Sono 3 le possibili conseguenze per l'azienda nel caso di morte sul lavoro di un proprio dipendente: civili, penali e amministrative.
Sono i dati a ricordarci come i morti sul lavoro siano ancora una costante nel mondo delle imprese. Le motivazioni sono le più varie e non sempre vanno ricondotte a disattenzioni dei lavoratori.
Alla base ci possono infatti essere mancanze da parte delle imprese ovvero una scarsa attenzione all'aspetto della prevenzione o, nel caso di mestieri a rischio, il mancato utilizzo di dispositivi di sicurezza. Non dimentichiamo infatti che spetta al datore di lavoro adottare le misure di tutela dell'integrità psicofisica dei lavoratori. Approfondiamo quindi:
Morte per incidente sul lavoro, conseguenze per l'azienda
Leggi 2022 in vigore su morte per incidente sul lavoro
A norma di legge, spetta al datore di lavoro fornire idonea e adeguata informazione, formazione e addestramento dei lavoratori e dei dirigenti e occuparsi dell'obbligo di vigilare sul corretto comportamento dei delegati, in caso di delega di funzioni.
Allo stesso tempo è incaricato della continua manutenzione degli ambienti e delle attrezzature di lavoro, dell'adozione di misure per il controllo delle situazioni di emergenza e della programmazione e adeguamento delle misure di prevenzione. Via libera pure alla valutazione, riduzione ed eliminazione dei rischi, alla fornitura di idonei dispositivi di protezione, all'organizzazione del lavoro e ai controlli sanitari. Rispetto a questo contesto normativo, sono 3 le possibili conseguenze per l'azienda nel caso di morte sul lavoro di un proprio dipendente: civili, penali e amministrative.
Nel caso di riconoscimento della responsabilità civile, il datore è tenuto a risarcire i danni subiti ai familiari del dipendente in conseguenza dell'evento. A tal proposito, l'Inail riconosce una rendita non soggetta a Irpef, in base alla retribuzione massima convenzionale del settore.
La responsabilità penale scatta nel caso di inosservanza delle misure di sicurezza. In questa circostanza, il datore che che omette la collocazione dei presidi antinfortunistici, li rimuove o li danneggia viene sanzionato con la reclusione fino a 5 anni. La pensa può estendersi da 3 a 10 anni se si configura una circostanza aggravante speciale, che aumenta la durata della pena da tre a dieci anni di reclusione. La materia è stata spesso oggetto di pronunce da parte dei giudici.
A tal proposito segnaliamo una nota sentenza con cui la Corte di Cassazione ha stabilito che il datore è esente da responsabilità se il comportamento del dipendente e le sue conseguenze presentino caratteri di abnormità, esorbitanza ed eccezionalità rispetto all'attività lavorativa e alle istruzioni organizzative ricevute.
A proposito delle legge 2022 sulle conseguenze se un dipendente muore per incidente sul lavoro per l'azienda e responsabili. La prima disposizione da segnalare è l'articolo 40 del Codice penale per cui nessuno può essere punito per un fatto preveduto dalla legge come reato, se l'evento dannoso o pericoloso, da cui dipende la esistenza del reato, non è conseguenza della sua azione od omissione.
Non impedire un evento, che si ha l'obbligo giuridico di impedire - precisa ancora il medesimo articolo -, equivale a cagionarlo. Un altro importante articolo da segnalare è il 437 per cui chiunque omette di collocare impianti, apparecchi o segnali destinati a prevenire disastri o infortuni sul lavoro, ovvero li rimuove o li danneggia, è punito con la reclusione da 6 mesi a 5 anni. E ancora: se dal fatto deriva un disastro o un infortunio, la pena è della reclusione da 3 a 10 anni.
Ed è naturalmente da segnalare l'articolo 589, secondo cui chiunque cagioni per colpa la morte di una persona è punito con la reclusione da 6 mesi a 5 anni. Se il fatto è commesso con violazione delle norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro la pena è della reclusione da 2 a 7 anni. Se il fatto è commesso nell'esercizio abusivo di una professione per la quale è richiesta una speciale abilitazione dello Stato o di un'arte sanitaria, la pena è della reclusione da 3 a 10 anni.