Secondo quanto previsto dalle leggi 2022, l’unica differenza per contributi per la pensione tra lavoro part time e a tempo pieno per leggi 2022 è quella relativa alla somma contributiva riconosciuta al lavoratore a seconda della tipologia di lavoro svolta.
Quali sono le differenze contributi pensioni tra lavoro part time e a tempo pieno? Fare un lavoro part time significa fare un orario di lavoro ridotto rispetto alle 40 ore settimanali previste dall’orario pieno ordinario da ogni contratto nazionale Ccnl.
Il part time può essere ridotto a 35 ore settimanali, come a 30 ore o a 20 o a 18 ore, e così via e può essere di diverse tipologie. Il contratto di lavoro part time può essere, infatti, verticale, orizzontale e misto e ogni tipologia di part time prevede per il lavoratore il riconoscimento di tutti i diritti garantiti a lavoratori con contratto a tempo pieno, da maturazione di ferie e permessi, a stipendi previsti da Ccnl di assunzione, pagamento di contributi, quota di Tfr, ecc. Vediamo allora cosa cambia per il versamento di contributi per lavoratori full time e part time.
Stando a quanto previsto dalle leggi in vigore, la differenza di contributi per la pensione tra chi ha un lavoro part time e chi ha un lavoro part time è nel numero degli stessi che vengono riconosciuti ai fini del calcolo della pensione finale.
Per il calcolo della pensione finale, il riconoscimento dei contributi per lavoro part time rispetto a contributi per lavoro a tempo pieno, diminuisce e in misura differente a seconda dei singoli casi, perché i contributi da versare ai fini pensionistici si versano in base allo stipendio percepito che è sempre ridotto per il lavoratore part time rispetto a lavoratore a tempo pieno. Minori contributi versati si traducono in un importo di pensione più basso.
Questo discorso vale per i contributi riconosciuti sia per part time orizzontale e sia per part time verticale, nonostante le ultime novità approvate. Se prima, infatti, a chi aveva un lavoro in part verticale il riconoscimento dei contributi per la pensione venivano calcolati su determinati periodi di lavoro nel corso dell’anno, ora, come avviene per chi ha un lavoro part time orizzontale, vengono riconosciuti i contributi per la pensione per tutti i periodi, anche quelli non lavoratori e valgono sia ai fini del raggiungimento del diritto alla pensione e sia ai fini del calcolo della pensione finale.
Dunque, l’unica differenza per contributi per la pensione tra lavoro part time e a tempo pieno per leggi 2022 è quella relativa alla somma contributiva riconosciuta al lavoratore a seconda della tipologia di lavoro svolta.
L’assegno della pensione è, infatti, proporzionale ai contributi versati durante la vita lavorativa, che a loro volta sono proporzionali allo stipendio: a stipendi alti corrispondono contributi alti, a stipendio più bassi contributi più bassi e dunque pensione futura più bassa rispetto per lavoratori part time rispetto a lavoratori a tempo pieno.
Al di la della differenza dell’importo dei contributi riconosciuti tra lavoro part time, inferiori, e lavoro a tempo pieno, più alti, non c’è altra differenza ai fini pensionistici.
Secondo le leggi in vigore, vengono, infatti, considerati in egual modo dai fini della maturazione del diritto alla pensione i contributi da lavoro part time e a tempo pieno e non sussiste alcuna differenza di considerazione degli stessi contributi per andare in pensione di vecchiaia (a 67 anni di età e con 20 anni di contributi) e in pensione anticipata (a 41 anni e dieci mesi di contributi per le donne e a 42 anni e dieci mesi di contributi per gli uomini e in entrambe i casi a prescindere dall’età).