilizie e infrastrutture nelle stesse aree.
In presenza di vincoli paesaggistico-ambientali, possono esserci limiti all’uso dell’immobile stesso, ma anche completa espropriazione del bene da destinare a funzioni di pubblico interesse.
Stando a quanto previsto dalle leggi attuali, ulteriori vincoli che possono gravare su case ed edifici sono i seguenti: