Quali sono le differenze tra impiegato, quadro e dirigente realmente importanti nel 2023

Ci sono differenze importanti tra impiegato, quadro e dirigente che vanno ben oltre la classica distinzione del pagamento dello stipendio.

Autore: Chiara Compagnucci
pubblicato il
Quali sono le differenze tra impiegato,

Impiegato, quadro e dirigente, cosa cambia davvero nel 2023?

Se un quadro può fornire un modo proprio nel perseguire gli obiettivi assegnati, un impiegato può svolgere attività intellettuale con contenuta capacità di iniziativa, un dirigente opera sul piano gerarchico più elevato.

Il punto di partenza da cui non si può prescindere è la differenza testuale tra impiegato, quadro e dirigente. Al di là di quelle relative ai compiti svolti che vedremo nel dettaglio. Ebbene, gli impiegati possono essere di concetto che svolgono attività intellettuale originale con capacità di iniziativa. Oppure d'ordine che svolgono attività intellettuale di sola applicazione.

Sono considerati quadri quei dipendenti che svolgono funzioni con carattere continuativo di importanza per lo sviluppo e gli obiettivi dell'impresa.

Vale la pena fare presente che i requisiti di appartenenza alla categoria dei quadri sono stabiliti dalla contrattazione collettiva nazionale o aziendale in relazione a ciascun ramo di produzione e alla struttura organizzativa dell'azienda. I dirigenti possono essere incaricati della direzione dell'organizzazione aziendale o di un settore autonomo con ampi poteri discrezionali. Approfondiamo meglio:

  • Impiegato, quadro e dirigente, cosa cambia davvero nel 2023

  • Requisiti di appartenenza a impiegato, quadro e dirigente

Impiegato, quadro e dirigente, cosa cambia davvero nel 2023

Secondo le norme vigenti, la categoria dei quadri è costituita dai prestatori di lavoro subordinato che, pur non appartenendo alla categoria dei dirigenti, svolgano funzioni con carattere continuativo di rilevante importanza ai fini dello sviluppo e dell'attuazione degli obiettivi dell'impresa.

E ancora: i requisiti di appartenenza alla categoria dei quadri sono stabiliti dalla contrattazione collettiva nazionale o aziendale in relazione a ciascun ramo di produzione e alla particolare struttura organizzativa dell'impresa. Dopodiché ai lavoratori si applicano le norme riguardanti la categoria degli impiegati.

  • un quadro può fornire un modo proprio nel perseguire gli obiettivi assegnati

  • un impiegato può svolgere attività intellettuale con contenuta capacità di iniziativa

  • un dirigente opera sul piano gerarchico più elevato

  • un quadro può organizzare, integrare e sovrintendere le risorse affidate

  • un impiegato può svolgere attività intellettuale di mera applicazione

  • un dirigente può essere preposti alla direzione dell'intera organizzazione aziendale

  • un quadro può gestire rapporti di importanza con i terzi

  • un dirigente ha ampi poteri discrezionali

  • un quadro può definire progetti di rilevante importanza per lo sviluppo e l'attuazione degli obiettivi dell'impresa

Requisiti di appartenenza a impiegato, quadro e dirigente

Disposizioni alla mano, i prestatori di lavoro subordinato si distinguono in dirigenti, quadri, impiegati e operai. Le leggi speciali, in relazione a ciascun ramo di produzione e alla particolare struttura dell'impresa, determinano i requisiti di appartenenza a tali categorie.

Sicuramente interessante è una sentenza della Cassazione secondo cui considerato che lavoro impiegatizio è quell'attività che integra e sostituisce quella del datore di lavoro, mentre lavoro operaio è quello che inerisce direttamente al processo di produzione ed in esso si esaurisce, esattamente viene qualificato come operaio, anziché come impiegato, il lavoratore di un'acciaieria addetto all'analisi dei campioni delle colate, posto che tale attività non integra o sostituisce quella del datore di lavoro, ma inerisce al processo di produzione in quanto volta ad assicurare che il prodotto abbia la qualità e le caratteristiche volute dall'imprenditore.

Con un'altra pronuncia ha quindi fatto presente che quando il rapporto di lavoro è regolato da contratti collettivi, l'accertamento dell'appartenenza del lavoratore alla categoria operaia o impiegatizia deve essere condotto alla stregua di tale disciplina e non già in base a criteri distintivi elaborati in astratto, come quelli fondati sul carattere manuale o intellettuale della prestazione di lavoro o sul tipo di collaborazione prestata dal dipendente, essendo d'altro canto esclusa la diretta applicabilità dei criteri di qualificazione contenuti nella disciplina legale.

Ci sono differenze importanti tra impiegato, quadro e dirigente che vanno ben oltre la classica distinzione del pagamento dello stipendio.