Nel 2025, chi avvia o gestisce una ditta individuale in Italia deve confrontarsi con un quadro normativo profondamente mutato in tema di assicurazioni obbligatorie. La recente legislazione ha stabilito nuovi standard e termini per la tutela di beni strumentali, dipendenti e terzi soggetti ai rischi operativi e soprattutto agli eventi catastrofali. L’obiettivo principale della normativa è garantire la continuità operativa, limitare la dipendenza dalle risorse pubbliche nelle emergenze e rafforzare la capacità delle imprese di fronteggiare calamità di rilevanza crescente nel territorio italiano.
L’obbligo di stipulare una polizza assicurativa contro i rischi catastrofali nel 2025 riguarda tutte le ditte individuali iscritte al Registro delle Imprese, anche in regime forfettario, con l’esclusione delle imprese agricole che ricadono in una disciplina specifica. La copertura assicurativa prevista dalla legge 213/2023 e dal D.L. 39/2025 comprende:
Sono esclusi fabbricati con abusi edilizi non sanati, immobili in costruzione e veicoli registrati al PRA.
La polizza catastrofale obbligatoria copre una serie definita di eventi naturali: terremoti, frane, alluvioni, esondazioni e inondazioni come specificato dal Decreto MEF n. 18/2025. Non rientrano coperture relative a mareggiate, bombe d’acqua, conflitti, atti di terrorismo, inquinamento o eventi legati a errori progettuali. Il perimetro della copertura è strettamente normato e prevede che il valore assicurato sia coerente con il valore di ricostruzione del fabbricato, il costo di rimpiazzo dei beni mobili e il ripristino delle condizioni dei terreni danneggiati.
La determinazione dei premi tiene conto della vulnerabilità dei beni, della localizzazione geografica e del livello di prevenzione adottato dall’impresa. Gli aggiornamenti dei premi sono periodici per riflettere sia l’andamento del rischio sia le evoluzioni normative e scientifiche.
Accanto alla polizza catastrofale, la legge mantiene l’obbligo di copertura per gli infortuni lavorativi e la responsabilità civile verso terzi. L’assicurazione per infortuni copre sia il titolare che i collaboratori e i terzi, e deve garantire sia gli incidenti sul lavoro sia quelli extra-professionali, assicurando un sostegno economico in caso di invalidità permanente, totale o parziale, o decesso. La responsabilità civile tutela da danni a terzi provocati nello svolgimento dell’attività, proteggendo la ditta da richieste di risarcimento anche rilevanti.
Queste polizze, oltre che essere un requisito di legge, rappresentano un elemento chiave per la sostenibilità finanziaria dell’impresa e sono spesso richieste anche per l’accesso a contributi o finanziamenti pubblici.
Sebbene per le ditte individuali non siano attualmente previste sanzioni pecuniarie dirette in caso di mancato rispetto dell’obbligo assicurativo, le conseguenze indirette possono essere rilevanti. Secondo la normativa del 2025, alle imprese sprovviste di polizza adeguata può essere precluso l’accesso a finanziamenti pubblici, incentivi, contributi e agevolazioni, anche legati a situazioni di emergenza. L’indennizzo dei danni causati da eventi catastrofali viene riservato solo ai soggetti in regola con la normativa assicurativa.
Inoltre, la mancanza di copertura può influire negativamente sulla capacità di ottenere finanziamenti bancari o di partecipare a bandi per lavori e forniture pubbliche, portando a un danno concreto per la competitività e la sicurezza del business.
Oltre alla copertura obbligatoria contro eventi catastrofali, alcune attività richiedono polizze aggiuntive in base al settore specifico, alla natura del rischio o a vincoli contrattuali. Sono esempi:
La scelta di polizze integrative dipende dal settore (commercio, produzione, agricoltura, servizi, edilizia) e dalla specifica esposizione al rischio. Alcuni contratti di fornitura o appalti possono inoltre richiedere garanzie supplementari per la stipula di convenzioni.